Castellammare di Stabia: Servizi Sociali a rischio camorra
Servizi sociali a rischio camorra è l’allarme lanciato dal Ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Questo è quanto asserisce la relazione del Viminale sui comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche, nella quale si legge che “La camorra cerca di infiltrarsi nei servizi sociali, settore che a Castellammare ha una grande attenzione”. Per questo nel comune stabiese a distanza di un anno e mezzo è ancora a lavoro la Commissione Straordinaria mandata dalla prefettura di Napoli a febbraio del 2022 dopo lo scioglimento dell’amministrazione guidata da Gaetano Cimmino.
“Nell’azione della Commissione insediatasi presso il Comune di Castellammare di Stabia assume particolare rilevanza l’attenzione rivolta ai servizi sociali, al servizio di una popolazione di circa 65.000 abitanti” questa è quanto riportato nella parte introduttiva della relazione del Ministero degli Interni, la quale poi prosegue evidenziando le numerose criticità del settore dei servizi sociali rispetto alle infiltrazioni di camorra – “In carico al predetto settore risultano circa 5.000 cittadini, tra cui minori, anziani, disabili, utenti psichiatrici, tossicodipendenti, immigrati, persone senza fissa dimora, minori sottoposti a misure amministrative e/o all’interno del circuito penale e, in generale, casi di indigenza ed altre criticità sociali. Specifica attenzione è stata destinata ai minori, in quanto da parte di organi istituzionali e di altri organismi presenti sul territorio (forze dell’ordine, scuole, parrocchie, ecc.) giungono ai servizi sociali numerose segnalazioni di evasione scolastica, comportamenti antisociali, devianza sociale, nonché specifiche richiesta di indagine da parte delle competenti Autorità giudiziarie (Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, Tribunale per i Minorenni, Tribunale Ordinario).In tale contesto il settore ha proposto alla commissione straordinaria l’approvazione di uno specifico regolamento sull’affido familiare e ha provveduto alla programmazione e alla attivazione di una rete di servizi volti ad individuare, formare e supportare le famiglie del territorio disponibili all’accoglienza di minori in difficolta, consentendo, altresì, alle famiglie d’origine che si trovano momentaneamente impossibilitate ad accudire i propri figli, di poter contare su altri nuclei familiari del territorio. Tale iniziativa è finalizzata a ridurre l’istituzionalizzazione dei minori (inserimento di minori in istituti tipo orfanotrofi), ove possibile, contestualmente alla spesa pubblica, nonché permettere al minore di sperimentare modelli di vita, sociali e familiari positivi funzionali rispetto alla crescita”.