La soppressione del trasporto scolastico a Piano di Sorrento: un problema per genitori e alunni

La soppressione del trasporto scolastico a Piano di Sorrento: un problema per genitori e alunni.
Riprendiamo un post pubblicato e, successivamente, inviatoci in redazione di Tony Assante in merito alla soppressione della tratta di scuolabus della zona da Cavone a Piazza Cota

“I grandi a casa, bimbi per strada” recitava una canzone di pochi anni fa.
La classe politica e amministrativa del Comune di Piano di Sorrento evidentemente ha preso spunto da questo ritornello: politici e funzionari comodamente chiusi nella Casa Municipale, mentre i più piccoli cittadini del paese, dall’inizio del nuovo anno scolastico, sono letteralmente per strada senza un trasporto scolastico.
È infatti ormai definitiva la decisione, non meglio motivata, che stabilisce la soppressione della tradizionale tratta di scuolabus che collegava la zona Cavone a Piazza Cota.
La linea, con la diminuzione dei mezzi a disposizione, non sarà più ripristinata a favore degli alunni in entrata e in uscita dall’Istituto Comprensivo cittadino. Dalla sera alla mattina si è scientemente scelto di lasciare molti studenti e altrettante famiglie soli alle prese con l’organizzazione di modalità alternative e non sempre semplici per raggiungere i plessi scolastici e soprattutto farlo in tempo per il suono della prima campanella.
Mentre a tutti i livelli istituzionali e sociali si fa un gran parlare di sostenibilità e tutela dell’ambiente, il Comune di Piano e i suoi esponenti incentivano, di fatto, al maggior utilizzo delle auto, contribuendo dunque, nelle ore cruciali del mattino, a creare più traffico e più inquinamento sul e nel territorio, non ultimo diminuisce la sicurezza stradale per quelle bambine, bambini e adolescenti che a scuola si recano invece a piedi.
Non solo.
A un Comune, costituzionalmente un ente locale di prossimità, che dovrebbe essere quindi più vicino al cittadino-utente e alle sue problematiche, si richiede quel minimo di servizi e di welfare per rendere più semplice la vita quotidiana, più semplice la tanto decantata conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, ma la scelta operata al chiuso del Palazzo comunale palesa una scarsa aderenza a questi bisogni e alla realtà frenetica di ogni giorno condannando i genitori, soprattutto le donne: mogli madri e lavoratrici, a ulteriori salti mortali tra orari e incombenze giornaliere da sbrigare per accompagnare da quest’anno scolastico anche i propri figli a scuola in assenza di un servizio pubblico garantito e di qualità.
Al di là di delibere, determine, gare d’appalto e fondi a disposizione c’è da capire ancora le motivazioni che hanno portato a eliminare alcune tratte scolastiche piuttosto che altre, ancor di più resta da capire dall’Amministrazione Comunale quali sono i suoi progetti per stare veramente vicino alla propria cittadinanza, supportando la genitorialità e tutelando la serenità e la crescita dei più piccoli, del futuro cioè di questa cittadina. Si spera in un confronto tra l’Assessorato, gli Uffici competenti e le Famiglie interessate dai “tagli”, ma per ora nulla si muove.

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