Parliamo di concessioni balneari con uno sguardo alla costiera amalfitana e penisola sorrentina
Parliamo di concessioni balneari e delle legge Bolkestein fatta dal governo. Sull’argomento abbiamo sentito il parere di un avvocato che ha precisato: «In ragione della sentenza del 20 aprile 2023 della Corte di Giustizia Europea siamo in attesa di conoscere gli esiti del tavolo tecnico di governo che deve valutare la scarsità e la risorsa sia a livello territoriale che comunale, sia a livello nazionale. A seguito dell’esito potranno essere fatte le dovute valutazioni in termini delle procedure di affidamento. E’ ovvio che la posizione dell’attuale concessionario deve essere tutelata ed è altrettanto ovvio che in tutte quelle aree che si trovano allo stato libere da affidamento in concessione dovranno essere oggetto di procedura comparativa. Non è vero che – come dicono alcuni – dal 1° gennaio saranno tutti abusivi. La legge Draghi sulla concorrenza (L. 118/2022) prevede che nel momento in cui vi dovesse essere una mancata messa a bando delle attuali concessioni da parte degli Enti per difficoltà degli Enti stessi, le concessioni attuali ricevono una prorogatio della propria efficacia sino al 31 dicembre 2024. Riteniamo che la nazione da tenere a modello sia quella italiana proprio perché il modello del turismo nazionale italiano ha fatto da apripista per tutti gli altri modelli di turismo mondiale. Il turismo degli stabilimenti balneari nasce con l’Italia e tutti gli altri lo hanno semplicemente copiato».
Chiediamo all’avvocato se si può utilizzare lo stesso metro di paragone tra Positano, Capri e le spiagge della Calabria e della Puglia che hanno un valore nettamente inferiore. E come poter evitare il rischio che arrivino capitali poco chiari sul nostro territorio: «Personalmente ritengo che ogni comune abbia la propria peculiarità e la propria valenza, pertanto sono tutti uguali. Ci può essere sicuramente un problema di valore turistico inteso come prodotto interno lordo territoriale del turismo che, quindi, può produrre sicuramente una diversità territoriale ma i concessionari sono identici ed hanno lo stesso valore. A prescindere da ciò ritengo che dobbiamo aspettarci che la tutela vi sia da parte del nostro Stato. L’attuale governo si è sempre espresso nell’ottica di una tutela per gli attuali concessionari e ci aspettiamo che mantengano le promesse date».