Sorrento, divieto di balneazione a Marina Grande. Il parere del chimico Raffaele Attardi

Sorrento, sul divieto di balneazione nel tratto di mare antistante Marina Grande imposta dal sindaco Massimo Coppola con un’ordinanza firmata lo scorso venerdì interviene il chimico Raffaele Attardi, ex sindaco di Sorrento: «L’inquinamento è un mostro dai mille tentacoli e, in attesa che si scopra cosa effettivamente succeda, si può già dire che anche qui la causa principale dei problemi che abbiamo è questo sviluppo insostenibile.
Le ipotesi sono tante e certo non si può escludere un guasto accidentale, ma talune evidenze ed il fatto che questa situazione, anziché migliorare peggiora di anno in anno, porta a precisi indizi.
Analizziamo perciò i fatti.
A Marina Grande a causa di questo sviluppo molte case sono diventate B&B. Tutti fanno più docce e usano più sapone e questo aumenta il carico sulla rete fognaria.
Inoltre si ha bagno e wc in ogni camera e questo aumenta il rischio che si usi come scarico la colonna delle acque bianche e cosi tutto finisce a mare.
I locali di ristorazione si sono moltiplicati e lavorano tutti e questo produce un aumento esponenziale di reflui sua per lavaggi che per uso sanitario.
E anche qui c’é il rischio che si scarichi dove si può, anche nella fogna bianca e quando va male anche qui tutto finisce direttamente a mare.
Quando va bene finisce tutto in fogna, ma le fogne in troppi casi sono quelle di 40 anni fa, ovvero insufficienti e aumenta il rischio che i troppo pieno per salvaguardare le fogne scarichino tutto a mare.
E come ciliegina sulla torta bisogna tener presente che Marina Grande è uno dei punti più bassi di Sorrento e perciò per allontanare gli scarichi bisogna prima raccoglierli in un pozzo e poi con delle pompe sollevarli fino a sopra il livello dell’istituto S. Anna.
E aumenta il rischio che anche le pompe, molto spesso vecchie e stravecchie, si fermino a causa di interruzioni elettriche o vadano in tilt e ancora una volta tutto finisca a mare.
Gira e rigira se continua questo sviluppo insostenibile e ognuno pensa solo a fare di più e non si stabilisce un concreto adeguamento degli impianti, cosa da fare d’inverno e non certo d’estate, alla fine Marina Grande – come direbbe Pino Daniele – diviene… una carta sporca ed è inquinata dalle attività degli stessi operatori locali e finisce per essere resa non solo inquinata ma anche invivibile.
Nessun pasto è gratis e più aumenta questo sviluppo insostenibile di Marina Grande più pagano tutti, con una distruzione della rete della vita ormai largamente compromessa e danni agli stessi abitanti in termini di vivibilità e condizioni ambientali.
Si potrebbe quanto meno cercare di minimizzare i danni, ma per far questo bisogna andare alla radice dei problemi, accendere il cervello e gli animi e per questo io sento l’obbligo di spiegare quello che sta succedendo.
Spero di sbagliarmi e che tutto si possa risolvere con la riparazione di un guasto e con una bella pulizia dell’arenile e dei fondali.
Ho lasciato per ultimo l’impianto di depurazione, da sempre demonizzato e additato come causa di tutti i mali.
L’impianto di depurazione ha le sue colpe, genera molestie olfattive e molto probabilmente è diventato insufficiente, ma molto difficilmente ha colpe per quanto riguarda l’inquinamento batterico perché, depura o non depura, alla fine scarica lontano in condotta sottomarina.
Forse distrugge la diversità dei fondali, ma con l’inquinamento batterico ha poco a che vedere.
Arrendetevi se non alla scienza almeno alle evidenze. Se si continua a pompare questo sviluppo insostenibile faremo la fine dei topi che prima abbondano e si moltiplicano mangiando tutto ciò che trovano e poi muoiono perché un certo punto non trovano più niente da mangiare: chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Per combattere l’inquinamento ci vogliono mille braccia: o cambiamo o saremo cambiati».

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