Positano, ci lascia il professor Talamo. Con lui si perde quell’animo nobile e sensibile che vedeva il turismo come ospitalità e cultura

23 agosto 2023 | 19:23
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Positano, ci lascia il professor Talamo. Con lui si perde quell’animo nobile e sensibile che vedeva il turismo come ospitalità e cultura

Positano, costiera amalfitana. Ci  lascia il professor Talamo. Con lui si perde quell’animo nobile e sensibile che vedeva il turismo come ospitalità e cultura. Il professor Francesco Talamo se ne è andato in punta di piedi, con quella discrezione che lo ha sempre caratterizzato. E’ stata una notizia che mi ha colto di sorpresa, ci sarebbe da scrivere libri su di lui, e lui tanto aveva da scrivere, e ha scritto anche su Positanonews, e gliene sono grato. Una persona di grande cultura e grande amore per il proprio paese, aveva una visione meravigliosa sulla politica e sul turismo , dove metteva prima di tutto l’accoglienza, a cui teneva molto, tanto da essere stato il primo propulsore della destagionalizzazione con l’albergo di famiglia, l’hotel Pasitea, aperto tutto l’anno. Lo ricordo con la sua aria sempre bonaria, quella sua voglia di raccontare, e mi rammarico delle tante storie non ascoltate, me lo ricordo per la sua bontà anche quando mi faceva ripetizioni di matematica che mi risultava indigesta, perchè ancora non capivo che la matematica, come ogni cosa, va fatta col cuore, e che è il linguaggio di Dio, quel Dio che ora lui sta vedendo nella luce. Un abbraccio a Gianmaria e Alessandro, alle nuore, ai nipoti e ai parenti tutti di cuore. 

Fra i tanti miei articoli sul caro prof voglio riproporre questo

Positano il professor Talamo e i suoi appunti e ricordi, quando la Matematica è cuore

Ha fatto ripetizioni a generazioni di positanesi e anche da supplente per qualche anno, la matematica è la sua passione e ha deciso di tramandare alcune sue considerazioni, ed emozioni, con uno scritto che sarebbe bello veder pubblicato “Appunti e Ricordi” di Matematica. Parliamo di  Francesco Talamo, il “professor” Talamo, perchè con la sua cultura e le sue ripetizioni ha aiutato generazioni di positanesi. Lo scritto ha una dedica ai suoi due nipoti “Davide e Francesco”, i suoi amati gioielli, nella speranza, e ciò lo renderebbe felice, che questo scritto possa in qualche modo aiutarli nello studio di una materia troppo spesso discreditata come arida e formale, mentre dietro quelle formule c’è un’anima e delle storie straordinarie. Una storia, come quella dello studio della matematica del professor Talamo, nata al Politecnico di Napoli e finita con la scomparsa di Renato Caccioppoli. Proprio lui, un uomo diventato un mito. “Nel 1959 con la scomparsa di Caccioppoli le cose non erano più le stesse – racconta Talamo -. la sua mancanza disorientò molti studenti, fra i quali il sottoscritto” Alla Federico II girano molte storie sulla sua personalità. Per esempio, durante un esame Caccioppoli chiese ad uno studente di disegnare alla lavagna una retta. Lo studente disegnò una linea dritta, ma Caccioppoli non era soddisfatto, quella non era una retta. Il ragazzo allungò la linea, ma il professore non era ancora soddisfatto. Il ragazzo allora disegnò una retta lunga quanto la lavagna dell’aula, ma Caccioppoli gli intimò di continuare. Allora il ragazzo passò il gesso sul muro fino ad arrivare alla porta della stanza e, ad un cenno del professore, uscì dall’aula continuando a passare il gesso sul muro. Caccioppoli bocciò il ragazzo. Per disegnare una retta si disegna un segmento tratteggiando gli estremi, cosa che lo studente non aveva fatto. “Questa storia come altre, tantissime, che si raccontano  può sembrare una barzelletta, ma rappresenta il personaggio, Cacciopoli era un tipo fatto cosi, una volta eravamo in 700 e fece una equazione con un errore ma nessuno se ne accorse e lui si infuriò” Era un tipo particolare Caccioppoli ” durante l’epoca fascista, a seguito del divieto per gli uomini di passeggiare con cani di piccola taglia (secondo i fascisti per “salvaguardia della virilità”), era solito camminare, come forma di contestazione, per le principali strade di Napoli con un gallo al guinzaglio. ” Fu anche fermato dai carabinieri – dice Talamo -, dopo che si identificò il commissario gli disse lo dovrei prendere a calci e lui rispose, i calci li danno gli asini. Lui era un genio, in tre giorni e tre notti fece un libro di meccanica razionale. Dopo di lui venne Cafiero che lo sconfessò totalmente, proprio in quel periodo a Positano avevo l’occasione di fare l’albergo e lo feci facendo una scelta più materiale di cui non mi sono pentito. Forse questo è il primo albergo fatto con i calcoli di cemento armato” Una  vita non facile per il professor Talamo e sono tanti i ricordi che gli sovvengono, come quello con il  padre, mentre lui aveva 12 anni,  a Campochiaro  in provincia di Campobasso, quando cercava di salvare gli inglesi grazie al suo lavoro al telegrafo e rischiò di essere fucilato,  e giù tanti ricordi o ricerche sulla storia di Positano, sulla fortezza Katin, quella del deserto dei tartari, dove si sente di vivere, quest’albergo, Il Pasitea, entrato nella catena Best Western, che con lui ha contribuito a fare la storia del turismo del paese (“La mia vita non è stata facile, ma sono contento di quel che ho fatto”, ci ha detto), con qualche  aspirazione letteraria turistica (“avrei voluto far tradurre Bacchelli in inglese, ha scritto pagine bellissime su Positano che ho scoperto prima di tutti.. ma nessuno mi ha dato ascolto”, un appello che speriamo si raccolga), impegnato anche nel sociale e in politica, ma  matematica è rimasta il suo amore e lo si sente dalla passione con cui ne parla. Cosa è la matematica per te? “La matematica è uno strumento per conoscere la verità di tante cose, un mezzo di indagine.. molto si riduce alle potenze, è l’argomento fondamentale sono le potenze che purtroppo è trattato male” Quindi gli errori nello studio sono all’inizio..”La matematica è come una catena, ogni argomento richiama l’altro le basi si trovano proprio nei primi anni della scuola media” Con la matematica si può trovare anche le ragioni della vita e Dio? “Secondo me si.. è un mezzo di indagine, per me la matematica non è fine a se stessa”. Parlando con il professor Talamo si parla con la profondità, si seguono percorsi infiniti, storia, cultura (l’avo Errico Talamo è stato il primo a scrivere un libro Historia di Positano più di un secolo fa), umanità. Attraverso la matematica il professor Talamo percorre la sua vita passa dal passato al futuro con la dedica agli amati nipoti.. Attraverso i suoi appunti e ricordi, dietro quei numeri e quei calcoli, se si arriva fino in fondo, solo allora, forse, si capisce quando la matematica è cuore..

Grazie professore per questi ed altri momenti

Michele Cinque