Sesto e il suo Pianoforte che parla al cuore a Positano, un concerto magico e quasi soprannaturale
“Giorgio ti amo“, chi non si ricorda il negozio che i genitori di Sesto, al secolo Giorgio Fusco, aprirono a Piano di Sorrento. Papà positanese, di Montepertuso, mamma della Russia, un talento innato dalla nascita. Un vero e proprio ragazzo prodigio, ballerino straordinario, tanto da meritarsi la Scala a Milano. Lo abbiamo sempre seguito ammirati e stupiti dalle sue capacità, ma anche dalla sua grande intelligenza ed umanità. La vita riserve tante sorprese, imprevisti, misteri, ma è la vita che si presenta con la sua complessità. Giorgio torna qui, poi va a Parigi, suona il pianoforte e si scopre essere un talento virtuoso. Mi contatta il papà Flavio, con il quale siamo amici, chiedendomi cosa fare per far esibire il figlio, e non è la richiesta di un padre che vuol vedere esibire il proprio figlio nel proprio paese, davvero Sesto si è mostrato un qualcosa di eccezionale, anche per la sua età . A soli 21 anni ha vissuto già dieci vite e altre mille ne vivrà. Gli dissi di provare con il sindaco e con l’amministrazione di Positano , ne ho anche accennato, ma bisogna dare merito al sindaco Peppe Guida per avergli creduto e averlo fatto esibire, donando a tutta la comunità un grande spettacolo, non solo perché i positanesi hanno , qui e nel mondo, tanto da esprimere a livello artistico e culturale, ma anche perchè davvero Sesto ci ha fatto vivere un concerto magico e quasi soprannaturale, peccato per chi non c’è stato. Ci siamo visti prima del concerto, ma solo per caso ( ma sarà solo il caso?) Da Adolfo a Laurito, non ha voluto rivelarci nulla sul suo nome d’arte , lo ha fatto al concerto, ma ci ha lasciato con tanti interrogativi. Anche l’inizio del concerto ha creato una certa suspence, l’artista che comincia in ritardo è un classico, ma non era neanche arrivato, poi arriva trafelato, ma mai scomposto, come ogni ballerino di classe, con qualche minuto di ritardo, ed è l’apoteosi. Mai vista Piazza Gioia, la suggestiva piazzetta davanti alla Chiesa Madre, così gremita. Sesto non si è fatto attendere, ha fatto parlare il pianoforte per se, in musica ha espresso la sua vita e la sua arte, un concerto davvero incantevole e quasi soprannaturale. Lui un ragazzo d’oro, che ha ringraziato tutti per avergli concesso la possibilità di esibirsi, un nostro figlio, figlio della nostra terra, di cui siamo orgogliosi, per la sua forza d’animo prima di tutto, per l’energia che esprime, per la creatività e bravura. La vita è come un pianoforte: i tasti bianchi rappresentano la felicità e i tasti neri la tristezza. Ma qualunque sia il cammino della tua vita, ricorda che anche i tasti neri servono per fare musica, ha scritto un anonimo. E Sesto da questa combinazione ha creato una vera e propria magia con ben 16 composizioni ispirate e illuminanti, hai una grande vita davanti, si direbbe in questi casi, ma è già il suo presente che è grande. Non è stato solo il concerto in cui è stato grande Sesto, ha fatto di tutta la sua vita un’opera d’arte. Sesto, Giorgio, siamo tutti orgogliosi di te, tutto il paese ti ama.