Premio Positano Léonide Massine 2023, a Luciana Savignano il Premio alla Carriera “Una Vita per la Danza”

30 agosto 2023 | 13:33
Premio Positano Léonide Massine 2023, a Luciana Savignano il Premio alla Carriera “Una Vita per la Danza”
Foto: DanzaDance

Premio Positano Léonide Massine 2023, a Luciana Savignano il Premio alla Carriera “Una Vita per la Danza”

Il Premio Positano Léonide Massine per l’arte della danza, il riconoscimento più antico del mondo del suo genere, celebra i suoi 51 anni  sul palco della spiaggia grande sotto le stelle, sabato 2 settembre ore 20.30, con un eccezionale programma tra classico e contemporaneo e un palmarès di premiati sempre più ricco.

Interamente finanziato e organizzato dal Comune di Positano, con la direzione artistica di Laura Valente, che lo guida dal 2016, il Léonide Massine 51/ma edizione assegna il premio alla carriera “Una Vita per la Danza” all’étoile internazionale Luciana Savignano, una delle più interessanti e versatili protagoniste della danza italiana nel mondo, ballerina da sempre proiettata verso la modernità. Celebre musa” di Maurice Béjart, amatissima dal pubblico e dalla critica internazionale, Savignano sarà, dall’edizione 2024, la madrina del premio danza Massine, un ruolo ricoperto per il passato esclusivamente da Carla Fracci.

Luciana Savignano è una delle più interessanti e versatili protagoniste della danza italiana, applaudita allunanimità dalla critica internazionale. Formatasi presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, dopo un periodo di perfezionamento al Teatro Bolshoi di Mosca, Luciana si diploma allAccademia scaligera, dove inizia la sua lunga carriera. Nel 1968 Mario Pistoni la sceglie come ballerina solista per il balletto Il Mandarino Meraviglioso, su musica di Béla Bartòk, con il quale ottiene la sua prima importante affermazione. Nel 1972 diventa Prima Ballerina alla Scala e tre anni dopo, nel 1975, è nominata Étoile, ma abbandona presto il repertorio classico per dedicarsi a ruoli contemporanei, lavorando con i più grandi coreografi della scena internazionale. Il suo repertorio è vastissimo: ricordiamo, fra i tanti ruoli, quello della ninfa ne Laprès-midi dun faune, La Bisbetica Domata di John Cranko e Lola-Lola in Langelo Azzurro, dedicata al mito di Marlene Dietrich. Luciana è una danzatrice fuori dagli schemi, amata dai più grandi coreografi, fra cui lindimenticabile Maurice Béjart, che la invita nella compagnia Les Ballets du XXe siècle e che su di lei costruisce molti ruoli: il primo è Nona Sinfonia; in seguito Béjart crea per lei Ce que lamour me dit con Jorge Donn. Interpreta inoltre Romeo e Giulietta, Bakti, Leda e il cigno, ma è nel celeberrimo Boléro che la Savignano esprime al massimo le sue doti di ballerina proiettata verso la modernità. Il connubio artistico con Béjart porta alla creazione di altri celebri lavori, fra cui La Luna. Nel marzo 1994 ancora Maurice Béjart crea per Luciana La Voce, spettacolo tratto da La Voix Humaine di Jean Cocteau. Nel 1995 Savignano inaugura un altro longevo sodalizio artistico, con la coreografa Susanna Beltrami con la quale fonda la Compagnia Pier Lombardo Danza, interpretando con straordinario successo Tango di Luna. Nel 2023 la direzione artistica del premio dedica a questa straordinaria artista italiana, già vincitrice del Massine in passato, il Premio Speciale alla Carriera una Vita per la Danza.