Tra pochi giorni termina la raccolta firme per il Referendum sull’abolizione della caccia e sul divieto di accesso ai terreni privati per i cacciatori.

Ad ognuno di noi è offerta l’opportunità di fare la differenza in tema di tutela del territorio, firmando per il Referendum per Abolire la caccia e l’Accesso alla Proprietà privata da parte dei cacciatori, grazie alla proroga dei termini fino al 18 agosto.

Firmando presso la casa comunale nel luogo di residenza, possiamo dare un contributo per la creazione di un futuro migliore per le tante specie di animali decimati ed in estinzione, affinché possano nuovamente vivere liberi ed in pace.

La Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina, seppur intensamente antropomorfizzate, possiedono ancora dei microambienti naturali di flora e di fauna, che rappresentano anche vere e proprie risorse economiche, poiché risultano turisticamente attrattive per molti viaggiatori.

La caccia ogni anno comporta la decimazione di milioni di piccoli animali, ed anche di alcune decine di vittime umane, tra morti e feriti a seguito di incidenti, nonché lo sperpero di milioni di euro pubblici, per il ripopolamento degli animali selvatici, il perpetuarsi di interessi economici legati all’industria delle armi, nonché incalcolabili danni ambientali alla biodiversità.

Nel 2023 la caccia non è più una necessità ma solo un passatempo crudele e spietato: 8milioni di animali uccisi a scopo di intrattenimento e sport, con intere specie messe a rischio tra atroci sofferenze.

Proprio in questi giorni è stata annunciata la pre-apertura della stagione di caccia, che nella Regione Campania è prevista per la 3° domenica di settembre, con il calendario annuale delle specie che potranno essere cacciate:

Tortora, Merlo, Colombaccio, Beccaccino, Frullino Quaglia, Fagiano, Starna, Coniglio, Lepre, Allodola, Alzavola, Marzaiola, Canapiglia, Codone, Fischione, Germano reale, Mestolone, Folaga, Gallinella d’acqua e Porciglione, Beccaccia, Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello, Cornacchia grigia, Gazza, Ghiandaia e Volpe.

Viene precisato anche il divieto per l’utilizzo di munizioni in piombo, valido però soltanto nelle zone umide, ricadenti nella rete Natura 2000 (SIC e ZPS) e alle 2 aree RAMSAR regionali (Oasi di Castelvolturno, Varicosi e Sele-Serre Persano).

Ma non ci si chiede come sia possibile tollerare oltre questa sorta di guerra, che tra l’altro provoca anche l’inquinamento da piombo dei terreni?

È giunto il momento di porre fine a questa barbarie, firmando a favore di questo referendum con i suoi due distinti quesiti: uno riguarda l’abolizione della caccia in generale, l’altro lo stop per accedere ai terreni di proprietà privata da parte dei cacciatori.

Ogni firma conta, e rappresenta una voce affinché gli animali non siano considerati più dei meri bersagli, ma altre creature che come noi umani, condividono la vita sul nostro pianeta terra.

Allora dedicate qualche minuto del vostro tempo per recarvi allo sportello al pubblico, nei vostri comuni di residenza, muniti solo di buona volontà e del vostro documento di identità, e lì chiedete di firmare i due moduli ad hoc, disponibili a questo scopo.

Se vi trovate in vacanza o fuori casa per lavoro, in alternativa potete ugualmente aderire all’iniziativa referendaria, utilizzando la procedura SPID della firma digitale.