Lo scrittore e giornalista Antonio Scurati si rilassa a Ravello, suo luogo del cuore

Lo scrittore e giornalista Antonio Scurati ha un profondo legame con Ravello della quale è cittadino onorario, una sorta di luogo del cuore in cui ama spesso ritornare per rilassarsi e godersi la bellezza del luogo. Ed in questi giorni sta trascorrendo un periodo di vacanza presso l’Hotel Caruso.
Lo scrittore ha trascorso a Ravello tutte le estati, sin da quando era solo un bambino. Ed è qui che ama ritrovare le sensazioni e le emozioni che hanno caratterizzato la sua vita, un luogo pregno di ricordi intensi che continuano ogni anno a far breccia nel suo cuore ed a regalargli momenti di pura poesia ed anche ispirazione per il suo lavoro.
Un luogo che porta nel cuore anche quando è lontano fisicamente, con la consapevolezza di tornare a respirare quell’atmosfera unica appena possibile.
Di madre napoletana e di padre di Cusano Milanino, Antonio Scurati si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Milano; prosegue gli studi all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi e completa la sua formazione conseguendo un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo all’Università degli Studi di Bergamo. Professore a contratto nell’ateneo bergamasco, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Sempre presso l’Università di Bergamo insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo.
Nel 2005 diviene ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione e nel 2008 si trasferisce all’Università IULM di Milano, dove attualmente è professore associato e svolge attività nell’ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa e del Laboratorio di Oralità e Retorica nelle lauree triennali. Nella stessa università è anche co-direttore del master di scrittura “Arti del racconto”, insieme a Gianni Canova, in cui tiene corsi dedicati all’epica e alla scrittura narrativa basata su documenti.
Ha pubblicato nel 2003 il saggio “Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale”, finalista al Premio Viareggio. Il suo romanzo “Il sopravvissuto” ha vinto la XLIII edizione del Premio Campiello e il Premio Nazionale Letterario Pisa per la Narrativa. Nel 2006 è stato pubblicato in una nuova versione il suo romanzo d’esordio “Il rumore sordo della battaglia”. Nel 2006 è uscito il saggio “La letteratura dell’inesperienza. Scrivere romanzi al tempo della televisione”: una riflessione su media, Dadaismo, letteratura e Umanesimo.
Collabora col settimanale “Internazionale” e il quotidiano “La Stampa”. Nel 2007 viene pubblicato “Una storia romantica”. Nello stesso anno realizza per Fandango il documentario “La stagione dell’amore”, un film che indaga sul tema dell’amore nell’Italia contemporanea, riprendendo l’inchiesta realizzata nel 1965 da Pier Paolo Pasolini in “Comizi d’amore”. Nel 2009 pubblica “Il bambino che sognava la fine del mondo”, romanzo che mescola realtà e finzione, prendendo spunto dalla cronaca per descrivere impietosamente la fame di tragedie da parte dei mass-media e del mondo dell’informazione in generale.
Nel 2010 pubblica “Gli anni che non stiamo vivendo. Il tempo della cronaca”, una raccolta di articoli sui principali fatti contemporanei di cronaca nera, politica e attualità. Nello stesso anno affronta i medesimi argomenti con la rubrica “Lettere dal nord” all’interno del programma televisivo “Parla con me”. Nel 2015 è uscito “Il tempo migliore della nostra vita”, opera fra il romanzesco e il biografico, dedicata alla vita di Leone Ginzburg, Premio Selezione Campiello e Premio Viareggio 2015.
Nel settembre 2018 pubblica “M. Il figlio del secolo”, primo volume di una tetralogia su Benito Mussolini mirata a raccontare la storia d’Italia dal 23 marzo 1919 – giorno della fondazione dei Fasci di combattimento – sino al 1945. Il volume si chiude col discorso pronunciato il 3 gennaio 1925 alla Camera dei deputati, instaurazione ufficiale della dittatura dopo la crisi politica determinata dall’omicidio di Giacomo Matteotti. Alcuni errori storici presenti nella prima edizione del volume sono stati sottolineati sul “Corriere della Sera” da Ernesto Galli della Loggia, cui l’autore ha risposto sulle colonne dello stesso giornale argomentando che l’epoca attuale necessiti di “una cooperazione tra il rigore della scienza storica e l’arte del racconto romanzesco”. Nella notte tra il 4 e il 5 luglio 2019 il libro riceve il Premio Strega. Il libro ha riscosso un vasto successo di pubblico, vendendo 500 000 copie, ed è in corso di traduzione in 39 Paesi; in lavorazione è una serie televisiva.
Il 20 settembre 2019 il “Corriere della Sera” annuncia l’inizio della collaborazione di Scurati al quotidiano. Il primo articolo, riguardante l’eutanasia, appare sul giornale il 28 settembre.
Nel settembre 2020 esce “M. L’uomo della provvidenza”, seconda parte del trittico, che segue la parabola del dittatore dal 1925 al 1932, raccontandone la politica liberticida, gli intrighi e le lotte feroci per il potere tra i vari potenti ras provinciali fascisti, le loro invidie, gelosie e rancori con al centro la figura onnipresente di Mussolini, colta nelle sue mediocrità e aberrazioni.
Nel settembre 2022 esce il terzo volume della serie, che segue gli anni fatali dal 1938 al 1940, che porteranno all’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Nello stesso mese, ad un’intervista, parla di Giorgia Meloni definendola “erede di Mussolini”.

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