Sorrento, estate nera tra vecchi impianti e divieti di balneazione

Sorrento, estate nera tra vecchi impianti e divieti di balneazione
Lo specchio d’acqua del pittoresco borgo dei pescatori di Sorrento, Marina Grande, è nuovamente inquinato e l’emergenza si ripresenta ad ogni estate. Questo problema è una diretta conseguenza dell’eccessivo affollamento nelle strutture ricettive della zona. A riportare la notizia è Antonino Siniscalchi de “Il Mattino”.
Il mare si trova a dover subire i ritardi nella dismissione del vecchio impianto di depurazione, il cui scopo sarebbe stato convogliare le acque verso la moderna struttura consortile di Punta Gradelle. Inoltre, bisogna tenere in considerazione i sistemi obsoleti di raccolta dei reflui fognari delle abitazioni e delle numerose attività presenti a Marina Grande, con vecchie canalizzazioni in calcestruzzo risalenti agli anni Cinquanta del secolo scorso.

I lavori per la dismissione dell’impianto di depurazione, che riceve le acque di scarico di Sorrento dalla piazza Tasso ai confini con Massa Lubrense, sono iniziati nel giugno del 2020, con una previsione di chiusura entro 15 mesi. Tuttavia, i tempi si sono dilatati, inizialmente a 24 mesi, rimandando il completamento delle opere al giugno del 2022. La scadenza non è stata rispettata, e ora si ipotizza una conclusione prevista per l’autunno. Nel frattempo, Sorrento deve fare i conti con un’altra emergenza, la quale danneggia sia l’immagine turistica che ambientale della costa, soprattutto considerando che a poche bracciate dal divieto di balneazione, stabilito venerdì pomeriggio con l’ordinanza del sindaco Massimo Coppola, sventola ancora orgogliosa la prestigiosa Bandiera Blu.

L’ambizioso progetto per dismettere l’impianto di Marina Grande, costruito all’inizio degli anni Settanta, con frequenti e costanti interventi funzionali, è stato finanziato dalla Regione Campania con una somma di 3 miliardi e 400mila euro. L’obiettivo principale è quello di preservare l’ambiente e il mare attraverso una gestione ottimale del sistema di depurazione. Le opere per collegare il vecchio impianto alla galleria consortile, necessaria per la dismissione, si sviluppano attraverso un sistema di collegamento sotterraneo. L’ingegnere Giovanni De Simone, responsabile unico del procedimento per le opere di dismissione dell’impianto di Marina Grande, spiega che i lavori hanno richiesto più tempo del previsto a causa dei ritrovamenti archeologici rinvenuti durante gli scavi, in particolare in piazza della Vittoria e sul corso Italia. Inoltre, sono stati necessari lavori aggiuntivi di consolidamento durante la fase finale della galleria.

Una volta completato e messo in esercizio, l’opera permetterà di convogliare i reflui della metà del territorio comunale di Sorrento, che conta circa 33.000 abitanti, tra residenti e ospiti delle strutture ricettive, verso il nuovo impianto di depurazione di Punta Gradelle. Questo nuovo impianto, gestito dalla Gori dal primo marzo scorso, rappresenta una soluzione all’avanguardia nel processo depurativo, con un trattamento di ultrafiltrazione per una potenzialità già adeguata a servire 138.184 abitanti equivalenti. La pianificazione dell’opera, realizzata grazie al coordinamento tra Gori, Comune di Sorrento, Regione e Soprintendenza Archeologica, ha permesso di superare le complesse attività tecniche e amministrative incontrate durante l’esecuzione dei lavori.

Dopo un’estate segnata nuovamente dal divieto di balneazione, l’attenzione è ora puntata sul completamento di questa fondamentale opera di riqualificazione del paesaggio e del territorio del borgo marinaro di Marina Grande. Si spera che ciò apra nuove prospettive di sviluppo socio-economico per la zona, consentendo il recupero e la valorizzazione dell’area attualmente destinata all’impianto di depurazione, che verrà liberata non appena saranno completate le fasi di dismissione.

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