Meta oggi festeggia la Madonna del Lauro , la protettrice della costa di Sorrento . Ecco le messe, stasera i fuochi pirotecnici

12 settembre 2023 | 05:28
Meta oggi festeggia la Madonna del Lauro , la protettrice della costa di Sorrento . Ecco le messe, stasera i fuochi pirotecnici

Meta oggi festeggia la Madonna del Lauro , la protettrice della costa di Sorrento . Ecco le messe, stasera i fuochi pirotecnici. Dopo una novena davvero bella e interessante, con tanti momenti emozionanti, in particolare i giovani con il festival, i cori che si sono succeduti, la serata dedicata al venerabile Simpliciano, oggi è la festa della Madonna del Lauro, la Madonna che apre alla Penisola Sorrentina, è la porta di ingresso della zona piana, dopo aver superato l’autostrada A3 Napoli Salerno da Castellammare di Stabia e Vico Equense, questo santuario si erge quasi a protezione di tutto il territorio

Ecco le messe, buona festa a tutti e auguri a Meta, alla penisola e a chi festeggia.

2 settembre 2023 FESTA DELLA MADONNA DEL LAURO:
ore 5:15 Santo Rosario da Piazza Salvatore Ruggiero alla Basilica
Sante Messe ore 6:00 – 7:00 – 8:00 – 9:00 – 10:00 – 11:00 – 12:00
Pomeriggio: Sante Messe ore 16:00 – 17:00 – 18:00
ore 19:00 Recita del Santo Rosario
ore 19:30 Solenne Celebrazione Eucaristica e conclusione del Novenario
ore 21:00 Santa Messa per chi lavora in giornata
vostro don Francesco
Ricordiamo che in spiaggia dalla prima serata c’è “Meta , Mare in Festa”, una manifestazione enogastronomica con musica e divertimento .

Ripubblichiamo un racconto di Ciro Ferrigno

In occasione del 275° anniversario dell’Incoronazione della Madonna del Lauro il Prof. Ciro Ferrigno pubblica un bellissimo ed interessante racconto dal titolo “Le pedate”: «18 giugno 1794. Indosso la veste bianca dell’Arciconfraternita della Santissima Annunziata e, come gli altri confratelli, ho sul capo una corona di spine. Preceduti dal labaro siamo in cammino verso Meta; è un triste pellegrinaggio penitenziale che si concluderà ai piedi della Vergine Santissima del Lauro. Camminiamo a fatica perché la strada è coperta da uno strato di cenere alto due dita, il paesaggio è surreale, tutto è grigio intorno a noi, gli alberi si piegano, i tetti delle case sembrano cedere al carico della cenere, tanta ne è caduta. Rami spezzati ovunque e, di tanto in tanto, folate di vento formano mulinelli di polvere densa che rendono l’aria irrespirabile, gonfiano gli occhi e spengono le fiaccole ed i ceri; le vesti si sporcano, la strada diventa interminabile.
Alle due di notte della scorsa domenica 15, dopo tre forti scosse di terremoto, il Vesuvio è esploso, innalzando in aria un’immensa nuvola nera di cenere e lapilli. Due lave di fuoco sono scese veloci una verso Ottaviano, l’altra verso Torre del Greco distruggendo case e masserie, giardini e strade, tutto, proprio tutto! Da noi la pioggia di cenere è durata tutta la domenica e tutto il giorno di lunedì, fino alle otto di sera, proprio quando, a furor di popolo, hanno portato la statua della Madonna del Lauro dalla cappella laterale all’altare maggiore.
Quarantadue ore di pioggia continua, incessante, sono state una lunga agonia, accompagnata dal suono a martello delle campane di tutte le chiese, per allontanare l’immenso flagello.
Ma nel pieno della tempesta in tanti hanno visto chiaramente nella cenere le pedate della chioccia e dei pulcini! Sembra impossibile, ma è proprio vero; invocata dal popolo, la Madonna del Lauro ha percorso le nostre strade, Lei, come celeste chioccia che protegge i Suoi pulcini! Silenziosa, solenne, col Bambino tra le braccia, le piccole creature pennute al seguito, ha camminato sotto scrosci di cenere e lapilli che, al contatto col Suo manto, diventavano per incanto petali di rose, gelsomini e fiori di zagare. Mentre la pioggia scura batteva più forte e sembrava voler distruggere tutto, molte persone hanno visto sui lastrici di alcune case, allori che si contorcevano e gemevano ma senza schiantarsi, senza cedere un solo ramo o una foglia sola!
Sono quasi le otto di sera, il piazzale antistante la chiesa è gremito fino all’inverosimile, ci sono tutte le Confraternite del Piano, da Meta a Sant’Agnello, gli Eletti dell’Università e una folla incredibile di fedeli, monaci e monache, i frati francescani. La campana ora suona a distesa, ma la processione penitenziale tarda ad uscire, perché il vento ancora alza mulinelli di polvere e nuvoloni asfissianti di cenere.
Alle otto precise, quando il simulacro della Madonna appare solenne sotto l’arco del portone, il vento scompare. Tanti gridano al miracolo, altri piangono, addirittura c’è chi è colto da malore. È l’osanna! “Sempre sia lodata Maria del Lauro incoronata!” – Ci avviamo lentamente, la processione ha inizio. Sfilano una foresta di labari e croci, centinaia di confratelli, uno stuolo di sacerdoti ed un oceano di fedeli.
Sono passati 225 anni da quei giorni terribili di fuoco e cenere, di paura e sofferenza e lascia incantati considerare la fede dei nostri antichi nella Madonna, negli Angeli, nei Santi protettori, ai quali si affidavano completamente nei momenti più bui, molte volte ottenendo quello che chiedevano con viva fiducia. Se a Meta era la Vergine del Lauro a manifestare la Sua presenza, su Torre del Greco vegliava l’Immacolata, a Torre Annunziata la Madonna della Neve fermava la lava ai piedi del Suo altare, su Ottaviano era in volo l’Arcangelo Michele.
E oggi? Il tempo che è passato ha cambiato tante cose, ci ha resi disincantati e inariditi e forse neanche noteremmo, chiare, nella cenere le pedate della chioccia coi suoi pulcini! L’osanna di quella sera fuori alla Basilica di Meta, oggi esplode normalmente quando la squadra di pallone segna un sospirato gol o durante un concerto della rock star di successo che fa andare in delirio gli stadi. Quella fede semplice, ingenua dei tempi antichi è rimasta sepolta, forse per sempre, sotto la cenere!».