Salerno, diplomato a 17 anni “Con lo studio ho capito che è sbagliato omologarsi”
Rosario Barone, studente della 4G presso il liceo scientifico Giovanni da Procida di Salerno scrive poesie e si diletta al violino. Aspira ad una laurea in matematica e si candida a studiare al Conservatorio.
È proprio lui uno dei più giovani diplomati d’Italia, esame di maturità svolto da appena diciassettenne.
Nato il 23 aprile 2006, ha scelto di proseguire nel percorso di Sperimentazione Quadriennale, provando a diplomarsi in 4 anni invece che in 5.
Ma lo studente non ha avuto sconti: studio più intenso e prove di verifica più difficili, volte a unire due programmi in uno, ma Rosario non ha mollato e ora, con un orale conseguito il 27 giugno, ha scoperto con grande entusiasmo di essere stato promosso con 100 e lode.
Ora Rosario progetta il suo futuro, mentre scrive poesie e novelle, ispirato dalla mamma Claudia, cantante nel coro del Teatro Verdi di Salerno: ha deciso di iscriversi all’Università degli Studi di Salerno per studi in matematica.
Intervistato dal famoso giornale “Il Mattino”, Rosario spiega la sua idea di scuola:
«La scuola non deve essere un luogo di formazione piatta, cioè dove tutti imparano allo stesso modo quel determinato argomento. Credo sia più coinvolgente se durante una lezione ci sia una diversità culturale tra l’interlocutore e l’ascoltatore, mettendo in risalto le conoscenze di entrambi. La scuola questo dovrebbe insegnare: ad essere se stessi ed a non omologarsi alle tendenze e alle mode. La valvola migliore di sfogo non è quello che la gente vede, ma quello che non vede, ovvero la cultura, che si viene a creare solo con lo studio appassionato e privo di doveri, ma intriso di piaceri»