Femminicidio Anna Scala, pm: “inaudita ferocia” ed immenso dolore ai funerali. Il parroco “Alle autorità chiediamo che non avvenga più”

Un omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere del suo ex compagno, mentre nella chiesa San Renato Vescovo a Moiano, nel commiato alla povera vittima i volti di tutti sono avvolti dall’immensa tristezza

Redazione – Come affermano i pm delle Procura di Torre Annunziata c’è stata “inaudita ferocia” nell’agire dell’uomo mentre c’è molto dolore ai funerali di Anna Scala.

Un omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere del suo ex compagno, mentre nella chiesa San Renato Vescovo a Moiano, nel commiato alla povera vittima i volti di tutti sono avvolti dall’immensa tristezza.

Quello che si legge nel provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Torre Annunziata nei confronti del 54enne Salvatore Ferraiuolo, reo confesso del delitto di giovedì scorso, e che l’omicidio è stato compiuto con “inaudita ferocia” ed “in spregio del rapporto sentimentale che legava la vittima e l’indagato”.

Armato di coltello, Ferraiuolo ha atteso per oltre un’ora la ex compagna nell’autorimessa di via San Massimo per ucciderla. E su questo particolare si poggia l’aggravante della premeditazione contestata dagli inquirenti all’uomo, nato a Piano di Sorrento ma residente a Sant’Agnello.

Il sostituto procuratore di Torre Annunziata, Federico Nesso ed il procuratore Nunzio Fragliasso contestano, oltre all’omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere.

L’omicidio, emerge dal provvedimento, ha avuto importanti segnali precursori: Anna aveva subito due aggressioni in due giorni, tra il 24 e il 25 luglio, con pugni e schiaffi presi a casa di un’amica e in spiaggia, insieme ai danneggiamenti, sempre per mano dell’ex, alla sua Citroen C3 (dove poi è stata ritrovata senza vita) e le minacce di morte per costringerla a ritirare le denunce nei suoi confronti, corredate dall’accusa di tradimento.

I pm, nel decreto, sottolineano la sussistenza del pericolo di fuga e anche importanti testimonianze: quelle rese dall’amica a casa della quale la vittima si trovata il 24 luglio quando Ferraiuolo l’ha picchiata, e le dichiarazioni dei carabinieri di Massa Lubrense e di un sottotenente della polizia locale.

Poi ci sono anche le testimonianze di chi ha visto l’assassino – vestito di nero e con un coltello in mano – fuggire a piedi dal garage dove c’era la macchina della vittima con il suo corpo nel bagagliaio. E anche le immagini del sistema di videosorveglianza comunale che ha ripreso il 54enne mentre scappava in sella ad uno scooter. Ora Ferraiuolo è rinchiuso nel carcere di Poggioreale.

L’uomo, armato di coltello, ha atteso la donna per più di un’ora e dopo è entrato in azione quando ella è entrata nel garage per compiere il suo vile atto.

E su questo particolare si poggia l’aggravante della premeditazione contestata dagli inquirenti all’uomo. Per cui la Procura di Torre Annunziata gli contesta, oltre all’omicidio aggravato dalla premeditazione, i reati di lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere.

Ai funerali svoltisi nella chiesa di San Renato Vescovo di Moiano, la frazione collinare di Vico Equense, si prega molto per una donna che tutti conoscevano, i volti sono pieni di dolore ma nessuno prolifera verbo.

Il parroco don Maurizio Esposito, nell’omelia ha detto: “Anna ha avuto coraggio e non si è mai risparmiata. Aveva paura ma ha continuato a lavorare. Bisogna avere più attenzione per ciò che accade nelle nostre famiglie e nelle case accanto a noi. Chi ha vergogna di chiedere aiuto non può restare solo. Dobbiamo vigilare sui gesti più piccoli, tanti drammi iniziano con uno schiaffo o una parola. Nessuno può restare indifferente”.

Alla fine dell’omelia ha concluso: “Anna poco prima di morire aveva pregato, non solo non dobbiamo dimenticare ma avere il coraggio di dire basta. Alle autorità chiediamo che non accada più”.

GiSpa

Quello che si chiede il parroco se lo chiedono tutti, come è possibile che quest’uomo dopo due aggressioni così violente ha potuto agire indisturbato per fare quello che aveva detto di fare, e dimostrato concretamente di voler fare non solo a parole ma con i fatti, cioè uccidere la sua ex compagna? Tanti perchè e una certezza, lo Stato non la ha protetta, come e perchè sia stato così lo sapremo, ma è così.

In questo momento il nostro pensiero è per Anna Scala.Da poco si è svolto il rito funebre.Anna è la vittima di un femminicidio, una follia omicida,una tragedia che ha colpito l’intera comunità di Vico Equense e della Penisola Sorrentina .Rispettiamo il silenzio che la famiglia ha chiesto per il proprio dolore e preghiamo il Signore di accoglierla accanto a lui.

 

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