Sorrento: ritorno a casa del vescovo Alfano, “…in mezzo a tanti ragazzi sono ringiovanito..”
Dopo aver preso parte alla giornata mondiale dei giovani a cui ha partecipato anche papa Francesco, l’arcivescovo della diocesi Sorrento- Castellammare Francesco Alfano, insieme al gruppo di ragazzi dei i comuni vicini ha fatto ritorno a Sorrento. Si sente più giovane dopo l’esperienza vissuta in Portogallo e ha voluto partecipare il suo stato d’animo anche alla sua comunità religiosa del territorio attraverso la seguente lettera.
“A conclusione della GMG di Lisbona porto nel cuore tanti doni, che mi hanno arricchito e forse anche un po’ ringiovanito. Si, perché questi giovani sono sorprendenti. Non è stato così anche per le generazioni passate? Io appartengo a quelle più anziane: ricordo il primo raduno mondiale dei giovani a Roma, ben 40 anni fa, convocati da Giovanni Paolo II che in quella circostanza ebbe l’intuizione delle GMG. Eppure c’è qualcosa di nuovo sotto i nostri occhi, che non possiamo ignorare o sottovalutare. Questi ragazzi, dal futuro incerto e segnati da tante fragilità, sono disponibili a riconoscere nella loro vulnerabilità non solo un problema, ma una risorsa da condividere con i loro coetanei e mettere a servizio della società. Mi ha sorpreso il loro entusiasmo nel voler condividere l’esperienza della GMG con quanti sono rimasti a casa, li ho visti fare buon uso dei cellulari e creare grazie alle tecnologie delle meraviglie. Il loro incredibile silenzio durante la veglia del Papa, vicini gli uni agli altri, ci restituisce l’immagine di un mondo pulito e unito che tramuta le diversità culturali in meravigliose opportunità di crescita. Tanti sono i giovani che vivono esperienze di amicizia gratuita e condivisione generosa, ma avvertono il bisogno di adulti pronti ad accompagnarli nel cammino senza sostituirsi a loro fino a gestire purtroppo emozioni o scelte. Hanno incontrato Gesù o tante volte lo stanno cercando. Sono attenti perciò a chi lo testimonia con la vita. Insomma, rappresentano il volto nuovo e bello della Chiesa, a una sola fondamentale condizione: che noi adulti sappiamo ascoltarli con fiducia e amore grande”.