Buona sera Ciccio, ricordando in parte quanto letto delle tue considerazioni inviate a Positano News, mi viene da dire che il cerchio si chiude e torna a quanto dicevo, scrivendo per me e per chi soffre il degrado (non solo di Meta), col racconto “la spiaggia” che pensasti di inviare a Positano News.
Non penso che le persone responsabili non sappiano che quanto viene giornalmente addossato alle strutture locali è assolutamente insopportabile e progressivamente deteriorante per quanto resta della penisola Sorrentina e non solo Meta. Non credo che chiarisca le idee il confronto della situazione fra “mattino, mezzogiorno e sera”. Il problema è strutturale e culturale, ma in senso ampio e non solamente locale. Quello locale potrebbe essere solo una aggravante.
Prima di una qualsiasi opera di ampliamento delle strutture “portuali”, bisognerebbe adeguare l’ambiente; ma è possibile? Questo significherebbe controllare la regolarità e funzionalità degli scarichi nei valloni da monte a valle, sanzionare le irregolarità e costringere alle necessarie opere di bonifica. Bisognerebbe contingentare l’afflusso turistico sia quantitativo che qualitativo Mi sai dire chi è disposto a fare tutto questo? Guardando dal di fuori il ragionamento tiene ed ha una forte valenza di costume e civiltà, ma i conti si fanno con la realtà; cadere è estremamente facile, rialzarsi è un problema e ci si può trovare con le ossa rotte. Ed è il caso di Meta, Sorrento e tante altre località turistiche e non.
Non porsi di fronte al problema con attenzione sarebbe una resa e la rinuncia alla speranza. L’utopia ci sta e va agitata per tranquillizzare almeno la coscienza e stimolare gli organi istituzionali di governo del territorio ad intervenire razionalmente .
Dal piccolo al grande ed il problema diventa universale; il progresso economico e tecnologico sta “dinosaurizzando” la vita sulla terra e mi spiego. Tanti anni fa, non mi piace dire millenni o milioni di anni, i dinosauri padroni dominanti della vita animale sulla terra pervertirono violentemente il rapporto con la stessa; distrussero boschi e foreste, inquinarono le acque ed altro che non possiamo immaginare. L’ambiente si “agitò” quanto basta per rovesciare la crosta terrestre che, “inghiottì”, sotterrò i dinosauri di cui oggi troviamo, qua là, qualche traccia. E venne l’uomo che si evolve fino ad homo sapiens che ha voluto pensare di essere padrone dell’universo. I danni sono sotto gli occhi di chi ha voglia di vedere e capire; galoppiamo in maniera irreversibile facendo rotta verso una catastrofe che azzererà la presenza umana così come è stato per i dinosauri. Si può invertire la rotta? Penso sia difficile, ma rallentare per non finire fuori strada in curva, si.
Buona serata ed a presto. Tonino