Coronavirus, nuovi casi incremento di infezioni dopo le vacanze (analisi del Monaldi e Cotugno sulla situazione in campania)

9 settembre 2023 | 18:48
Share0
Coronavirus, nuovi casi incremento di infezioni dopo le vacanze (analisi del Monaldi e Cotugno sulla situazione in campania)

Covid, casi in aumento ma non è allarme. A distanza di tre anni da quando fece capolino, il virus continua il suo viaggio. Non più devastante ma comunque insidioso. Lo confermano infettivologi e specialisti di laboratorio. A preoccupare è, in maggior misura, l’eventuale pressione sul sistema ospedaliero, visto che le conseguenze della malattia minacciano per lo più categorie fragili.

Facciamo un po’ di conti. A sciorinare numeri che si sperava fossero usciti dall’obiettivo mediatico è Luigi Atripaldi, ex direttore del dipartimento diagnostico dell’Azienda dei Colli e attuale coordinatore del Piano di sorveglianza Genomica di Covid 19.

In Campania i nuovi casi dell’ultima settimana di agosto (24-31) mostrano un incremento notevole, raggiungendo quota 1.473 rispetto ai 972 dei sette giorni precedenti, con un tasso di positività del 13,2 per cento. Su scala nazionale, i primi rilievi in via di elaborazione avvertono che il virus continua a diffondersi esponenzialmente.

«Intanto, su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità, continua la sorveglianza mensile (flash survey) a livello regionale, proprio per valutare la percentuale di presenza delle varianti circolanti – spiega Atripaldi – In più, ogni settimana si procede al monitoraggio su campioni provenienti dalle strutture territoriali per individuare nuove varianti, tra le quali la BA.2.86 (Pirola). Quest’ultima, dai dati appena sfornati, non è ancora presente in Campania, mentre è in notevole aumento la EG.5 (Eris) e i suoi sottotipi».

Differenze tra la nostra regione e le altre? «Spostamenti minimi – risponde lo specialista – L’unica che in Campania ha dimostrato di essere in calo è la variante “Arturo” che su scala nazionale è attestata al 16 per cento, mentre qui da noi è ferma al 10. Non si discostano dalla media, invece, la Eris (38 per cento) e la Kraken stabile al 16». Il dubbio, continua Atripaldi, è «come interpretare il significato delle continue reinfezioni che stiamo registrando. Ma sono sicuro che in questo ambito stanno lavorando gli infettivologi».

Chiamato in causa, il professor Ivan Gentile, l’allievo di Marcello Piazza che dirige l’Infettivologia della Federico II, pone l’accento «sull’aumento di richiesta posti letto Covid. Ci chiedono da altri ospedali una disponibilità che al momento manca: i 5 letti in dotazione sono occupati, ma a breve li raddoppieremo, anche perché non possiamo dimenticarci delle altre patologie».

La domanda è in salita dunque, ma il sistema è ben lontano dalla saturazione. «I dati numerici – continua Gentile – non li guardo nemmeno perché poco attendibili, visto che ormai quasi nessuno si sottopone al tampone. D’altronde i ricoverati attuali sono molto anziani oppure affetti da altre gravi malattie croniche, oppure trapiantati e immunodepressi. E si registrano numerose complicanze da sovrainfezioni batteriche».

Il messaggio che deve passare, ne è convinto il professore, è quello di un’emergenza finita ma di una malattia tutt’ora presente: «Mentre però a febbraio-marzo 2020 il virus in forma grave aggrediva chiunque, anche i giovani, oggi ne pagano le conseguenze le fasce deboli».

Ancora vaccini? «Certo, mai abbassare la guardia. La letalità da Covid – insiste Gentile – è circa il doppio di quella da influenza classica. E tra l’altro, la vaccinazione riduce anche le complicanze post-Covid, come il diabete mellito. L’ideale è fare il doppio vaccino in un’unica seduta. Per chi infine è ancora perplesso sulla bontà di quello a Rna, adesso c’è il vaccino proteico utilizzato da decenni per immunizzarsi nei confronti di altri virus».

Segnali positivi anche dall’Azienda dei Colli di cui Roberto Parrella dirige l’unità complessa di Malattie infettive: «In questo momento nel mio reparto, i 10 letti Covid sono tutti occupati ma da pazienti con patologie croniche e con sovrainfezioni. Prima dell’estate eravamo tornati alla normalità, ma al momento non c’è bisogno di ripristinare altri letti».

Analoga situazione nell’Emergenza pronto soccorso diretta da Nicola Maturo che nel corpo G ospita 16 pazienti Sars-Cov-2.