Femminicidio a Piano di Sorrento. L’omicida minacciò Anna “Devi ritirare la denuncia”
Femminicidio a Piano di Sorrento. L’omicida minacciò Anna “Devi ritirare la denuncia”
“Ero geloso e sono sicuro che lei mi tradisse”. Il tumulto di gelosia, il nutrirsi di dubbi insistenti, l’insano possesso, e la fine di una relazione che non aveva mai accettato. Seguì poi l’episodio di violenza avvenuto sulla spiaggia lo scorso 24 luglio, reso noto dalla testimonianza della donna coinvolta. Dietro la rabbia omicida che ha spinto Salvatore Ferraiuolo, un uomo di 54 anni di Sant’Agnello, impiegato presso una pescheria, a commettere l’omicidio della sua ex compagna Anna Scala, di due anni più giovane e parrucchiera a Vico Equense, si annidavano tutte queste circostanze. Questo è stato confermato direttamente da Ferraiuolo stesso, dopo aver confessato l’omicidio al magistrato che lo stava interrogando presso la caserma dei carabinieri di Sorrento. A riportare la notizia è Dario Sautto de “Il Mattino”.
L’episodio di delitto passionale è avvenuto poco prima delle 13 del giovedì, in via San Massimo, nella zona collinare di Piano di Sorrento. Ferraiuolo avrebbe atteso Anna per un’ora all’interno del garage condominiale dove era parcheggiata la sua Citroen C3 bianca. La donna era andata a effettuare un taglio di capelli a domicilio per una cliente, mentre lui l’aveva pedinata. Portava con sé un coltello da cucina. Con impeto sconsiderato, l’assassino si è scagliato contro la donna indifesa, che ha cercato di opporsi: l’ha ferita più volte alla schiena, all’addome, sino alla sua morte, poi l’ha nascosta nel bagagliaio dell’auto. Le grida disperate di Anna hanno richiamato l’attenzione di alcuni condomini presenti nella zona retrostante il parcheggio, nonché dei residenti degli edifici circostanti. In seguito a ciò, l’assassino ha prontamente dato inizio alla fuga in uno scooter, abbandonando il coltello in un’aiuola. Qualcuno ha tentato di dargli la caccia, ma senza successo nell’individuazione. Alcune ore più tardi, i carabinieri della compagnia di Sorrento sono riusciti a localizzarlo in una zona collinare di Sant’Agnello: Ferraiuolo ha riferito di aver cercato di porre fine alla propria vita e di non riuscire a spiegare cosa lo avesse sopraffatto. Fin dai primi momenti, l’inchiesta è stata guidata dai carabinieri sotto la direzione della Procura di Torre Annunziata (con il Procuratore Nunzio Fragliasso, l’aggiunto Giovanni Cilenti e il sostituto Federico Nesso). Successivamente, Ferraiuolo è stato arrestato e condotto in carcere per omicidio aggravato e premeditato, detenzione illecita di arma, occultamento di cadavere, nonché violenze e abusi all’interno della famiglia.
La donna aveva presentato una denuncia meno di un mese fa. Dopo oltre dieci anni di convivenza a Moiano, una frazione di Vico Equense, Anna aveva deciso di lasciare il 54enne lo scorso 24 luglio. Una violenta lite e un’aggressione violenta erano intervenute prima di questa drastica scelta. L’uomo l’aveva raggiunta sulla spiaggia di Massa Lubrense e le aveva sferrato un pugno. Non era la prima volta: esattamente un anno prima, si era introdotto nell’abitazione di un’amica di Anna e l’aveva picchiata. Tuttavia, questa volta Anna aveva deciso di denunciare gli abusi subiti ai carabinieri (prima a Massa Lubrense, poi a Piano di Sorrento), oltre al fatto che lui le aveva danneggiato le ruote dell’auto. Alla base di questa violenza assurda c’era sempre la gelosia, insieme al sospetto che ci fosse un altro uomo coinvolto. La donna era ritornata in caserma anche il giorno successivo, quando aveva completato la denuncia con l’aggiunta di una minaccia ricevuta via telefono. L’uomo aveva urlato al telefono: “Devi ritirare la denuncia”, pronunciando una serie di insulti. Dall’incidente di Massa Lubrense, tuttavia, non era successo nulla fino al 25 luglio. Anna si era trasferita temporaneamente presso la casa dei suoi genitori, abbandonando l’abitazione che condivideva con l’uomo di 54 anni. Sarà stabilito tramite una perizia tecnica se, dopo la denuncia, avesse subito ulteriori minacce mai segnalate. Questo sarà possibile attraverso l’analisi del cellulare di Anna Scala, recuperato sul luogo del delitto, con la scansione delle chat e delle conversazioni, oltre all’analisi delle tracce telefoniche al fine di individuare eventuali anomalie. Occorrerà altresì comprendere se, a partire dalla denuncia, Ferraiuolo si sia trasformato in uno stalker, perseguendo Anna con ulteriori chiamate e messaggi, o se l’abbia ulteriormente intimidita o minacciata. Il suo cellulare risulta essere scomparso: durante la fuga, Ferraiuolo l’aveva spento e si era sbarazzato di esso. Oggi, tuttavia, il 54enne comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Antonello Anzalone per l’interrogatorio di convalida del fermo: appena due giorni dopo l’atroce omicidio e dopo la sua ammissione di colpevolezza, Salvatore Ferraiuolo avrà una seconda opportunità per fornire la sua versione dei fatti. Nel frattempo, ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Anna: pare che siano state inflitte almeno cinque coltellate. Nel pomeriggio odierno avranno luogo i funerali. I parenti hanno richiesto riservatezza e al momento preferiscono non commentare, volendo invece affrontare il loro dolore in privato. Per l’intera giornata, Vico Equense sarà in lutto cittadino e il sindaco Peppe Aiello ha deciso di rimandare a data da destinarsi le celebrazioni patronali inizialmente previste per il fine settimana.