A Palazzo Reale sabato sera 23 Incontro al Restauro nelle Salette Pompeiane della Soprintendenza

Visita al cantiere di restauro delle sculture e dei manufatti marmorei dalle Terme romane di Agnano

Questa sera di sabato 23, dalle ore 20 alle 23, si potrà effettuare una visita speciale alle Salette Pompeiane di Palazzo Reale di Napoli per il cantiere ultimato, con una restituzione delle modalità di svolgimento e degli esiti del progetto. Il programma è finalizzato alla divulgazione delle attività di tutela della Soprintendenza ai cittadini più o meno esperti, con l’obiettivo di ampliare la conoscenza di questi ultimi rispetto al lavoro svolto dagli organi periferici del Ministero della Cultura. Come nelle edizioni precedenti l’attività di divulgazione è a favore dei cittadini in generale che in questo modo, in maniera più partecipata, potranno comprendere il lavoro dell’amministrazione e allo stesso tempo essere più consapevoli dei temi riguardanti il patrimonio storico-artistico della propria città con particolare riferimento alla sua conservazione. Quest’anno la Soprintendenza rende visitabili le Salette Pompeiane, che ospitano, a partire dall’autunno 2022, un cantiere di restauro di sculture e manufatti marmorei provenienti dalle Terme romane di Agnano. Le opere sono state oggetto di interventi di conservazione e restauro lungo tutto l’anno a cura dei giovani restauratori della scuola di restauro dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli; la Direzione Lavori e la responsabilità scientifica del progetto sono in capo alle funzionarie della Soprintendenza ABAP per il comune di Napoli. I lavori di restauro sono stati aperti al pubblico anche con la collaborazione degli studenti di archeologia dell’Università degli studi di Napoli “l’Orientale”, che si sono occupati della divulgazione storico-archeologica dei reperti in corso di restauro anche in relazione al loro contesto di provenienza, sintetizzando il progetto in un breve documentario video che sarà proiettato nel corso della serata. Le visite saranno organizzate con il supporto a titolo gratuito della Scuola di Restauro dell’Università “Suor Orsola Benincasa” e degli studenti archeologi dell’Università “l’Orientale” già coinvolti nel progetto.

Harry di Prisco