Festa di San Michele Arcangelo al Santuario di Monte Faito

SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO Monte Faito (Napoli) Il Culto di San Michele parte dalla Montagna di Vico Equense e si porta da entrambi i lati sui Monti Lattari , a Pimonte, e lato Penisola Sorrentina a Piano di Sorrento, ma qui vi è un importante Santuario.

Apparizione di San Michele Arcangelo a San Catello e Sant’Antonino sul Monte Faito di Michelangelo Della Morte
Lunedi 25 settembre 2023 – ore 12
Interverranno
On. Lucia Fortini
Assessore Regione Campania alle Politiche sociali e Politiche giovanili
Gerardo de Simone
Docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara
Luigi Vaia
Docente presso l’Accademia di Alta Formazione di Napoli e direttore del Museo DAMA di Caserta
Sarà presente l’artista.
La tela è stata donata da Raffaele Cioffi di Moiano.
Apparizione di San Michele Arcangelo a San Catello e Sant’Antonino sul Monte Faito Michelangelo Della Morte, 2023
Invito 25 settembre 2023 – ore 12

Generico settembre 2023

Apparizione di San Michele Arcangelo a San Catello e Sant’Antonino sul Monte Faito La pittura di Michelangelo Della Morte è di nobile impronta figurativa: affonda le sue radici nel Seicento, secolo d’oro dell’arte europea. In particolare il suo linguaggio è modellato sulla lezione cara- vaggesca, sull’emergenza plastica dei corpi, della pelle e dei tessuti rischiarati dalla luce, da un fondo scuro. La rivoluzione pittorica del ‘gran lombardo, giocata sul contrasto drammatico di luce ed ombra, attecchi precocemente a Napoli, facendo della capitale del Viceregno uno dei centri più vitali e fecondi del caravaggismo e a seguire del barocco. Caravaggio e la scuola caravaggesca napoletana costituiscono per il partenopeo Della Morte le fonti di ispirazione più profonde. Fonti mediate e assorbite anche tramite il suo maestro all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Raffaele Canoro, e tramite gli studi accademici di impronta neorinascimentale e neoseicentesca comuni nell’Ottocento e nel primo Novecento (si pensi a Michele Cammarano o Domenico Morelli), di cui si coglie l’eco nelle prove grafiche di Della Morte, spesso (ma non sempre) preliminari ai dipinti. Non meno importante è il precedente dei Pittori Moderni della Realtà (Annigoni, Sciltian, i fratelli Bueno), isolati ma orgogliosi epigoni, nel Secondo Dopoguerra dominato da avanguardie e militanze contrapposte, del Ritorno all’ordine degli anni Venti e Trenta, in un programmatico e colto recupero della tradizione. Nella produzione di Della Morte i supremi modelli del Grand siècle (Merisi, Ribera, Rubens, Bat- tistello, Stanzione, Giordano, Velazquez), si combinano con influssi della maniera michelangiolesca (e post-michelangiolesca) privilegiando il tema del corpo umano, in pose ricercate e talora manieristicamen- te arrovellate. Corpi di uomini e donne, giovani e meno giovani, col loro portato di bellezza, di verità, di evidenza fisico-anatomica, di sensualità; ma anche, indissolubilmente, corpi esprimenti altro, soglia tra una dimensione fisica e metafisica, in una ricerca di trascendenza – continuamente frustrata e rinnovata – al di là della superficie delle cose e delle persone. Giunto ora ad una fase più matura della sua attività, l’ancor giovane artista napoletano si cimenta con il tema della pala d’altare, un telero centinato di dimensioni monumentali (cm 260 x 160), di notevole impegno iconografico e dalla destinazione prestigiosa e suggestiva. L’Apparizione dell’arcangelo Michele ai santi Catello e Antonino illustra la miracolosa visione dell’arcangelo occorsa ai due futuri patroni di Castellammare di Stabia e di Sorrento, entrambe all’epoca sotto dominazione bizantina, ritiratisi con le rispettive comunità sulle cime dei Monti Lattari, tra il Faito e i Tre Pizzi, per sfuggire alle incursioni dei Longobardi (non ancora convertiti al cristianesimo). L’evento prodigioso ebbe luogo in una data impre cisata nella seconda metà del VI secolo: l’arcangelo Michele assicurò la propria protezione chiedendo in cambio l’edificazione di un oratorio a lui dedicato, da cui trae origine la denominazione oggi corrente di Sant’Angelo a Tre Pizzi. Pur non raggiungendo la fama dei santuari micaelici più noti (Mont Saint-Michel in Normandia, Monte Sant’Angelo sul Gargano, la Sacra di San Michele in Val di Susa), la chiesetta sul Faito è stata meta costante nei secoli dei pellegrinaggi delle popolazioni limitrofe, luogo di culto dell’ar- cangelo Michele fin dall’alto Medioevo. Ancora ben visibile in un’acquaforte ottocentesca di Teodoro Witting, illustrante il Viaggio da Napoli a Castellammare di Francesco Alvino (1845), successivamente abbandonata e diruta, ne rimangono oggi sparuti resti dispersi nella vegetazione. Al suo posto, su un sito non lontano ma distinto, fu eretto a partire dal 1937 l’attuale santuario, consacrato dopo la guerra, nel 1950. Il restauro strutturale resosi necessario negli ultimi anni per scongiurare il rischio di crollo, promos- so dal rettore Don Catello Malafronte, ha fornito occasione anche di una nuova campagna decorativa, interessante sia l’esterno che l’interno, gli arredi liturgici, le nicchie, l’altare.

