Ospedale Unico: senatore Mazzella, “occorre rimodulare il progetto”
Con una nota diffusa in queste ore il senatore Orfeo Mazzella, capogruppo M5S componente della decima commissione ‘Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, interviene sulla questione Ospedale Unico della penisola sorrentina con la presentazione di un’interrogazione parlamentare. Ecco quanto si legge nella nota del parlamentare.
“Ho preparato un’interrogazione parlamentare con l’obiettivo di far luce su molte criticità relative alla realizzazione, presso il comune di Sant’Agnello, dell’Ospedale unico della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana, un accentramento della sanità costiera che rema contro la disciplina del recente DM 77 che, viceversa, spinge per un decentramento della rete territoriale assistenziale. E’ chiara l’intenzione del Governatore Vincenzo de Luca di accelerarne la costruzione, con l’obiettivo di portare a casa un ingente finanziamento a valere su un vecchio Accordo di Programma tra l’Esecutivo e la Regione Campania, nato per riordinare la rete ospedaliera e il patrimonio sanitario pubblico. Tuttavia, se in Campania manca persino il personale per il Pronto Soccorso, è evidente che per far fronte ai 200 posti letto del nuovo Polo si attingerà dagli ospedali di Vico Equense, Sorrento e Castellammare di Stabia, che verrebbero chiusi o certamente depotenziati! Inoltre, parliamo di una struttura sprovvista di un parcheggio e collocata in prossimità della trafficatissima S.S. 145 Sorrentina: è prevedibile il caos più totale, come denunziato dalla Città Metropolitana di Napoli che ha lamentato la carenza di uno studio trasportistico! Inoltre, c’è da chiedersi: perché, pur in assenza di interventi ad hoc, la Carta dei Rischi relativi all’area interessata dall’opera non presenta alcuna criticità, mentre inizialmente era classificata come “Zona R4 di rischio idraulico molto elevato’’? E, ancora, perché l’Autorità di Bacino della Campania non ha partecipato alla Conferenza dei servizi, né ha espresso il proprio parere? Forse perché l’obiettivo era ottenere un suo ‘pilotato’ silenzio assenso? Così facendo la Regione sta accelerando una spesa senza le necessarie garanzie per la sicurezza pubblica, ignorando – tuttavia – che in base all’articolo 11, comma 2 dell’Accordo di Programma, esso può essere integrato ma anche modificato. Eppure, non c’è il rischio di perdere i fondi e chi cita l’art. 1 comma 310 della Legge n. 266 del 2005 sull’ipotesi di revoca dei finanziamenti pubblici omette il successivo comma, il 311 che prevede che le risorse “resesi disponibili a seguito di quanto disposto dal comma 310, sono utilizzate per la sottoscrizione di nuovi accordi di programma”. Pertanto nulla vieta alla Regione di utilizzare queste risorse per rafforzare ulteriormente la sanità della penisola sorrentina e ottimizzare l’assistenza di prossimità, piuttosto che accentrare tutto a Sant’Agnello. Lo richiede il rispetto della stessa legge 4 dicembre 1993 n.492, citata nello stesso art. 5 dell’Accordo, privilegiando i cantieri sospesi, le opere di completamento, quelle di ristrutturazione o comunque tutte le opere che garantiscano una concreta, immediata cantierabilità ed una rapida conclusione dei lavori, anche per lotti funzionali. In definitiva perché De Luca non dice chiaramente che, ai sensi dell’articolo 20 della legge n. 67/1988 in materia di Accordi di programma, le Regioni possono ‘condividere nuove priorità e nuovi traguardi, rispetto agli obiettivi generali posti dal legislatore con l’avvio del programma, in coerenza con i mutamenti normativi intervenuti nel corso degli anni e in relazione a specifici tavoli di concertazione di quei parametri fondamentali che caratterizzano l’offerta sanitaria e che si riflettono, in particolare, su sicurezza, qualità e spesa’? Asset, questi ultimi, che certamente non caratterizzano gli uffici di progettazione della Regione Campania se guidati dall’arroganza e dal bullismo che De Luca sfoggia su chi localmente ha responsabilità decisionali”.