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XVI edizione Sorrento Classica: la Musica al centro della scena

24 luglio 2023 | 12:07
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Sorrento (NA) Ieri sera all’interno del Chiostro di San Francesco ha preso il via la XVI edizione di Sorrento Classica Festival della S.C.S. Società dei Concerti di Sorrento, festival promosso e organizzato dal Comune di Sorrento, fortemente voluto dal Sindaco avv. Massimo Coppola in nome di quell’amore sempre vivo dei sorrentini per la musica dotta. Il primo appuntamento avrebbe dovuto registrare la presenza del giornalista Roberto Giacobbo, che però per gravi motivi personali ha dovuto rinunciare, a lui va un sentito abbraccio da parte di tutta l’organizzazione. Lo spettacolo, programmato in un primo momento come occasione per riflettere sui cambiamenti climatici alternando gli insert giornalistici con la musica di chi le stagioni le ha tradotte in magnifiche note musicali, vale a dire l’opera di Antonio Vivaldi, ha declinato solo quest’ultima parte del programma. Ma, nonostante l’inconveniente, c’è da aggiungere che l’opera del Prete rosso è stata superbamente interpretata dalla “International String Orchestra” composta dai professori: Terukazu Komatsu, Margherita Tamburi, Silvia Alessio, Ylenia Marcucci, Madalina Isopescu, Giorgia Bartoccini, Cristiano Bellavia, Tommaso Bruschi, Lucio Esposito e il violino solista  Sayako Obori. Il centro della scena dunque, come ha sottolineato in sede di presentazione il direttore artistico, il Maestro Paolo Scibilia, è stato lasciato alla musica, tacciono le parole a parlare è la musica, scriveva Wagner. Il Chiostro di San Francesco risuona delle note seducenti di quel barocco  verticale che sedusse al primo ascolto anche un genio assoluto quale fu Johann Sebastian Bach, il pubblico ascolta Vivaldi che fu ed è l’unico, come in letteratura Alber Camus, ha esaltare il cambiamento quello esaltante delle stagioni di un tempo, che rendevano tutto diverso e al contempo simile come il rossore di una foglia in autunno specchio di quello della rosa a maggio, prima del disastro contemporaneo fatto di alluvioni e desertificazione. Menzione speciale va al violino solista, la giapponese Sayako Obori, interprete ieri sera di una performance fulminante e coinvolgente, il suo piglio virtuosistico, l’eccezionale padronanza dell’arco e il suo senso del ritmo e dell’intonazione hanno strappato l’applauso di un pubblico convinto e entusiasta. Quella che segue è una breve intervista che l’artista mi ha gentilmente concesso.

A cura di Luigi De Rosa

Complimenti per l’ottima performance, è da molto tempo che vive in Italia?

Sì, sono, con questo, sei anni che sono ospite del vostro Paese. Vivo a Perugia una città a me molto cara. Fin da piccolina adoravo la musica e sognavo un giorno di poterla studiare in Italia, che ha dato i natali a geni assoluti della musica classica.

Di quale parte del Giappone è originaria invece?

Sono di Shiga vicino Tokyo. Sono nata a Kanagawa, ho iniziato a studiare il violino a quattro anni. Per la verità (sorride N.d.A.)  a Babbo Natale avevo chiesto un’arpa ma non fu possibile averla così arrivò il violino. Beh alla fine dal violino sono 25 anni che non mi separo.

Ci sono altri nella sua famiglia che coltivano la passione per la musica?

No, sono l’unica in tutti i sensi. Sono figlia unica e i miei genitori non sono musicisti.

Una sua riflessione su Vivaldi?

Un compositore eccezionale. Quando ero in Giappone ascoltavo la sua musica, proprio l’amore per le Quattro stagioni, mi ha spinta a venire in Italia, desideravo approfondirne la conoscenza. La musica di Antonio Vivaldi ti seduce totalmente. E’ un vero “mostro sacro”, come dite voi in italiano, della musica barocca.

Oltre alla musica europea coltiva anche quella tradizionale giapponese?

Sì, amo la musica tradizionale giapponese anche se verso la Classica mi sento più attratta. Da qualche tempo coltivo anche un progetto, quello di proporre in Italia un compositore giapponese di talento, che secondo me merita più notorietà di quanto non ne goda, perlomeno in Europa.

Di quale musicista parla?

Kosaku Yamada, è un compositore che vorrei far conoscere, vorrei proporre anche con la nostra orchestra, intendo l’International String Orchestra”.  Kosaku Yamada (1886 – 1965 N.d.A.) fu un compositore e direttore d’orchestra, uno dei primi musicisti giapponesi a formarsi in Europa,  pensi che fu determinante anche nella promozione della musica occidentale in Giappone eravamo nel 1860, il Giappone veniva da quasi 250 anni di isolamento. E’ stato anche un compositore molto prolifico oltre alle opere e alla musica per orchestra sinfonica e da camera e pezzi per pianoforte, scrisse più di 700 Lieder.

Molto interessante, le auguro di portare a compimento questo progetto.

Grazie

Mi tolga una curiosità, tra i violinisti quale sente più vicino al suo modo di vivere il violino?

Bella domanda, mi mette in difficoltà. Beh, a rifletterci bene le posso rispondere Itzhak Perlman, tra i grandi è quello che sento più affine ma anche il Maestro Salvatore Accardo è una grande icona per me.

Infine una riflessione sul Premio Luigi Castellani

Per me vincere il Premio Castellani (2019 N.d.A.) ha rappresentato un grande onore. La soddisfazione poi per me è stata doppia. Ho lasciato il Giappone proprio perché amavo e amo la musica classica europea, veder riconosciuto il mio sacrificio, il mio amore per il violino da chi coltiva la passione per la musica dotta da secoli mi inorgoglisce, mi spinge a continuare su questa strada e a fare ancora meglio.

Grazie

XVI Edizione Sorrento Classica Festival

Nella foto l’International String Orchestra composta dai professori: Terukazu Komatsu, Margherita Tamburi, Silvia Alessio, Ylenia Marcucci, Madalina Isopescu, Giorgia Bartoccini, Cristiano Bellavia, Tommaso Bruschi, Lucio Esposito e il violino solista  Sayako Obori.