Pino Puglisi, il prete anti mafia ucciso a Palermo

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Pino Puglisi, il prete anti mafia ucciso a Palermo Un Uomo simbolo di integrità morale e coraggio, ancora oggi il 15 settembre, viene ricordato Pino Puglisi. Beatificato nel 2013 il 25 maggio. Diamo uno sguardo alla sua vita, alle cause della morte, motivo fondamentale per cui lo ricordiamo, tutt’ora.

Pino Puglisi, una vita al servizio degli altri
Il 15 settembre 1937, nella periferia di Palermo nel quartiere Brancaccio, nasceva Pino Puglisi. Figlio di Carmelo, un modesto calzolaio, e Giuseppa Fana, una sarta, Pino crebbe in una famiglia umile ma intrisa di valori morali profondi.

La sua straordinaria vita prese una svolta cruciale nel 1953, all’età di 16 anni, quando Pino entrò nel seminario arcivescovile di Palermo. Qui, coltivò la sua fede e si preparò per il suo futuro come sacerdote. Il 2 luglio 1960, all’età di 22 anni, fu ordinato sacerdote dall’allora arcivescovo di Palermo, il cardinale Ernesto Ruffini.

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Da qui la sua carriera nel mondo ecclesiastico si evolse sempre di più. Prese servizio in diverse comunità. Durante gli anni di servizio presso la parrocchia Maria Santissima Assunta a Valdesi, una borgata marinara di Palermo, si concentro maggiormente sull’educazione dei giovani.

La svolta nella sua missione avvenne il primo ottobre 1970, quando venne nominato parroco a Godrano, una piccola comunità in provincia di Palermo, dilaniata da una feroce lotta tra clan mafiosi. La sua opera di evangelizzazione fu fondamentale nel riportare la pace tra queste due famiglie in conflitto. Puglisi rimase a Godrano fino al 31 luglio 1978.

Nel 1990, divenne parroco della chiesa di San Gaetano, situata nel quartiere Brancaccio di Palermo, un territorio dominato dalla criminalità organizzata.

La lotta contro la criminalità organizzata
Puglisi dal ‘90 iniziò la sua predicazione contro i mafiosi, ma non cercava di redimere i criminali ma di proteggere i giovanissimi cercando di mostrargli il rispetto per il prossimo e del lavoro pulito, con attività ludiche e tanto altro.

Nel corso degli anni divenne un bersaglio della mafia, complice non solo le sue azioni ma le omelie che spesso prendevano di mira la criminalità organizzata.

Le cause della morte
Pino Puglisi riuscì a salvare tantissimi giovani dal mondo criminale, anche se ormai era diventato un ostacolo per la criminalità organizzata. Le minacce di morte non lo fermarono. Il 15 settembre 1993, giorno del suo 56 compleanno, fu assassinato davanti alla sua abitazione. Dopo anni spesi alla lotta contro il male, grazie alle indagini furono scoperti anche i mandati dell’omicidio: i capi mafia Filippo e Giuseppe Graviano, condannati all’ergasotolo.

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