Piano di Sorrento, il Wwf denuncia le perdite della condotta fognaria nel Vallone di Lavinola
Con un nuovo sopralluogo, in quella che viene definita la grotta degli orrori, si è rilevato che, nonostante i numerosi solleciti, nessuna riparazione è stata apportata alla condotta fognaria che perde liquami da circa un anno a causa di una frana, producendo un rivo puzzolente e fanghi stratificati.
Piano di Sorrento – Da sempre in trincea contro l’inquinamento marino lungo le coste della penisola sorrentina, l’associazione ambientalista Wwf Terre del Tirreno, oltre ai molteplici scarichi abusivi nei vari corsi d’acqua del territorio, spesso è costretta porre l’attenzione anche sulla cattiva gestione del sistema idrico-fognario. Esempi eclatanti , evidenzia il presidente , Claudio d’Esposito,
si sono registrati in passato con il depuratore di Marina Grande a Sorrento, quando nel 2002 furono evidenziate all’Autorità Giudiziaria le responsabilità del sindaco che non emise il divieto di balneazione e del direttore della Gori. Oppure come accadde nel caso storico del depuratore di Torca che, per decenni, scaricava i putridi liquami fognari direttamente nel rivo di Crapolla e quindi a mare. In seguito, durante il processo per un “errore procedimentale” non si poterono perseguire i gravi reati accertati di inquinamento delle acque marine in area protetta. Spesso, nonostante si sia riusciti a dimostrare i fatti ed accertare le gravi responsabilità, i reati si sono tuttavia prescritti per decorrenza dei termini. Ciò nonostante il Wwf Terre del Tirreno non demorde e la lotta contro inquinamento delle nostre acque continua a rimanere una delle priorità tra le tante attività a tutela del nostro prezioso territorio. Sempre più frequente, evidenzia d’Esposito, ad ogni pioggia o sold-out turistico, tra pompe di sollevamento in tilt, sventolamenti di bandiere blu e mega-depuratori da oscar, la problematica torna ad affacciarsi. Ad inizio estate e nel mese di luglio di quest’anno i volontari del WWF hanno documentato nuovamente come il mare della costiera sorrentina non godesse di ottima salute, sebbene organi di stampa, politici e amministratori, per motivi di promozione turistica e altro, nonostante l’evidenza (mare colore verde/ocra, scarsa visibilità, eccesso di fitoplancton, chiazze schiumose persistenti, scagliette marroni, plastiche e assorbenti da donna in galleggiamento, ecc.), hanno continuato ad attribuire la situazione precaria delle acque marine a fenomeni naturali quali mucillaggine, polisaccaridi, pioggia e roba simile, nascondendo il fatto che alla base dell’inquinamento delle acque marine di Sorrento e del golfo c’è un eccesso di sostanze nutritive di natura fognaria che giungono nel mare.
Un lavoro costante di controllo, quello del Wwf, che grazie ai volontari e alla collaborazione di tanti cittadini riesce a fornire segnalazioni e documenti esclusivi che allertano la Procura della Repubblica. Uno dei recenti casi denunciati è quello della condotta fognaria consortile in gestione GORI S.p.A. che attraversa il Vallone Lavinola, al confine tra il comune di Piano di Sorrento e quello di Meta. Dove già nell’agosto del 2022 il Wwf accertò e denunciò la grave situazione che interessava la tenuta di tale condotta. La quale, realizzata in una galleria in cemento armato all’interno del costone tufaceo, appariva infatti gravemente danneggiata a causa di un crollo/cedimento nel tratto finale nel comune di Piano di Sorrento, con fuoriuscita di liquami che si disperdevano nella sottostante grotta prima di raggiungere il mare. Provocando,in tal modo, pericolosi dissesti del suolo e del delicato equilibrio geomorfologico del sito oltre ad un grave inquinamento ambientale. Purtroppo, distanza di 12 mesi ,si è potuto accertare che la situazione segnalata nel 2022 non è stata ancora risolta.
La condotta consortile al cui interno sono attualmente in corso lavori edili dopo l’esposto del WWF è ad oggi ancora danneggiata e la perdita di liquidi fognari è ancora in essere, creando un rivolo sul fondo della grotta tufacea dove sono presenti grossi macigni crollati. Lo scorrere della fogna nella grotta con continuità da almeno un anno “ma abbiamo ragione di ritenere che tale problematica sussista da molto più tempo” – puntualizza il presidente del Wwf Terre del Tirreno, mentre l’assorbimento dei liquidi per infiltrazione nel terreno, ha creato un enorme accumulo di sedimenti fangosi disseccati configurando, di fatto, un deposito sotterraneo di rifiuti speciali.
Lo sversamento di liquami di natura fognaria, protratto nel tempo, secondo d’Esposito, ha di fatto provocato una grave alterazione morfologica dell’ecosistema oltre ad un conseguente danneggiamento paesaggistico-ambientale arrecando, inoltre, un serio e tangibile danno per la salute pubblica proprio in un tratto di costa ad altissima vocazione balneare, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale. Alla luce di tale critica situazione il WWF ha chiesto un sollecito intervento atto a promuovere:
– l’accertamento della corretto funzionamento della condotta consortile fognaria gestita dalla GORI;
– l’accertamento della tipologia e modalità dei lavori in esecuzione nel tratto in questione e il rispetto del cronoprogramma visto che, a distanza di 12 mesi, la problematica appare tutt’altro che risolta;
– l’accertamento, tramite operazioni di carotaggio, della presenza di inquinanti nei sedimenti fangosi depositati nella grotta nel punto interessato dalla fuoriuscita di liquami;
– l’attuazione di tutte le procedure di Bonifica del sito così come previsto dalle normative vigenti (Dlvo.152/06);
– l’individuazione di tutte le responsabilità individuali civili e/o penali, anche di carattere omissivo da parte di pubbliche amministrazioni ed enti gestori.
La fortuna del nostro Golfo di Napoli, evidenzia infine Claudio d’Esposito, è data dalla conformazione dei suoi fondali e dalle correnti marine che, con l’arrivo di venti propizi, garantiscono un ricambio di acque che all’improvviso riappaiono pulite.
Tuttavia i microrganismi intestinali che finiscono nelle acque di balneazione (con troppa frequenza e facilità), i coliformi (Streptococcus, Staphylococcus, ecc.), gli agenti patogeni (Salmonella, Shygella, ecc.), e i virus responsabili della trasmissione dell’epatite e della poliomelite oltre, in generale, a tutti gli agenti di malattie (batteri, virus, protozoi e vermi parassitici) che si trovano nei sistemi fognari e in acque non trattate mettono a serio rischio la salute dei cittadini adulti e bambini.- 30 agosto 2023 – salvatorecaccaviello