Dal mare di croci la “Croce del Mare”

Ieri 15 settembre, la “Croce del Mare” ha concluso il suo pellegrinaggio. Con l’incanto di un concerto musicale si è voluto suggellato il suo viandare attraverso le cittadine della costiera, ma in realtà di tutta l’Italia. Naturalmente la connotazione del metamessaggio è davvero molto forte. In primis la croce è stata costruita con materiali provenienti dai barconi che hanno portano centinaia di migranti attraverso il Mediterraneo, dunque questo legno ormai sfaldato, un legno usurato dal tempo e dai viaggi, un legno che si è fatto storie di speranza e di morte viene raccolto, lavorato, viene plasmato in un simbolo, quello per eccellenza, di scandalo. Ebbene si, la croce è per antonomasia segno di scandalo in quanto porta in se i segni forti della morte ma soprattutto della Resurrezione e, dunque, della rinascita. La Croce del Mare è dunque simbolo di chi denuncia che le morti del Mediterraneo debbano essere un monito affinché queste morti assurde, morti che divengono una routine, morti che ormai interessano solo di facciata, morti scomode debbano trasformarsi in consapevolezza che si parla di esseri umani. Queste persone, talvolta ingannate dalla facile promessa di un futuro migliore, siamo tutti noi e non possiamo chiudere gli occhi su questo…MAI! Altro aspetto rilevante a livello simbolico è chi abbia costruito questa croce. Essa è stata costruita nel carcere di Opera, da mani che cercano di riscattare errori ed orrori di un passato ormai lontano…anche li la croce è il simbolo della rinascita per tanti che cercano di redimersi. Quelle mani sono però le nostre, le mani di chi resta a guardare senza aprirsi all’accoglienza di fratelli che cercano di sfuggire alla povertà e  cercano solo un futuro migliore. La Croce poggia però su una base, anch’essa ha un forte valore simbolico, perché la base per noi rappresenta il sostegno su cui poggia il progetto d’Amore che essa rappresenta. Dunque questa base è stata costruita dai maestri d’ascia di Piano di Sorrento, abili nel saper lavorare il legno da secoli per le proprie imbarcazioni. Ecco che mani sapienti costruiscono la base per sostenere quel che mani sporche hanno redento costruendo quella Croce. Il forte messaggio d’Amore che si raccoglie in quest’analisi non deve essere perso nel bagliore di un canto, ma deve divenire memoriale per non dimenticare.

 

Vico Equense, questa sera il Concerto “La Croce del Mare” a conclusione del pellegrinaggio della “Croce di Lampedusa” – Positanonews