Arte Contemporanea. Intervista alla brava artista Laura Amato, a cura di Maurizio Vitiello.
Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde la brava artista Laura Amato
E’ difficile fare pittura oggi?
Oggi le possibilità sono infinite, a partire dalla facilità di reperimento dei materiali e alla loro varietà: anche in un qualsiasi punto del pianeta raggiungibile da un corriere è possibile ricevere tele e colori specifici per ogni tecnica.
Inoltre, social media come Instagram e Facebook consentono di far conoscere i propri lavori e, al contempo, di apprezzare quelli degli artisti di tutto il mondo. Questo risponde solo a quella parte della domanda che considera fare pittura come la possibilità per l’artista di esprimere in un linguaggio visivo le proprie emozioni.
Questi vantaggi si trasformano in ostacoli, invece, se consideriamo il fare pittura come “sistema”, poiché è impossibile che questa vastità produttiva mondiale possa ricevere la giusta attenzione da parte dei curatori e dei galleristi al contrario di quello che avveniva anche, senza andare troppo lontano nel tempo, nel secolo scorso.
Vuoi trasferirti a Milano?
Se dovessi decidere di trasferirmi per dare più chance alla mia attività artistica, la scelta ricadrebbe verso l’estero, un paese nord-europeo, magari Francia o Germania, dove ritengo ci siano maggiori sensibilità e curiosità riguardo all’arte contemporanea.
Quali progetti conti di sviluppare nel 2023?
La prossima esposizione di una mia opera, tessile in questo caso, sarà a Milano ad ottobre e farà parte dell’installazione Girotondi – Cromie Condivise curata dall’Associazione LeArtiPossibili.
Fino a novembre invece due mie opere pittoriche saranno esposte nella mostra Riti Di-Vini a Rosignano Monferrato, curata da Gabriella Anedi dell’Associazione FiberArtAnd di Milano.
L’esperienza artistica di questi ultimi anni combinata a quella della gestione per un anno di una galleria d’arte con la quale abbiamo organizzato numerosi eventi espositivi qui a Roma, mi hanno portato alla costituzione dell’ associazione culturale LiberoStile, con la quale è mia intenzione proseguire il cammino della valorizzazione e diffusione dell’arte in tutte le sue declinazioni. Oltre a questo progetto, sto lavorando al completamento di una nuova serie di quadri che comporranno una mia mostra personale, un’esplorazione di una tecnica nuova e un cambiamento verso l’astratto, anche se l’’’impronta’’ rimane sempre il mio tratto distintivo.
La stampa ti ha seguito ultimamente?
Oltre a essere inclusa in tutti i comunicati stampa relativi alle varie mostre a cui ho partecipato ultimamente, quest’anno ho avuto anche il grande onore di avere una mia intervista pubblicata su Exibart.
Hai partecipato a fiere d’arte?
Sì, ho partecipato con quattro mie opere a Lucca Art Fair www.luccaartfair.com una fiera d’arte moderna e contemporanea che si è svolta a maggio 2021 in digitale.
Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
L’arte in quanto mezzo espressivo e di comunicazione diretto del mondo contemporaneo è senza dubbio destinata a esplorare nuovi canoni e codici oscillando tra tradizione e nuovi media.
Gli NFT, ad esempio, hanno aperto nuove opportunità di investimento in campo artistico generando, però, un forte impatto ambientale.
Attraverso la messa all’asta di NFT collegati a opere d’arte per musei e gallerie si sono aperte nuove possibilità di “fundraising” con conseguenti benefici economici e sociali grazie alle maggiori risorse per le proprie cause.
Però, le tecnologie blockchain su cui si basano i Non Fungible Tokens generano grandi quantità di anidride carbonica, poiché le loro transazioni necessarie consumano enormi quantità di energia elettrica.
Questo tipo di deriva artistica non suscita il mio interesse, posso definirmi “old school”.
Mi piace la prossimità della tela e dei colori e, soprattutto, per me è fondamentale la relazione e il contatto con chi acquista i miei quadri, che sono le mie creature.