La notte di San Lorenzo e le stelle cadenti: storia, credenze e tradizioni
La notte di San Lorenzo, per tradizione, vedrà milioni di persone trascorrere qualche ora col naso all’insù nella speranza di scorgere qualche stella cadente in quella che è a tutti gli effetti una delle tradizioni dell’estate, per poter esprimere un desiderio.
In realtà, secondo gli scienziati, il picco sarà il 13 agosto, quando dovrebbero cadere circa 100 meteore ogni ora.
Le stelle cadenti sono meteore lasciate dalla cometa Swift-Tuttle, una tra le più conosciute: è stata scoperta nel 1862 e ha visitato per l’ultima volta il sistema solare interno nel 1992, lasciandosi alle spalle le cosiddette Perseidi o stelle cadenti di San Lorenzo.
Ogni anno la Terra attraversa queste scie di detriti che, entrando a contatto con l’atmosfera, si disintegrano e creano strisce infuocate che possono essere viste anche a occhio nudo semplicemente guardando verso l’alto. Se questo evento si verifica tradizionalmente durante la notte di San Lorenzo, il 10 agosto, a seconda dell’anno, viene identificato un momento più adatto per ammirare il maggior numero di “stelle cadenti”.
I luoghi migliori per vedere il fenomeno sono le zone di montagna, lontane dalla luminosità delle città.
Come riporta “Pisatoday”, nel mondo antico si pensava che il destino degli esseri umani fosse scritto nelle stelle, mentre vedere una stella cadente era un cambiamento del destino per l’uomo che l’aveva vista. Con l’avvento del Cristianesimo, si diffuse la leggenda secondo cui le stelle cadenti non sarebbero altro che le lacrime del martire San Lorenzo, bruciato vivo sulla graticola. Le stelle, quindi, sarebbero le lacrime incendiate del santo o i tizzoni della graticola sulla quale sarebbe stato ucciso.
Per i marinai, invece, le stelle cadenti erano il simbolo della buona sorte, in quanto essi si orientavano in mare grazie alle stelle.
Se si ha la fortuna di vedere una stella cadente, per i più romantici e sognatori, basta chiudere gli occhi e recitare un’antica filastrocca: “Stella, mia bella stella, desidero che…” sperando che il desiderio si avveri.