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Sant’Agata sui Due Golfi, “Incontro con le Api”, evento promosso dall’Associazione culturale “Ristoro dell’Anima”

13 agosto 2023 | 20:27
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Massa Lubrense (NA) Ieri sera a Sant’Agata sui due Golfi, in località “Deserto” antica zona collinare di Massa Lubrense, grazie all’ospitalità delle Suore Benedettine che da secoli si occupano del Monastero di San Paolo che in questa luogo sorge, che venne edificato nel 1679 su concessione papale dai Carmelitani Scalzi di Santa Teresa, si è tenuto l’evento “Incontro con le api” che ha registrato l’intervento della Dott.ssa Michelina Ruocco, ricercatrice del CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante e lo studente, Giosuè Vinaccia, del Dipartimento di Agraria dell’Ateneo federiciano. La “lectio” sulle api è stata organizzata dall’Associazione culturale “Ristoro dell’Anima” e rientrava nella rassegna “Odore di Silenzio – II Edizione – Sinestesia di Elementi – Terra” con la direzione del pittore Pasquale Cipolletta e il contributo di molti sostenitori, il tutto a titolo gratuito.  Secondo quanto apprendiamo dai dati Fao, 71 delle 100 specie di colture (che forniscono il 90% di prodotti alimentari) si riproducono grazie agli insetti, di cui gran parte sono api. Da qui l’importanza di salvaguardarne l’esistenza, la paventata estinzione degli insetti impollinatori, infatti, avrebbe ricadute drammatiche anche sulla nostra di sopravvivenza su questo Pianeta. Con l’aiuto della dott.ssa Michelina Ruocco e di Giosuè Vinaccia ieri pomeriggio siamo riusciti ad avere alcune informazioni base fondamentali, l’esposizione dei due relatori è stata, infatti, volutamente chiara e breve perché l’evento era aperto anche ai bambini. Il messaggio di avre cura dell’ambiente è infatti importante che giunga chiaro e forte non solo a noi adulti ma anche a loro che vivranno sulla propria pelle le scelte assennate o scellerate che mettiamo in atto noi oggi. Tenterò una sintesi dei concetti chiave emersi ieri a Sant’Agata, visto che l’argomento è quanto mai complesso e articolato e nessuno aveva la pretesa ieri di esaurirlo in poche ore nè io oggi in poche righe. La speranza di chi scrive, che è quella anche di Pasquale Cipolletta che si è speso più di ogni altro per realizzare tutto questo, è di suscitare in voi lettori la voglia di approfondire, e quando opportuno, scendere in campo per far sentire la propria opinione sulla tutela ambientale dei nostri territori. Ascoltando la dott.ssa Ruocco e l’apicoltore in erba, Giosuè Vinaccia  ho individuato tre concetti chiave da memorizzare; il primo è che sebbene a Sant’Agata abbiamo fatto la conoscenza diretta, grazie al materiale messo a disposizione da Giosuè (un’arnia, alcuni telaini, una tuta, guanti etc.) delle api mellifere, esse non sono gli unici impollinatori, anzi è essenziale rammentare che quest’importantissima attività è legata anche all’azione delle api selvatiche, dei sirfidi, delle farfalle, delle falene, di alcuni coleotteri, delle vespe e infine di lucertole, uccelli, pipistrelli e altri mammiferi. Questo mi porta al secondo concetto: la biodiversità, che è essenziale per la sopravvivenza degli ecosistemi, vi basti pensare che se anche a sopravvivere fossero solo le api mellifere, perché magari tornano comode all’industria agroalimentare, anche questo creerebbe un disequilibrio disastroso nell’ambiente, in quanto ci sono piante o alberi che hanno bisogno di altre specie di impollinatori per salvaguardare la loro esistenza. Infine la terza nozione chiave è legata all’inquinamento, all’impoverimento del suolo dovuto al sovrasfruttamento causato dall’agricoltura intensiva e al ricorso dei pesticidi una delle cause principe della moria di impollinatori e altri insetti preziosi per la salute degli ecosistemi. Concludo con un piccolo decalogo che non ha la pretesa di essere esaustivo ma solo di invogliare ognuno a dare il proprio piccolo contributo per la salvaguardia dell’ambiente e degli insetti impollinatori. Seguirà una breve interista alla Dott.ssa Michelina Ruocco che ringrazio per la cortese disponibilità.

