Sold out per il concerto del Maestro Ramin Bahrami ospite di Sorrento Classica 2023 foto

Sorrento – Giovedì 3 agosto è stato salutato con un sold out esaltante il concerto che il Maestro Ramin Bahrami ha tenuto all’interno del Chiostro di San Francesco, evento che rientrava tra quelli in cartellone per la XVI edizione di Sorrento Classica Festival, rassegna promossa ed organizzata dal Comune di Sorrento con la S.C.S Società dei Concerti di Sorrento. Ed è stato proprio il Primo cittadino, avv Massimo Coppola a salutare l’illustre ospite sottolineando il messaggio di pace che la musica di Bahrami veicola da anni per il suo popolo, quello iraniano, e da alcuni anni per quello ucraino, il Sindaco ha poi tenuto a sottolineare quanto la promozione culturale sia importante per la sua amministrazione e di quanta qualità e attenzione sia quella svolta dall’azione del direttore artistico Paolo Scibilia con Sorrento Classica.   “Viaggio intorno a Bach” di un concerto, quello sorrentino, che a dispetto del titolo non è stato un viaggio esclusivamente “bachiano” ma in nome di questo compositore straordinario un viaggio che ha esaltato i sentimenti più puri e originali sulla libertà, quella alla quale anelano le donne, anzi, come le chiama il Maestro le sorelle iraniane oppresse da un regime sordo alle richieste di rispetto dei Diritti umani. Il Maestro Ramin Bahrami, nato a Teheran, classe ’76, si appassionò sin da giovanissimo alla musica di Johann Sebastian Bach. A causa della situazione sociale che stava attraversando il paese, la caduta di Mohammad Reza Pahlevi e l’avvento del regime del Ruhollah Khomeyni a seguito della Rivoluzione iraniana, quando lui aveva 11 anni la famiglia fu costretta ad emigrare in Europa. Rifugiato in Italia, Bahrami studiò pianoforte e si diplomò con Piero Rattalino al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Approfondì gli studi all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Stoccarda. Da allora in poi, si sono susseguite numerose esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali d’Italia, teatri, stagioni e prestigiosi festival internazionali tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il festival “Piano aux Jacobins” di Tolosa, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Pechino Piano Festival in Cina. A Sorrento il Maestro ha dato sfoggio del suo talento con un altro dei suoi concerti da incorniciare, il pubblico internazionale che gremiva il Chiostro di San Francesco ha potuto godere di un evento di altissimo profilo sia culturale che sociale visto l’impegno che lo stesso Bahrami mette nel sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla drammatica situazione che le donne iraniane stanno vivendo a causa di un regime che nega loro libertà.

Ramin BahramiRamin Bahrami in concerto a Sorrento (Ph. Antonino Fattorusso)

 

Maestro mi piacerebbe che lei mi illustrasse il programma di questa sera.

Molto volentieri, mi permetta prima di ringraziare il Maestro Scibilia e il Sindaco di Sorrento Massimo Coppola. È per me un onore suonare per Sorrento Classica. Suonare questo programma in questo tempio di armonia è per me motivo di orgoglio. Il programma che presento stasera è un omaggio a tutti i popoli che scappano, soffrono e lottano come il popolo persiano, come il popolo ucraino. E se il popolo ucraino lotta per la propria terra, il popolo persiano lotta per la propria libertà: la libertà di essere felice. Le donne persiane hanno dimostrato un coraggio enorme e oggi questo concerto è per loro, le mie sorelle. Un viaggio sui sentimenti universali che inizia dal sommo Platone della musica, Bach, con la sua “Partita nr.3 BWv 827” che è una specie di Parlamento europeo in La minore, poi avremo Mozart con Fantasia Kv 397, una fantasia enigmatica. Mozart immagino si chieda, ma perché il mondo va così? Poi avremo Chopin, il poeta della libertà, con tre Mazurke. Il polacco Chopin per me simbolizza ancora una volta la lotta contro i poteri forti, perché ciò che oggi subiscono gli ucraini, i polacchi lo hanno già sofferto in passato. La storia umana si ripete e l’uomo sembra non imparare nulla dal passato. Con Rachmaninov la sua Elegia, propongo una musica che mette in risalto la drammaticità del momento che stiamo vivendo, con Bartòk e le sue Danze Rumene c’è poi posto per un momento giocoso, come con Mompou Cancion y Danza n. 6.  Seguirà il Capriccio “Sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo”, scritto da Bach a diciassette anni, che ha però in nuce tutto il genio di Sebastian. Una composizione che narra di questo fratello che deve partire per il fronte a combattere tra le fila dell’esercito del re di Svezia, un’opera che pone all’attenzione dell’ascoltatore i sentimenti struggenti legati a chi parte per la guerra e a chi rimane soffrendo per questa partenza che potrebbe nascondere anche un tragico addio. Infine Gole Sangam (Fiore di pietra) brano che vuole essere un messaggio di pace e fratellanza per i popoli del mondo.

Maestro ci siamo conosciuti l’anno scorso in occasione dell’annuncio dell’uscita del suo testo “Mille e una musica. Breve storia della musica persiana” (La Nave di Teseo), le chiedo cosa resta della musica persiana in quella europea?

Le rispondo Bach, ancora una volta e le spiego: quando suono Bach riscopro il gusto per la perfezione che era tipico della cultura persiana, il gusto della bellezza e di perdersi nell’infinito, quello che fanno in un certo senso i dervisci. Vede la musica di Bach come quella persiana non appartengono né a ieri, né all’oggi, né al domani: sono per tutte le epoche e per tutti i popoli. Per tutte le dimensioni temporali.

Lei ha scritto anche libri per bambini per avvicinarli ai grandi compositori, ha descritto Beethoven come il ribelle, Mozart il genio sempre giovane, perché Bach è il nonno?

Perché è l’origine. Il patriarca. Bach è tutto. Come diceva Paul Hindemith sempre riferendosi a Bach: è il principio e la fine. Egli è il centro della musica occidentale al quale tutti gli altri guardano.

Restando sul tema “Padre” vuole rilasciarmi un suo pensiero per Rattalino?

Rattalino è stato enorme. Questo concerto lo dedico anche a Piero, che purtroppo è mancato da poco (6 aprile 2023 N.d.A.). Piero Rattalino è stato il mio padre musicale. Purtroppo non ho potuto godere dell’amore di mio padre perché, come le sa, mi è stato strappato da un regime che non ama la bellezza. Ma in questi anni ho avuto la fortuna di avere diversi padri come Rattalino e questi padri in un certo senso mi hanno insegnato ad essere padre ed è per me motivo di orgoglio perché adoro mia figlia ed è bellissimo essere diventato padre a mia volta. Viva i figli che sono il nostro futuro. La famiglia è come l’accordo, i nostri genitori sono come il passo dell’accordo, i figli sono le voci più alte, ma un accordo per stare in piedi ha bisogno delle fondamenta che sono i nostri genitori.  Mia madre e mio padre mi hanno insegnato quello che più conta per diventare a mia volta un buon padre: l’amore senza condizioni, questo è importantissimo.

Grazie

a cura di Luigi De Rosa

Ramin Bahrami
Ramin Bahrami, pianista bachiano, a Sorrento (Ph. Antonino Fattorusso)

 

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