L’incendio a Conca dei Marini campanello d’allarme, in Costiera amalfitana servono più controlli
L’incendio a Conca dei Marini campanello d’allarme, in Costiera amalfitana servono più controlli.
L’incendio si è sviluppato nella stessa area, la SS163 , a ridosso della stazione di carburanti Q8, fra Praiano e Amalfi , incuneata tra il Fiordo di Furore e la Grotta della Smeraldo, nel territorio di Conca dei Marini , che ogni tre o quattro anni viene devastata dagli incendi. E quello divampato nella notte tra mercoledì e giovedì faceva davvero paura. Al punto che per arginare le fiamme, già dalla notte, si è resa necessaria la chiusura della statale amalfitana, poi riaperta intorno a mezzogiorno e mezzo. Fino ad allora traffico paralizzato e notevoli disagi per cittadini, pendolari e turisti molti dei quali costretti a percorrere l’Agerolina per raggiungere Positano o Amalfi. Il primo allarme è stato lanciato intorno all’una e mezza quando la collina al di sopra del depuratore di Furore e della vicina stazione di servizio, ha iniziato ad ardere in maniera sempre più consistente. Il fuoco, complice il sottobosco asciutto e secco, si è propagato fin su all’abitato di Conca dei Marini e dalle immagini amatoriali girate via mare da alcuni turisti che rientravano in barca erano visibili più inneschi. Uno dei quali lontano dalla zona maggiormente interessata dalle fiamme. Comunque sia, il rogo, che ancora una volta sembra essere di origine dolosa, non solo ha creato disagi ma ha seminato il panico nelle abitazioni che si affacciano in quel punto dalla via Sant’Antonio dove peraltro è ubicata quasi a strapiombo la chiesa parroccchiale. Qui sono entrati in azione i vigili del fuoco del distaccamento di Maiori e diverse squadre della protezione civile tra cui quelle della Resilienza Costa d’Amalfi e della pubblica assistenza Millenium di Amalfi intervenuta con diversi mezzi e un’autobotte. Sul posto anche i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Amalfi che hanno provveduto a bloccare la circolazione stradale così come disposto dai caschi rossi in via precauzionale già dalla notte. Con le prime luci dell’alba su richiesta dei soccorritori e del comune di Conca si è insediato sul posto il direttore delle operazioni di spegnimento che ha guidato le attività delle squadre impegnate, sollecitando l’intervento di mezzi aerei che sono entrati in azione già in mattinata riuscendo a spegnere il rogo con una serie di lanci mirati e a bonificare l’area. Un intervento provvidenziale che ha consentito così anche la riapertura dell’arteria rimasta chiusa quasi dieci ore a causa del terribile incendio. E così gli agenti della polizia municipale di Conca, che avevano bloccato il transito dei veicoli, hanno autorizzato la ripresa della circolazione appena è giunto il via libera dei vigili del fuoco e del Dos. Il rogo della scorsa notte è l’ennesimo attentato alla macchia mediterranea della Costiera. Basti pensare ai roghi di Amalfi e Tovere, che a fine luglio crearono non poche preoccupazioni, e quello alle porte di Maiori quando fu necessaria la chiusura a sensi alternati della statale a causa delle fiamme che lambivano la sede stradale.