A cura di Luigi De Rosa

Incontro con le Api Giosuè Vinaccia alle prese con le sue api

Cosa fare per salvaguardare api e altri insetti impollinatori:

  • Piantate fiori soprattutto nelle aree urbane, dove le aree verdi scarseggiano sul davanzale o in balcone, piantate i fiori amici delle api e deli altri impollinatori: calendula, tulipano, margherita, lavanda, borragine, timo, girasoli, malva, rosmarino, aneto, coriandolo, erba medica.
  • Piantate alberi! Le api prendono la maggior parte del loro nettare dagli alberi. Sono, quindi, fonte di cibo e habitat essenziale. Inoltre, le foglie e la resina forniscono materiale per la nidificazione e le cavità naturali del legno sono ottimi rifugi.
  • Non usate fertilizzanti e prodotti chimici: i pesticidi sintetici, fertilizzanti, erbicidi sono nocivi: intaccano il sistema nervoso centrale dell’ape causandone la paralisi e la morte. Se proprio avete necessità di fertilizzare il vostro terreno usate prodotti organici e soluzioni naturali come il compost e ricorrete agli insetti benefici che tengono lontani i parassiti.
  • Scegliete prodotti locali. Acquistare miele biologico e cera d’api da un apicoltore locale, aiutate e sostenete le attività locali.
  • Date da bere alle api. Riempite una ciotola poco profonda con acqua pulita perché anche le api soffrono la sete.
  • Nei vostri giardini realizzate un prato “selvatico” al posto del prato inglese: optate per la varietà, con tante tipologie di fiori autoctoni. Usate tante piante officinali ed erbe aromatiche che attraggono le api e piaceranno anche a voi.
  • Scegliete sempre le siepi al posto delle recinzioni in ferro o altro materiale. Le siepi sono belle da vedere e incrementano la parte green del pianeta, ma soprattutto rappresentano un riparo e cibo per insetti e uccelli.
  • Create ripari per gli insetti: i “bugshotels” servono ad attirare gli insetti e ad offrire loro una protezione.
  • Chiamate sempre l’apicoltore quando vi imbattete in un alveare. Ogni regione e provincia ha la sua lista di professionisti che possono intervenire per rimuovere gli alveari vicino alle abitazioni. Non distruggeteli o spruzzare loro veleno!
  • Infine coinvolgete i politici, scrivete ai governi per chiedere più attenzione verso questi temi, siate cittadini attivi! Seguite le associazioni impegnate per proteggere gli insetti e gli animali impollinatori: da Slowbees al Wwf e Legambiente.

Incontro con le Api La dott.ssa Michelina Ruocco dirigente ricercatrice del Cnr-Ipsp di Portici

Quella che segue è una breve intervista che la Dott.ssa Michelina Ruocco, ricercatrice presso il CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante.

Dottoressa grazie per la bella lezione sull’ambiente e le api, vorrei che mi parlasse un po’ della Facoltà di Portici, magari tra i miei lettori c’è chi l’anno prossimo vorrà iscriversi e seguire i vostri corsi.

Volentieri. Il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II” ha sede nella prestigiosa Reggia di Portici, un edificio voluto da Carlo di Borbone, è uno dei Dipartimenti più antichi e prestigiosi d’Italia. La laurea in Agraria offre molte prospettive di occupazione in settori molto diversificati sia nei ruoli dirigenziali che tecnici, nel pubblico, nel privato e nella libera professione (Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali Junior N.d.A.). La figura dell’Agronomo è destinata ad assumere un ruolo sempre più importante nella nostra società, inoltre la Facoltà di Agraria non si limita ai soli Corsi di Laurea in Scienze agrarie, forestali e ambientali, ma offre anche corsi di Laurea in Tecnologie alimentari e Viticoltura ed enologia; quest’ultimo è l’unico a numero chiuso ed ha sede ad Avellino, quindi merita attenzione anche Scienze Gastronomiche Mediterranee.

Info:http://www.agraria.unina.it/didattica/corsi-di-laurea/lauree-triennali

Ritorniamo alla moria di api, quali le cause?

Sono molteplici come anticipato nel mio intervento, posso ribadirle che tra i fattori ci sono il rialzo della temperatura del Pianeta che le costringe a cambiare habitat e a spostarsi di continuo alla ricerca di areali più freschi. Altri contraccolpi arrivano dallo stravolgimento delle stagioni con primavere anticipate e freddo fuori periodo. Suolo e sottosuolo che risentono fortemente dall’azione antropica, un terreno inquinato produrrà piante malate questo inciderà anche sulla salute delle api.

Infine vorrei che mi raccontasse dei progetti del CNR sugli insetti impollinatori.

Il Cnr-Ipsp di Portici è impegnato in diversi progetti di monitoraggio, come quello attualmente in corso nel parco nazionale del Vesuvio. I dati che saranno raccolti una volta analizzati ci riveleranno molto di quello che è accaduto e sta accadendo all’ambiente e agli insetti impollinatori. Ci sono inoltre in programma studi della biodiversità del sottosuolo e del soprassuolo e degli impollinatori correlati all’interno dell’agro-ecosistema pomodoro, un agro-ecosistema di fondamentale importanza per tutto il bacino del Mediterraneo, tutto questo grazie al collega, il dottor Gennaro Di Prisco, che da anni si occupa di monitoraggio della biodiversità degli apoidei in ecosistemi naturali e agricoli.

Grazie

Monastero di San Paolo Monastero di San Paolo al Deserto, Sant’Agata sui Due Golfi