Sorrento e il mare 2023, tra inquinamento e diritti dei cittadini nella diretta Facebook di sabato scorso.
Con il chimico Raffaele Attardi e il presidente dell’Istituto di Cultura T. Tasso Luciano Russo ,con una prima puntata, abbiamo voluto affrontare un argomento di estrema attualità come le condizioni delle acque del nostro mare e le regole di libero accesso per la popolazione meno abbiente.
Sorrento – Ancora un’ argomento di notevole interesse quello trattato nella diretta Facebook, di sabato scorso, ovvero ilnostro mare. Protagonista indiscusso del nostro paesaggio ma come ogni anno puntuale nell’essere oggetto di discussione circa le tante criticità, all’apparenza irrisolvibili ,anche a causa di una atavica e forse voluta inerzia da parte di chi di dovere. Pertanto come sempre stiamo a discutere delle condizioni di inquinamento delle acque, le varie cause che lo determinano e di conseguenza delle chiusure e poi le riaperture dei vari lidi da parte dell’Arpac, causa sforamento dei parametri di legge. Altro argomento di confronto, il caro mare. Con l’occupazione indiscriminata da parte di imprenditori e pseudo tali, di ampi spazi del demanio marittimo, con conseguente impossibilità nell’accedere liberamente al mare , così come previsto per Legge, in particolar modo da parte dei cittadini meno abbienti, bambini ed anziani. Tali sono stati gli argomenti del dibattito della prima di una serie di puntate che ci si propone di realizzare su tale delicata materia. Ospiti presso la favolosa terrazza del Circolo dei Forestieri, con le riprese di Gianni Maresca, abbiamo avuto il privilegio di confrontarci con il chimico Raffaele Attardi e il nostro opinionista di sempre, Luciano Russo, presidente dell’Istituto di Cultura T. Tasso. Sull’inquinamento marino e le cause che lo determinano, Attardi debutta nello specificare che si è di fronte ad un mostro dai mille tentacoli, con tanti fattori di rischio. Dal trattamento delle acque, agli sfori delle fognature, a cosa spesso viene scaricato nei nostri rivoli, alle alghe, alle scie degli aliscafi , alle tante attività dell’uomo, non c’è una sola causa che determina l’inquinamento marino. Tuttavia se si vuole identificare una causa primaria che determina l’inquinamento è senz’altro da imputare all’eccessivo numero di persone e attività che ormai si rilevano lungo il territorio. Sebbene tante sono le micro cause che determinano tale fenomeno, è evidente che il territorio non può far fronte ad uno sviluppo ormai insostenibile. Bisogna pertanto cambiare i nostri atteggiamenti. Bisogna tuttavia rilevare che , come non capita spesso altrove, grazie ad un sistema all’avanguardia, abbiamo la possibilità di collettare tutti i liquami e depurali con l’impianto che fa capo al depuratore di Punta Gradelle. Altro discorso però è la gestione e pertanto la manutenzione che non dovrebbe prescindere dalla sostenibilità dell’ ambiente. Quando purtroppo si superano determinati livelli, inevitabilmente bisogna poi confrontarsi con l’inquinamento. La bandiera blu non è altro che un sistema di certificazioni che rispetta un disciplinare, ma molto primitivo, senz’altro da rivedere ed essere sottoposto al controllo delle Autorità preposte. La prevenzione e la sostenibilità dovrebbero essere i fattori predominanti su cui concentrarsi per combattere l’inquinamento. Di fronte alle tante problematiche e pertanto ad evidenti fallimenti la prevenzione sarebbe quella di riportarsi a degli indici che indicano come sta andando la diversità del territorio e far capire alla comunità le origini dei problemi e guardare tutti al bene comune. L’intero golfo potrebbe essere attenzionato dai nostri imprenditori, a cui le capacità non mancano, inutile continuare ad ingolfare un territorio, quello sorrentino, ormai saturo. Lo stesso percorso meccanizzato, che collegherà il porto con il parcheggio Correale, contribuirà ad un aumento delle già esistenti problematiche inerenti alla vivibilità della nostra Città. Contrastare determinati atavici egoismi, sotto tale aspetto, potrebbe essere opportuno. Dare una soluzione all’inquinamento marino, non bastano i controlli se non vi è la consapevolezza e il buonsenso, da parte della comunità. Determinati problemi devono essere affrontati ed insieme eliminarli. Tenere sotto controlli i rivoli ed evitare cementificazioni e deviazioni indiscriminate, come il mappare i troppo pieni, potrebbero essere delle soluzioni ad un problema le cui origini si ribadisce risultano essere multiforme. Sul “caro mare” bisogna dire che la nostra costa potrebbe avere disponibilità di accesso per tutti, bisognerebbe però riparare ai guasti fatti finora. Collegare i vari lidi lungo la costa e rendere balneabili, con prezzi accessibili a tutti mentre rendere praticabili ed accessibili le innumerevoli spiagge delle località del golfo potrebbero essere delle soluzioni non visionarie, necessiterebbe soltanto volerlo. In merito alle tante illegittimità lungo il demanio, più volte segnalate dalle Associazioni , fare in modo che tra i cittadini cresca l’idea che gli obblighi vengono prima dei diritti è di fondamentale importanza. Luciano Russo, in larga parte d’accordo su quanto sostenuto da Attardi, pone l’attenzione proprio sul concetto di salvaguardia e sostenibilità del territorio. Due fattori importantissimi in particolar modo a favore di coloro che dal territorio traggono sostanziosi profitti. Bisogna tuttavia rendersi conto che se si superano determinati livelli di sostenibilità il territorio non riesce a rigenerarsi e di conseguenza inevitabilmente va in sofferenza e il degrado è inevitabile. Bisognerebbe pertanto essere molto più responsabili del territorio lungo il quale si opera e si continua ad investire. Pertanto, soprattutto per gli imprenditori, la tutela del territorio e la sua sostenibilità dovrebbero essere delle priorità. In merito ai diritti del cittadino, bisogna iniziare a pensare ai diritti della comunità e non come sempre ai diritti individuali. Infine in relazione alla congestione attuale del nostro porto, secondo Raffaele Attardi, bisogna iniziare a rendersi conto che Sorrento non è il centro del mondo ma bensì un piccolo distretto che necessiterebbe in primis di un sistema di comunicazione serio. Non si può pensare che tutto debba essere realizzato a Sorrento. Bisogna adoperarsi affinché anche altre località del golfo siano coinvolte. Non si può ancora sostenere che le merci dirette a Capri debbano ancora partire da Sorrento e non da Castellammare di Stabia, dove sono molto più attrezzati in tal senso. Problematica che non si riuscirà a risolvere anche con il percorso meccanizzato. Infine sul libero accesso alle spiagge bisogna agevolare i residenti con opportuni meccanismi, di cui il sindaco dovrebbe farsene carico in quanto rappresentante dei cittadini e custode delle regole .Appuntamento a sabato prossimo (Reporter Sorrento), con altri ospiti e con lo stesso argomento :il mare di Sorrento tra inquinamento e diritti dei cittadini meno abbienti. – 18 luglio 2023 – salvatorecaccaviello
Condotto da Salvatore Caccaviello, riprese Gianni Maresca, organizzazione Rosario Fiorentino.