Il femminicidio nell’analisi del criminologo forense Avv. Luigi Alfano: “La necessità dello psicologo infantile”

28 settembre 2023 | 16:52
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Il femminicidio nell’analisi del criminologo forense Avv. Luigi Alfano: “La necessità dello psicologo infantile”

Parliamo di femminicidio, una tematica purtroppo sempre attuale, con l’Avvocato di Sorrento Luigi Alfano, criminologo forense, docente ed avvocato cassazionista del Foro di Nocera Inferiore, CTU e Perito della Procura di Napoli e di Torre Annunziata: «Si tratta di un tema molto delicato. Oggi stiamo assistendo ad una violenza che è un fenomeno trasversale, sia quella economica, sociale, fisica, psicologica. Assistiamo a dei di rovina con stragi familiari, solitamente con personalità narcisistiche al limite dei tratti borderline con manipolatori e dipendenti affettivi che utilizzano qualsiasi arma si trovino a disposizione per sterminare la famiglia, quello che viene chiamato in psichiatria forense e criminologia “delirio di rovina”. Ho sempre detto che per evitare questi indici di pericolosità sociale – che sono indici in gravescenza che possono determinare l’escalation anche a partire da uno schiaffo, da una molestia – è necessario fare in modo di istituire la figura sia del criminologo che dello psicologo forense già nella fase evolutiva, quindi nell’età di 2-3 anni. E sia quando le mamme stanno per partorire è necessario che ci sia la figura sia del criminologo che dello psicologo neonatale infantile per poter far capire alla madre la funzione materna vera e propria e far capire soprattutto quali sono le responsabilità e le decisioni di quella scelta.
Il mio progetto è quello di far abbassare il livello di imputabilità di 14 anni e soprattutto di far capire che anche al di sotto dei 14 anni si ha una maggiore consapevolezza della propria maturità. Quindi non solo far capire che a 14 anni si è consapevoli di tutte le condotte che vengono compiute, quindi è necessario fare un tavolo tecnico e proporre un disegno di legge anche per questo, per verificare anche la piena consapevolezza delle condotte che si commettono a 14 anni e quindi capire – come avviene nei paesi europei ed americani – la maggiore consapevolezza anche degli infraquattordicenni ma soprattutto di abbassare la soglia di imputabilità. Credo che questa sia una battaglia di civiltà giuridica alla quale tutti noi dobbiamo affidarci».