Nerano. Barca incendiata due mesi fa giace ancora alle boe

Nerano. Barca incendiata due mesi fa giace ancora alle boe
L’incendio avvenuto due mesi e mezzo fa nella baia di Marina del Cantone ha lasciato l’imbarcazione in uno stato semi sommerso, tra gli yacht ancorati alle boe.
Fonte costante e ininterrotta di inquinamento all’interno del cuore del Parco Marino dell’area protetta di Punta Campanella e Capri, lo sfaldamento della vetroresina bruciata, che costituiva l’elemento strutturale dello scafo e degli interni, insieme ai liquidi rilasciati nello scafo, come carburante e oli, riversati nelle acque frequentate dai bagnanti, sicuramente non è un fatto positivo.
Sorge la domanda, perché il relitto non è stato rimosso immediatamente? Se fossimo su una strada, un veicolo incidentato verrebbe rimosso immediatamente, altrimenti la strada verrebbe bloccata, in attesa delle indagini necessarie. Ma qui in mare non sembra valere lo stesso principio. Probabilmente ci sono ragioni burocratiche dietro a questa decisione, forse indagini in corso, forse sequestro giudiziario, o forse il proprietario è irreperibile. Tuttavia, in un mare ad alta frequentazione pubblica, nel cuore di una movimentata stagione estiva, non è accettabile che il relitto rimanga lì, oltre al rappresentare un pericolo per tutti i natanti.
Gli enti responsabili, come il Parco Marino, la Capitaneria di Porto e l’amministrazione comunale della città di Massa Lubrense, dovrebbero agire prontamente per trovare una soluzione.
