Covid, la nuova variante Eris: sintomi e precauzioni da considerare

Covid, la nuova variante Eris: sintomi e precauzioni da considerare
La comparsa della variante Covid chiamata Eris, che ha rapidamente preso piede in Italia diventando la più diffusa, ha sollevato diverse preoccupazioni. La sottovariante monitorata dagli esperti, EG5.1, ha dimostrato un notevole vantaggio nella capacità di propagazione rispetto ad altre varianti circolanti. Questa variante è stata rinominata Eris, prendendo il nome dal pianeta nano scoperto nel 2003 nel nostro sistema solare, in onore dell’antica dea greca della discordia.

Secondo le informazioni più recenti tratte dallo Zoe Health Study e riportate da Il Messaggero, i sintomi più comuni associati alla variante Eris sono simili a quelli osservati nelle ultime varianti di Omicron, sebbene la frequenza di alcuni sintomi possa variare. Tra i sintomi più comuni si includono mal di gola, naso che cola o chiuso, tosse secca, mal di testa, tosse grassa, voce rauca, dolori muscolari e articolari, e alterazioni del senso dell’olfatto. È interessante notare che la febbre non è più un segno frequente di infezione, in linea con quanto già osservato nelle sotto-varianti di Omicron, e sintomi come mancanza di respiro e perdita dell’olfatto sono meno comuni.

Il virologo Fabrizio Pregliasco, intervistato da Il Messaggero, ha sottolineato l’importanza di considerare non solo la possibile rinascita dei casi di Covid, ma anche la sfida che ci attende nell’autunno prossimo, quando le sintomatologie respiratorie potrebbero intensificarsi insieme all’arrivo stagionale dell’influenza. Pertanto, mentre è positiva la decisione di non imporre più l’isolamento obbligatorio per i positivi al virus, il governo dovrebbe richiamare alla responsabilità generale riguardo alle malattie infettive respiratorie, incluso l’influenza.

Uno studio italiano ha indicato che la variante Eris non sembra essere più pericolosa delle altre mutazioni del virus finora analizzate. Le analisi suggeriscono che ha una virulenza inferiore rispetto ad altre varianti di Omicron.

È da notare che, nonostante l’abrogazione delle misure di isolamento obbligatorio per i positivi al Covid e il regime di autosorveglianza per i contatti stretti confermati positivi, il ministro della Salute mantiene il potere di emettere ordinanze contingibili e urgenti in materia di igiene e sanità pubblica.

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