Oggi nasceva Mariangela Melato; era tra le più grandi attrici italiane di teatro e cinema

19 settembre 2023 | 21:49
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Oggi nasceva Mariangela Melato; era tra le più grandi attrici italiane di teatro e cinema

Tra le più grandi attrici italiane di teatro e cinema, diceva: “In palcoscenico, sullo schermo bisogna fingere, ma bisogna farlo con passione e verità”. Oggi avrebbe festeggiato il suo compleanno.

Il giornalista ed editorialista Gigione Maresca, nel ricordare la grande attrice, dal punto di vista umano e professionale, rilascia una personale riflessione sulla Melato: “Mariangela Melato manca .. È una figura femminile di grande spessore . Anima e sentimento, passione e tecnica recitativa, soprattutto donna vera nel suo tempo terreno”.

Mariangela Melato nacque il 19 settembre 1941 a Milano, nel quartiere San Marco. Il padre, triestino di origini austriache (si chiamava in origine Adolf Hönig), trasferitosi a Milano negli anni trenta, fu prima traduttore dal tedesco e poi vigile urbano. La madre, milanese, era un’abile sarta e gestiva in casa un piccolo laboratorio che dava lavoro a una decina di ragazze. Aveva un fratello e una sorella: Ermanno (nato nel 1939, fisarmonicista) e Anna (nata nel 1952, attrice e cantante). Da giovanissima studiò pittura all’Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista alla Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Nel 1960, non ancora ventenne, entrò da trovarobe e suggeritrice nella compagnia di Fantasio Piccoli, esordendo come attrice in Binario cieco, di Carlo Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano.
Dal 1963 al 1965 lavorò con Dario Fo in Settimo: ruba un po’ meno e La colpa è sempre del diavolo. Nel 1966 fu ingaggiata dal Politeama Rossetti di Trieste e nel 1967 lavorò con Luchino Visconti ne La monaca di Monza. Nel 1968 la sua affermazione definitiva nella propria attività teatrale ne l’Orlando furioso di Luca Ronconi, ma ebbe successo anche nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971). Recita nell’originale televisivo per il primo canale Rai, Lotta ai rumori della serie Vivere insieme condotta da Ugo Sciascia. Nel cinema, dopo l’esordio nei film Thomas e gli indemoniati di Pupi Avati e Basta guardarla di Luciano Salce del 1970, arriva al successo nel 1971 con il film Per grazia ricevuta di Nino Manfredi. Ma la vera consacrazione avviene sempre nello stesso anno con La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, al fianco di Gian Maria Volonté: grazie a questo film, la Melato infatti vince il Nastro d’argento alla miglior attrice. Il successo continua nel 1972 con La polizia ringrazia di Steno, Lo chiameremo Andrea di Vittorio De Sica e Il generale dorme in piedi di Francesco Massaro, in cui recita al fianco di Ugo Tognazzi.
Fu Lina Wertmüller a farla diventare una delle più grandi attrici degli anni settanta grazie a film come Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), con il quale vince un altro Nastro d’argento, Film d’amore e d’anarchia (1973) e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), tutti interpretati insieme con Giancarlo Giannini. Per lei è un momento d’oro: con l’interpretazione nel film La poliziotta (1974), ancora diretta da Steno, l’attrice milanese vince il suo primo David di Donatello alla miglior attrice. Segue il grande successo ai botteghini con il film Di che segno sei? (1975) di Sergio Corbucci, nel quale recita in coppia con Adriano Celentano. Il 1976 è l’anno della commedia drammatica Caro Michele di Mario Monicelli, che le frutterà il secondo David di Donatello e un Nastro d’argento alla miglior attrice. Sempre nello stesso anno torna a lavorare con Petri per il film Todo modo, di nuovo assieme a Volonté, Marcello Mastroianni e Ciccio Ingrassia (con il quale lavorò anche ne La violenza: quinto potere (1972) di Florestano Vancini.
Nel 1977 torna al successo con il film Il gatto di Luigi Comencini, nuovamente a fianco di Ugo Tognazzi. Grazie a quest’interpretazione vincerà il terzo David di Donatello, e nello stesso anno Sergio Citti in Casotto le darà la possibilità di recitare ancora accanto a Tognazzi, oltre che a Jodie Foster, Gigi Proietti, Paolo Stoppa e Michele Placido.
Il successo continua con La presidentessa (1977) di Luciano Salce, Saxofone (1978) di Renato Pozzetto, Oggetti smarriti (1980) di Giuseppe Bertolucci e Dimenticare Venezia (1979) di Franco Brusati, venendo premiata con il quarto Nastro d’argento alla migliore attrice protagonista. Negli anni ottanta è ancora sul grande schermo con Il pap’occhio (1980) di Renzo Arbore, con il quale si lega sentimentalmente per un lungo periodo; segue nello stesso anno il ruolo del generale Kala, uno degli antagonisti del film Flash Gordon di Mike Hodges, e poi Aiutami a sognare (1981) di Pupi Avati, con il quale vincerà il suo ultimo David e il Nastro d’argento, Il buon soldato (1982), ancora di Brusati, Figlio mio, infinitamente caro… (1985), di Valentino Orsini, e Mortacci (1988), di nuovo di Sergio Citti.
La sua carriera e la sua indole rimangono indissolubilmente legati al mondo del teatro. Qui affrontò personaggi di grande impegno nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) e nelle commedie Il caso di Alessandro e Maria (1982) di Gaber e Luporini, Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992). Negli anni novanta e duemila lavorò per la televisione: Scandalo (1990), Una vita in gioco (1991), Due volte vent’anni (1995), L’avvocato delle donne (1997), Rebecca, la prima moglie (2008) e Filumena Marturano (2010) ed è proseguito il suo impegno teatrale, spesso in collaborazione con il Teatro di Genova (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio e i suoi figli, 2002; La centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010); mentre per il cinema recitò in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Mario Monicelli, Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999) e Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura e partecipò al documentario su Alda Merini, Una donna sul palcoscenico (2009) di Cosimo Damiano Damato, presentato alle Giornate degli Autori della 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, recitando alcune poesie inedite della grande poetessa milanese.
È stata compagna per molti anni dello showman Renzo Arbore.
È deceduta l’11 gennaio 2013 in una clinica romana a 71 anni per un tumore del pancreas del quale soffriva da tempo. I funerali sono stati celebrati il giorno seguente nella basilica di Santa Maria in Montesanto, detta anche chiesa degli artisti, a Roma. A ricordarla, sul sagrato della chiesa, per volere della stessa Melato, Emma Bonino, con la quale l’attrice si era più volte apertamente schierata. L’urna con le ceneri di Mariangela Melato è conservata dalla sorella Anna.