LA DEONTOLOGIA GIORNALISTICA: scopriamo insieme di cosa si tratta
Scrivere e tenere il popolo aggiornato su ciò che accade nel mondo è una passione che coinvolge moltissime persone, dalle più giovani alle più anziane. Ma, a prescindere dall’età o dall’esperienza, ci sono delle precise direttive da rispettare quando si vuole scrivere da giornalista e l’insieme delle regole di comportamento di tale professione viene chiamato DEONTOLOGIA GIORNALISTICA (Treccani).
Negli ultimi tempi si è verificata un’evoluzione significativa. Oltre alle questioni convenzionali che molte nazioni hanno affrontato attraverso le loro normative, come ad esempio la protezione delle fonti giornalistiche, la disciplina giuridica deve ora confrontarsi con sfide quali la salvaguardia della privacy, la protezione dei minori e la diffusione di contenuti visivi sia in ambito televisivo che su Internet.
Sul sito ufficiale dell’Ordine dei Giornalisti si leggono i princìpi e i doveri del giornalista, che sono:
- Libertà di informazione e di critica: l’attività del giornale si ispira alla libertà di espressione sancita dalla Costituzione Italiana
- Il giornalista deve difendere il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona
- Il giornalista rispetta di diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia
- Tutela la dignità del lavoro giornalistico
- Accetta indicazioni soltanto dalle gerarchie redazionali, purché le direttive non siano contrarie alla legge professionale
- Non aderisce ad associazioni segrete in contrasto con l’articolo 18 della Costituzione
- Seguire i principi etici nell’utilizzo di ogni mezzo di comunicazione, inclusi i social network;
- Mantenere l’adeguamento professionale in linea con gli impegni di formazione continua
DOVERI NEI CONFRONTI DEI MINORI
Per la tutela dei minori, il giornalista deve rispettare i diritti sanciti dalla Carta di Treviso.
Cos’è la Carta di Treviso?
La Carta di Treviso rappresenta un accordo siglato il 5 ottobre 1990 tra l’Ordine dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e Telefono Azzurro, con l’obiettivo di regolare i legami tra l’ambito dell’informazione e il mondo dell’infanzia. Questo documento, da un lato, tutela il diritto all’informazione, ma dall’altro sottolinea la responsabilità condivisa da tutti i mezzi di comunicazione nel contribuire a creare una società in cui sia rispettata pienamente l’immagine dei giovani e degli adolescenti. Un principio fondamentale su cui si basa la Carta è la difesa dell’identità, della personalità e dei diritti dei minori, sia essi vittime che autori di reati, o coinvolti in contesti che potrebbero influire negativamente sulla loro crescita psicologica. Lo stesso livello di tutela è esteso anche a coloro che sono emarginati nella società.
RISPETTO DELLE DIFFERENZE DI GENERE
Nel contesto di femminicidio, violenza, molestie, discriminazioni e eventi di attualità che riguardano questioni di orientamento sessuale e identità di genere, il giornalista è tenuto a:
- a) Evitare l’uso di stereotipi di genere e di espressioni o immagini che ledano la dignità delle persone coinvolte;
- b) Utilizzare un linguaggio rispettoso, accurato e consapevole, mantenendo la sobrietà e l’essenzialità delle informazioni. Evitare di contribuire alla spettacolarizzazione della violenza e non impiegare espressioni, termini o immagini che minimizzino la gravità del fatto in questione;
- c) Garantire una narrazione rispettosa, considerando l’interesse pubblico verso la notizia e mantenendo il rispetto anche per i familiari delle persone coinvolte.
Nei confronti dei soggetti deboli, il giornalista deve rispettare i diritti e la dignità delle persone malate o con disabilità di ogni genere; deve evitare di creare sensazionalismo che potrebbe suscitare preoccupazioni o aspettative infondate, garantendo una chiara indicazione dei tempi necessari per condurre ulteriori studi ed esperimenti; deve diffondere notizie scientifiche solo se verificate con fonti qualificate e non deve citare il nome commerciale di farmaci e di prodotti in un contesto che possa favorirne il consumo e dichiara immediatamente notizie sui prodotti ritirati o sospesi.
DOVERI NEI CONFRONTI DEGLI STRANIERI
Per quanto riguarda i doveri nei confronti degli stranieri, il giornalista segue le direttive del Glossario della Carta di Roma, prevenendo la divulgazione di informazioni inesatte, superficiali o distorte riguardanti richiedenti asilo, rifugiati, vittime di tratta e migranti.
Il codice etico del giornalismo, per quanto riguarda i doveri di rispetto delle fonti, impone diverse responsabilità:
- Correggere prontamente informazioni errate o inesatte anche senza richiesta;
- Evitare accuse che danneggino reputazioni senza possibilità di replica; se impossibile, informare il pubblico;
- Verificare la notizia di un avviso di garanzia e informare l’interessato o il pubblico se non possibile;
- Verificare l’attendibilità delle informazioni prima della pubblicazione;
- Rispettare la riservatezza delle fonti e citarle quando possibile, anche usando materiale di altre fonti;
- Non cedere a condizionamenti sulla pubblicazione o rimozione di informazioni;
- Non omettere fatti essenziali per la comprensione completa di un evento.
Il quadro delle sanzioni disciplinari è definito dagli articoli 51-55 della Legge n. 69/1963, che ha istituito l’Ordine dei Giornalisti. Queste sanzioni, in ordine di severità, includono:
- Avvertimento: applicato per abusi o mancanze di lieve entità.
- Censura: impiegata nei casi di abusi o mancanze gravi.
- Sospensione dall’esercizio della professione: varia da due mesi a un anno, quando la condotta del giornalista ha compromesso la dignità professionale.
- Radiazione: scaturisce da comportamenti che hanno gravemente compromesso la dignità professionale.