Questione Sita! Qualche riflessione …. a tempo perso! di Giuseppe Civale
Riceviamo e pubblichiamo per la Costiera amalfitana . La storia infinita con la società Sita-Sud, il disservizio costantemente lamentato dagli utenti, l’incapacità di proporre una soluzione definitiva mi inducono ad alcune riflessioni di ordine generale, che ho già avuto occasione di ribadire in diversi commenti qualche anno fa sul vostro giornale, pur essendo certo che esse non avrebbero avuto alcun esito, vista l’inerzia tipicamente mediterranea con cui si è soliti affrontare e risolvere problemi, soprattutto se di una certa gravità. Il concetto fondamentale proponeva l’ipotesi di liberalizzazione del trasporto pubblico. Il servizio di trasporto di persone veniva definito da alcuni concetti chiave, in larga parte, di derivazione comunitaria: 1) Libertà di prestazioni di servizi 2) Liberalizzazioni 3) Competitività 4) Concorrenza. Mi sembra che aprendo l’accesso a tutti gli enti ed alle società di trasporto che intendano misurarsi sul libero mercato si contribuirebbe a garantire una complessiva efficienza del sistema sia sul piano dei prezzi che dei servizi (non esiste solo la Sita!). Eppure la norma sulla liberalizzazione dei servizi pubblici – se necessario anche selvaggia – esiste, essa è stata rafforzata con il decreto di sviluppo. Il modello è quello descritto: più gestori in concorrenza tra di loro per conquistarsi il mercato. In pratica l’ente locale non concede più il diritto d’esclusiva a gestire un determinato servizio. La tesi mi sembra talmente ovvia da escludere dimostrazioni di sorta. Ma sorge il dubbio che tale proposta sia forse la meno auspicata dai contraenti. Un attaccamento tanto morboso e persistente verso questa società di trasporto alimenta il dubbio che forse alla base ci siano interessi di tutt’altra natura rispetto a quelli imposti dall’efficienza e dalla qualità. È possibile che non esista tra i responsabili del nostro “bene comune” un luminare capace di adottare questa soluzione, nemmeno tanto complicata? Purtroppo la questione sembra avere carattere di pura intermittenza, essa viene sollevata a sprazzi con toni più o meno accesi a seconda delle intemperie! E non c’è nemmeno da meravigliarsi in un contesto, in cui la semplice segnalazione di presenze sul posto di individui che si ostinano a prendere a calci sfere di cuoio ripiene di aria, in cui il semplice avvistamento di yachts di lusso di miliardari provoca brividi di malcelata ammirazione, in cui la pura apparizione in loco di cosiddette “stelline” televisive fanno registrare un quoziente di attenzione molto superiore, mentre il dibattito sulle carenze del trasporto pubblico provoca un interesse meno che marginale.
Giuseppe Civale