Sorrento, l’ex sindaco e chimico Raffaele Attardi interviene sul percorso meccanizzato e sul rischio per i residenti

Riportiamo il post pubblicato dall’ex sindaco di Sorrento e chimico Raffaele Attardi sul suo profilo Facebook relativamente al percorso meccanizzato destinato a decongestionare l’intero centro cittadino grazie ad un collegamento con ascensori e scale mobili tra il parcheggio Achille Lauro e l’area di Marina Piccola. Una struttura strategicamente vicina anche alla stazione Eav e all’area di sosta dei bus turistici, con arrivo nei pressi dello scalo di alaggio del porto: «A proposito del percorso meccanizzato. I notiziari locali riportano la notizia che il percorso meccanizzato Porto – Correale avanza e che il progetto andrà in Consiglio Comunale / Giunta per l’approvazione.
Tutto si muove coerentemente e dietro una apparente pedonalizzazione della Città di Sorrento. Tecnicamente si sta  realizzando un hub, cioè un luogo di smistamento di flussi, con annesso area per lo shopping e la ristorazione. Ed il Porto è la preda più ambita, da lì possono entrare con il percorso meccanizzato migliaia di persone in transito per andare altrove.
I Cittadini non vivono in un hub o in un Centro Commerciale, ed è questo che sta accadendo. Già adesso alcune zone della Città sono inabitabili e largamente spopolate: Marina Grande, il centro storico, parte del Corso Italia.
E quando ci sarà il percorso meccanizzato, che aumenterà a dismisura i flussi provenienti da e per il Porto – e magari una nuova strada – questo processo andrà avanti, finendo non solo con lo scacciare i residenti, che già adesso si sono notevolmente ridotti, ma con il richiedere altro consumo di suolo per strutture di servizio, con la realizzazione di nuovi parcheggi in collina.
Tutto fa brodo a questo fine, anche costruire un marciapiedi come è successo a Sottomonte.
È inutile pensare che questo processo possa essere fermato da leggi e norme: quando si sviluppa una economia in cui l’unica risorsa è il turismo e si guadagna principalmente con una filiera di flussi ininterrotti non può succedere che questo.
Se vogliamo fermare l’hub dobbiamo fermare questo tipo di sviluppo, altrimenti chi sta in affitto o non ha le risorse per vivere in un hub si prepari a fare le valigie.
Non tutti sono allineati a questo progetto, c’è anche una imprenditoria che punta all’eccellenza e ad un turismo di qualità, rispettoso della diversità del territorio, e forze politiche e ambientaliste che hanno una visione diversa da quelli che pensano solo al profitto, ma sarebbe opportuno che facesse sentire la loro voce.
Se non adesso quando?
Il frastuono e la confusione che generano le migliaia di persone e le centinaia di bus che saranno generati dal percorso meccanizzato finiranno col sovrastare ogni voce».

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