L’ultimo femminiello di Napoli, la Tarantina

21 agosto 2023 | 22:37
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L’ultimo femminiello di Napoli, la Tarantina

E’ ritornata in auge la storia di Carmelo Cosma, l’ultimo femminiello di Napoli, da quando nei quartieri spagnoli, gli è stato dedicato un murales.

E su Vistanet.it se ne racconta la storia: ha superato gli ottant’anni, continua a portare i capelli biondi raccolti dietro la testa, vive da sempre nella stessa casa, nei quartieri spagnoli, una sola stanza dove da giovane si prostituiva, continua ad avere uno sguardo che nessuno è mai riuscito ad interpretare.

La Tarantina è nato nel 1936 ad Avetrana, un piccolo paesino pugliese, ma fu cacciato di casa per i suoi atteggiamenti femminili; dopo maltrattamenti e violenze, vive per strada, sopravvivendo con piccoli furti, fino a quando tenta il suicidio, lo salvano e, grazie ad un marinaio, si convince a tentare la fortuna a Napoli.

Qui la città era ancora distrutta dalla guerra, ma il cuore grande dei napoletani non era cambiato:  una prostituta ce le dà vitto e alloggio; lei in cambio, fa le faccende di casa finché, più o meno a undici anni, non inizia a prostituirsi anche lei.

La Tarantina non è gay, né transgender, ma si definisce un femminiello e basta.

tale termine oggi si usa in modo dispregiativo per indicare un omosessuale o una transessuale.

In realtà, è una parola che affonda le radici nel folklore partenopeo, nella sua tradizione letteraria, teatrale e religiosa. Per tradizione è il femminiello che tira i numeri della Tombola ed è a lui che si fa tenere in braccio un neonato perché gli trasmetta energie positive.

La Tarantina ha tredici anni quando va a Roma. Conosce Alberto Moravia, Pierpaolo Pasolini, Federico Fellini, lo scrittore Goffredo Parise, la pittrice Novella Parigini, Anita Ekberg e Brigitte Bardot

Il suo ritorno a Napoli la fa ripiombare in una situazione di disagio: è stata arrestata per multe non pagate per travestitismo e atti osceni.

Ora le è stato dedicato un murales, mettendola sullo stesso piano di idoli come Totò, Sophia Loren, Maradona.

Indubbiamente testimonia una Napoli che non esiste più:  la prostituzione nei bassi, i femminielli, le tombolate…

(foto da Vistanet.it)