Ostinato ad libitum, ultimo romanzo di Andrea Cacciavillani, il poeta dell’anima
Andrea Cacciavillani, prolifico autore di Agnone, nel Molise (ha all’attivo poesie, canzoni, racconti, romanzi, sceneggiature per teatro e cinema), amato ospite dei salotti culturali di tutt’Italia, compresa la nostra Sorrento, campeggia di nuovo in tutte le librerie e store digitali con “Ostinato Ad Libitum” (BigBox Edizioni), suo quarto romanzo pubblicato. Un libro facile da leggere, col suo stile semplice e immediato, i dialoghi veloci e brillanti, l’ironia leggera e le descrizioni efficaci di ambienti e anime. Ma anche valido pretesto per riflessioni importanti sul senso della vita. Infatti, un viaggio a Casablanca diventa per il protagonista, Walter, musicista di talento dotato di orecchio assoluto, prigioniero della sua abulia, un percorso nell’anima per dare una sferzata di autenticità al corso della sua esistenza. Walter parte da una condizione di fondo di disillusione, scetticismo, cinismo, pessimismo, rinuncia, distacco emotivo, senso di inutilità, mancanza di fiducia nel futuro e nelle istituzioni. Emotivamente indifferente, affettivamente incapace, privo di grandi obiettivi e aspirazioni, sperimenta un costante senso di solitudine e sconfitta accolte come ineluttabili, adattandosi a una vita improntata all’esteriorità e al nichilismo, sotto la maschera di un eterno “Peter Pan”. A 42 anni, l’incontro con una realtà completamente diversa, il Marocco, l’omicidio di una ragazza marocchina con cui aveva avuto un’avventura, l’amicizia spontanea con un ragazzo in difficoltà, l’attrazione per una giovane donna avvocato araba di innegabile fascino, accenderanno una luce nuova nella sua routine mediocre. Da una vita condotta fino a quel momento “alla giornata”, accontendandosi di quello “che passa il convento”, senza mai un obiettivo da perseguire e sempre in fuga dalla sua interiorità, spenta nel sorriso di una battuta ad effetto, Walter “osa” sperimentare rischi, esperienze, sentimenti. Ironico, scanzonato, ma in realtà conflittuale e pieno di paure, Walter trova la chiave mettersi finalmente in gioco, lasciandosi coinvolgere a “sporcarsi” con le emozioni più fondanti della vita. Un libro che ha il pregio di essere “musicale”, perennemente contrappuntato da canzoni che fanno da colonna sonora a scene, pensieri e azioni. Tutto il racconto è infatti un inno al clarinetto, lo strumento suonato dal protagonista, e più in generale al potere terapeutico della musica, linguaggio universale e strada privilegiata per l’anima.