Castellammare di Stabia: l’America dice no al ritorno a casa del Doriforo di Stabia

5 agosto 2023 | 16:52
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Castellammare di Stabia: l’America dice no al ritorno a casa del Doriforo di Stabia

L’America dice no. C’è ancora una volta il rifiuto del Minnesota Museum of Art di Minneapolis a restituire a Castellammare il Doriforo di Stabia.  Per questo motivo in questi giorni il deputato del Movimento Cinque Stelle, lo stabiese Gaetano Amato, ha presentato un’interrogazione parlamentare nella quale pretende una netta contrapposizione all’assurda decisione americana, convinto che da ora in poi il governo italiano debba negare qualsiasi altra autorizzazione a richieste di prestito di opere d’arte del patrimonio nazionale che i musei americani dovessero fare in futuro. Una presa di posizione ad oltranza dell’Italia da mantenere almeno fino a quando la preziosa statua non farà ritorno a casa sua, Castellammare di Stabia.

La ricostruzione di Gaetano Amato parte dal 1980, anno in cui in cui il Doriforo di Stabia apparve per la prima volta in un museo. “Nel 1980 l’Antikenmuseum di Monaco di Baviera mostrava per la prima volta la copia romana della famosa statua del Doriforo scolpita nel 440 a.C. da Policleto – scrive nell’interrogazione il deputato del M5S – la statua, in marmo pentelico (lo stesso con il quale venne realizzato il Partenone di Atene), era stimata quale migliore copia dell’originale esistente al mondo; il Doriforo non era ancora acquistato dal museo in questione che, all’uopo, aveva aperto una sottoscrizione per comprarla al prezzo di sei milioni di marchi (3 miliardi del tempo). Il ritrovamento era avvenuto a marzo del 1976, a Castellammare di Stabia, da operai che stavano scavando le fondamenta di un edificio in uno dei due grossi cantieri presenti nella zona: il primo a Varano, in corrispondenza della Villa Romana denominata San Marco, dove insiste anche la villa del Buon Pastore, ancora interrata; il secondo a Parco Imperiale, un quartiere di Gragnano, città che confina con la Città delle Acque. In entrambi i cantieri furono rinvenuti e saccheggiati numerosissimi reperti archeologici. La statua non fu acquistata a causa di numerosi articoli di stampa, tra i quali uno del Messaggero, che ne collocava il ritrovamento appunto a Stabia, dove, invece di essere consegnata alla Soprintendenza archeologica, venne venduta, illecitamente, a un antiquario romano, e da questi spedita in Svizzera, nazione da sempre al centro del traffico internazionale di opere d’arte trafugate. Dopo la restituzione al mercante da parte dell’Antikenmuseum, la statua scomparve nel nulla, per poi riapparire nel 1986 in Usa, a Minneapolis, nel Minnesota Museum of Art, dove si trova tuttora, con una didascalia che ne indicava il rinvenimento negli anni Trenta, nei fondali marini oltre l’Italia, in acque internazionali”.