No all’Ospedale Unico, utilizziamo i fondi per gli ospedali di Sorrento e Vico Equense. Sorge un comitato di cittadini

No all’Ospedale Unico, utilizziamo i fondi per gli ospedali di Sorrento e Vico Equense. Sorge un comitato di cittadini , lo abbiamo già annunciato con un comunicato stampa. Oggi su Il Mattino di Napoli , il principale quotidiano della Campania, un servizio del bravo collega Massimiliano d’Esposito che fa un quadro da questo punto di vista . Salvo Peppe Tito , sindaco di Meta, nessun altro sindaco della Penisola Sorrentina , ma neanche Positano, che fa parte del protocollo d’intesa, dalla Costiera amalfitana , sta dicendo più nulla. L’esito della bocciatura sembra scontato ma era chiarissimo, le elezioni Antonino Coppola le ha vinto in gran parte grazie al no all’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina e Costiera amalfitana che la gente al centro non lo voleva . Nessuna levata di scudi per difenderlo a parte i tuoni di De Luca, che potrebbe spostare i fondi a Castellammare di Stabia , dove si sta pensando di fare l’ospedale alle Terme o altrove. E’ chiaro pure che è irrealizzabile al momento l’ospedale ai Colli di San Pietro, si tratta di una operazione complessa con i privati , ma anche di aspetti urbanistici ed ambientali di non poco conto. Ora si punta a non perdere questi fondi per dirottarli come scrive il Mattino, cosa difficile però. Un comitato di cittadini nato per dire «no» al progetto che dovrebbe portare alla costruzione del nuovo ospedale unico della penisola sorrentina a Sant’Agnello. Presidio che, almeno nelle intenzioni, è destinato a sorgere al posto dell’immobile di viale dei Pini che attualmente ospita il distretto sanitario della Costiera. L’elaborato esecutivo prevede una struttura con le caratteristiche di un Dea (Dipartimento d’emergenza e accettazione) di primo livello che consente di avere a disposizione 40 camere destinate alle criticità, 50 alla medicina, 50 alla chirurgia, 40 al reparto materno infantile. Tutte stanze singole o al più doppie e tutte rivolte verso il mare. Ce ne saranno anche una decina a pagamento per stranieri facoltosi che volessero farsi curare in penisola sorrentina. In totale il nuovo ospedale disporrà di 200 posti letto che, in caso di necessità, potranno diventare anche più di 240. Un’opera per la quale sono già disponibili le risorse per i lavori grazie ad un finanziamento di 113 milioni di euro, 90 dei quali stanziati dallo Stato e 23 messi a disposizione dalla Regione Campania. Un progetto intorno al quale, fino a qualche mese fa, si registrava la piena convergenza da parte di tutte le amministrazioni della Costiera. Poi le elezioni a Sant’Agnello che hanno visto la vittoria di Antonino Coppola e del suo gruppo hanno mischiato le carte sul tavolo.
I PROBLEMI
La nuova amministrazione fin da subito ha sollevato una serie di dubbi sulla location scelta. Perplessità sposate dal comitato appena formatosi. «Il progetto definitivo proposto dell’Asl Napoli 3 Sud ha confermato tutte le preoccupazioni suscitate a suo tempo con lo studio di fattibilità del 2015 – spiegano i promotori attraverso una nota -. Si tratta di una grossa struttura ospedaliera concepita per un comprensorio sovraprovinciale per una utenza di almeno 110mila abitanti (più l’affollamento turistico) che costituisce un peso urbanistico insopportabile per il nostro centro abitato, già compresso nella morsa del traffico. L’ingresso al nuovo ospedale è collegato all’unico asse principale costituito dalla statale 145 Sorrentina (corso Italia) nel suo tratto più stretto su cui converge l’intero flusso della viabilità locale, regionale e nazionale diretto a Sorrento a cui si sommano le centinaia di bus turistici che rendono caotico ed a tratti ingestibile l’attraversamento dei centri abitati di Meta, Piano di Sorrento e Sant’Agnello. Il sovraccarico determinato dalla nuova struttura, anche in termini di inquinamento, risulterebbe insopportabile per la vita e la salute dei cittadini».
LE PERPLESSITÀ
Ma non sono solo i possibili problemi legati alla mobilità a preoccupare. Il Comitato tutela salute pubblica penisola sorrentina evidenzia che «il progetto della nuova opera non ha fornito nessuna certezza circa le criticità e i pericoli idrogeologici legati alla via Aniello Balsamo, piazza Libertà e viale dei Pini che, come si sa, ricadono sulla colmata del vecchio Vallone Croce su cui si sono aperte voragini e avvallamenti anche in tempi recenti». Da ciò la richiesta al Consiglio comunale di Sant’Agnello di non approvare la variante al Piano regolatore generale necessaria per l’avvio dei lavori, mentre è rivolto al sindaco Antonino Coppola l’appello ad «attivarsi presso le autorità regionali affinché i fondi stanziati per l’opera, se non impegnati nella delocalizzazione del progetto, siano destinati a bonifica e razionalizzazione della sanità in penisola sorrentina». In pratica ristrutturare gli esistenti ospedali di Sorrento e Vico Equense, adeguando i servizi alle esigenze dell’utenza.

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