Nel cimentarsi con una figura tra le più venerate del Pantheon cristiano, l’arcangelo guerriero che sconfigge il demonio nell’Apocalisse e pesa le anime nel giorno del Giudizio, Michelangelo Della Morte ha profondamente meditato su celebri prototipi iconografici, da Raffaello a Guido Reni e Luca Giordano. Se l’eleganza disegnativa, la simmetria compositiva, la posa inarcata dell’arcangelo rinviano agli inarrivabili campioni del cassicismo, l’empito cromatico e luministico e il dinamismo innervato su lince curve e diagonali richiamano la felice esuberanza del principe dei pittori partenopei. Il giovane modello che in- terpreta San Michele, che denuncia nell’acconciatura la sua contemporaneità – in un voluto cortocircuito rispetto alla mise en scène all’antica – si erge olimpico con le ali spiegate brandendo con la destra la spada infuocata, attributo che si ritrova nella versione giordanesca conservata nella chiesa dell’Ascensione a Chiaia (nonché in quella oggi a Vienna), al posto della lancia più di frequente raffigurata. Schiaccia sotto i suoi piedi il drago trafitto a morte, la bestia satanica che minaccia l’umanità nelle Rivelazioni giovannee, e altri demoni del suo seguito infernale, resi tutti con potente realismo. Se la corazza e la bilancia della psicostasia rimandano anche a precedenti più antichi – quali il trittico tardoquattrocentesco dei Santi Mi- chele e Omobono a Napoli, esposto a Capodimonte, già attribuito a Francesco Pagano ma ora riferito al ferrarese Costanzo de Moysis, il fondo dorato e luminoso che incornicia e avvolge Michele come un’aura splendente e soffusa – dal meraviglioso effetto visionario – si ispira alla fase più scopertamente barocca della pittura di Luca Giordano, segnata dal cromatismo dei veneti del Cinquecento (Tiziano e Veronese) e dal vitalismo dei padri fondatori del barocco (Rubens, Pietro da Cortona). Negli angoli inferiori della tela, abbacinati dalla visione dell’arcangelo, vediamo Antonino di Sorren- to, nel suo nero abito benedettino, reclinato all’indietro e sorpreso come un apostolo alla Trasfigurazione; e Catello, vestito dei paramenti da vescovo di Stabia, più compostamente inginocchiato in devota adora- zione del messo celeste. Nella sua sontuosa veste pittorica, nella colta selezione delle fonti, nel rimando ad una tradizione nobile e antica ma sentita dall’artista come feconda e ispiratrice (tradizione amorevolmente seguita anche nelle tecniche, nei materiali, nelle procedure di lavoro lunghe e pazienti), l’Apparizione dell’arcangelo Mi- chele sul Monte Faito si staglia da un lato come un manifesto di pittura orgogliosamente inattuale, senza tempo’; e reclama dall’altro la sua dimensione di contemporaneità non effimera, lontana dalle mode, radi- cata nella storia: un’arte non sterilmente passatista ma viva, testimonianza indimenticabile, per i pellegrini

Michelangelo Della Morte può essere considerato un esponente di punta del ‘caravaggismo con- temporaneo: per un inquadramento storico-critico del fenomeno e dei suoi principali esponenti in Italia, rinvio ad alcuni cataloghi di mostre a mia cura (Rocco Normanno, realista contemporaneo, Castelfalfi Montaione, Galleria Nuvole Volanti, 5-29 giugno 2014; Michelangelo Della Morte. Cor- pi, Castelfalfi Montaione, Galleria Nuvole Volanti, 9-30 Agosto 2014; Caravaggisti contemporanei, Castelfalfi Montaione, Galleria Nuvole Volanti, 30 Maggio-14 Giugno 2015; consultabili online: https://accademia-carrara.academia.edu/GerardodeSimone/Contemporary-Art) e tra gli altri a L’e- voluzione del caravaggismo nell’arte contemporanea, a cura di F. Paliaga, A. Maggio, Marsala, chiesa di San Pietro, 17 marzo-16 maggio 2018.

Generico settembre 2023

SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO Monte Faito (Napoli)
FESTA di San MICHELE Arcangelo
PROGRAMMA
DOMENICA 24 SETTEMBRE
ore 12,00 17,30 SS. Messe
LUNEDI 25 SETTEMBRE
ore 12,00 BENEDIZIONE E PRESENTAZIONE
della tela “Apparizione di San Michele Arcangelo a San Catello e Sant’Antonino sul Monte Faito” donata da Raffele Cioffi di Moiano.
Del M° Michelangelo della Morte di Napoli.
Interverranno
On. Lucia Fortini Assessore Regione Campania alle Politiche sociali e Politiche giovanili
Gerardo de Simone
Docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara
Luigi Vaia
Docente presso l’Accademia di Alta Formazione di Napoli
e direttore del Museo DAMA di Caserta
Sarà presente l’artista.
DAL 26 AL 28 SETTEMBRE
ore 12,00 S.Messa
ore 17,00 Recita della coroncina angelica
ore 17,30 S. Messa con omelia
VENERDI 29 SETTEMBRE
FESTA DI SAN MICHELE ARCANGELO IL PERDONO DEL FAITO
dai primi vespri del 28 settembre a tutto il 29 settembre
è possibile lucrare l’indulgenza plenaria
ore 9,00 10,30 12,00 SS. Messe
ore 17,30 Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo S.E. Mons. Francesco Alfano.
Si ringrazia l’EAV per il servizio Navetta ed il prolungamento Funivia dal 24 settembre al 1 ottobre
Per pellegrinaggi organizzati
Durante la giornata saranno disponibili sacerdoti per le confessioni.
info il Rettore d. Catello Malafronte (339.219178)

Generico settembre 2023

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