Successo della serata con Bruno Vespa a Positano. A lui il Premio Giornalismo Civile
Successo della serata con Bruno Vespa a Positano. A lui il Premio Giornalismo CivilePositano in Costiera amalfitana è sempre uno scenario di eventi di alto livello di interesse internazionale e nazionale . Patrocinato dal Comune di Positano Bruno Vespa è stato l’ospite del quinto appuntamento della XXXI edizione di “Positano Mare, Sole e Cultura”
E’ stato molto interessante sentire un protagonista del giornalismo e della politica italiana e anche confrontarsi con lui su varie tematiche , da apprezzare l’idea della manifestazione “aperta” sulla piazza da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Guida Il conflitto in Ucraina ha avuto pesanti conseguenze sulla politica e sull’economia italiana, trovatesi nella «grande tempesta» di elezioni anticipate che hanno sconvolto il panorama politico nazionale. Vespa non è la prima volta che viene a Positano, in un’occasione della rassegna ha anche disertato per motivi di lavoro, e molti ricordano anche che si fermò in preghiera nella Chiesa del Rosario ai Mulini. Il libro è stato “Il peso dell’Europa” con una serata alla scoperta del dietro le quinte della conferma di Sergio Mattarella al Quirinale e dell’improvvisa crisi di governo del luglio 2022 che vedrà ospite Bruno Vespa, autore del volume La grande tempesta (Mondadori). Con la partecipazione di Francesco De Core, direttore de “Il Mattino” che ha qualificato maggiormente la serata.
«L’Ucraina non esiste» disse Putin. «E, se esiste, è una colonia russa.» «Mario, che fai? Mi lasci sola?» Giorgia Meloni si aggrappò con una battuta a Mario Draghi che il 23 ottobre si congedava da palazzo Chigi, dopo le consegne alla nuova padrona di casa. Sapeva quanto enorme fosse il compito affidatole dagli elettori in uno dei momenti più difficili del dopoguerra. Guerra civile, rilancio tragico di un conflitto che ci sembrava impossibile nel cuore dell’Europa del XXI secolo. E una donna di 45 anni, alla quale nessuno ha regalato niente, chiamata all’appuntamento con la Storia: prima presidente del Consiglio della nostra Repubblica, prima capo di governo di destra.
Una «grande tempesta» che attraversa un secolo di storia italiana e internazionale. Bruno Vespa rende contemporanei i tre avvenimenti raccontandoli, come d’abitudine, in presa diretta. L’ultimo atto della storia del fascismo, che si apre con l’arresto di Mussolini a villa Savoia e si chiude con la macabra esposizione del suo cadavere a piazzale Loreto, è denso di retroscena insospettabili per il lettore comune. Re Vittorio Emanuele III e il maresciallo Badoglio non sanno dove sistemare l’ex Duce, e l’ex Duce s’illude di ritirarsi da pensionato alla Rocca delle Caminate. Sa, fin dal momento della liberazione sul Gran Sasso, di essere prigioniero di Hitler e quindi si adatta a guidare la repubblichetta di Salò sperando che le truppe d’occupazione nazista riservino all’Italia un trattamento migliore che alla Polonia. Ma Salò significa guerra civile, narrata in queste pagine anche negli aspetti meno frequentati dagli storici, fino al suo tragico epilogo.
Solo un altro dittatore crudele e cinico come Vladimir Putin poteva riportare la guerra in Europa a ottant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale. Vespa ne ha parlato con Volodymyr Zelensky e con sua moglie Olena, ha avuto vivaci discussioni con l’ambasciatore russo a Roma Sergej Razov e con Vladimir Solov’ëv, il principale anchorman della televisione russa, ma entrando nelle chiese di Leopoli si è convinto che il popolo ucraino non si arrenderà mai, nonostante le minacce nucleari di Putin.
Il conflitto in Ucraina ha avuto pesanti conseguenze sulla politica e sull’economia italiana, trovatesi nella «grande tempesta» di elezioni anticipate che hanno sconvolto il panorama politico nazionale. Vespa si è confrontato con tutti i leader dei partiti di maggioranza e opposizione, svelando i retroscena della formazione del nuovo esecutivo, e ha avuto lunghe conversazioni con Giorgia Meloni, che si è detta decisa a cambiare profondamente la Nazione. «Altrimenti vado a casa» ha confidato all’autore.
Nel corso della serata, Bruno Vespa ha ricevuto il Premio Internazionale di Giornalismo Civile. Il premio, presieduto da Arturo Martorelli e conferito dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, è assegnato ai giornalisti e ai personaggi che si sono distinti per l’impegno profuso nella tutela dei diritti civili, nelle inchieste e nel coraggioso sostegno dei valori sociali.
Lunedì 10 luglio (ore 21) Fabio Genovesi autore di Oro puro (Mondadori) ripercorrerà la navigazione di Colombo come mai è stato fatto prima, calandosi dentro una grande avventura umana, esistenziale e sentimentale.
Gli incontri sono aperti al pubblico e sarà possibile accedervi senza prenotazione.