“Più ambiente nelle omelie”, l’invito dei vescovi ai preti
Pompei – Il temi ambientali non sono più un’opzione ma un’indicazione precisa che trova conferma nel nuovo sussidio “Educhiamoci alla custodia del Creato” presentato a Pompei davanti a 500 preti e tutti i vescovi dellla Conferenza episcopale campana presieduta da mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, mons. Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli e mons. Franco Alfano, vescovo della diocesi di Castellammare di Stabia – Sorrento delegato per la Commissione custodia del creato. Il sussidio vuole essere uno strumento per aiutare tutte le comunità ecclesiali all’educazione alla custodia del creato che entra nella vita ordinaria della Chiesa.
Ecco quanto scrive la CEI campana: “La pubblicazione dell’Enciclica Laudato si’ nel 2015 ha trovato nelle diocesi della regione Campania un contesto particolare. Già da anni il nostro territorio, in particolare quello compreso tra Napoli e Caserta, aveva subito un forte inquinamento dovuto allo smaltimento illegale di rifiuti, che ha causato malattie e morti. Di fronte a questa situazione la reazione delle Istituzioni, in genere, è stata piuttosto debole. Invece, la gente, soprattutto le famiglie colpite dalla morte dei figli, ha reagito, si è organizzata in comitati, è scesa in piazza, e si è rivolta alla Chiesa. E la Chiesa ha ascoltato “il grido della terra e dei poveri” ed è diventata un punto di riferimento, prima attraverso alcune voci profetiche, poi attraverso l’intera Chiesa della Campania. Nel frattempo, è venuta la Laudato si’ a dare autorevole sostegno al nostro impegno. Ha accresciuto la sensibilità sulla custodia del creato e ha dato il via ad un impegno più organico delle nostre comunità. Tale impegno si è espresso in questi anni con la celebrazione della Giornata del Creato a livello regionale. La Laudato si’ ha fatto maturare alcune consapevolezze. In primo luogo ci ha fatto capire che l’impegno per la custodia del creato è parte integrante dell’evangelizzazione. Non si tratta semplicemente di dare attenzione all’“ecologia”, non è semplicemente inseguire la moda del momento, ma è un’espressione, non secondaria, della fede biblica e della fede della Chiesa. «Io Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili…». Perfino nel linguaggio la fede cristiana possiede un suo lessico: non semplicemente “natura” o “ambiente”, ma “creato”, “creazione”. L’altra consapevolezza a cui ci ha condotto la Laudato si’ è la seguente. L’educazione alla custodia del creato, alla giustizia e alla pace, deve entrare nel tessuto ordinario delle nostre comunità, cioè nei cammini di fede, a cominciare dalla predicazione e dalla catechesi dei ragazzi. Siamo convinti che, se questo non avviene, la custodia del creato sarà lasciata alla sensibilità di alcuni e sarà un tema di élites ecclesiali. Purtroppo questo già avviene, dal momento che la Laudato si’ è conosciuta, letta ed apprezzata più nel mondo cosiddetto “laico”, che in quello ecclesiale. Ecco come nasce questo sussidio “Educhiamoci alla custodia del creato”. Esso è strutturato secondo i tempi dell’Anno liturgico e viene offerto come prezioso strumento per i cammini di fede nelle nostre comunità. Noi vescovi lo consegniamo ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai catechisti e alle catechiste, agli insegnanti di religione, ai responsabili diocesani per l’educazione alla custodia del creato. Abbiamo fiducia che la loro creatività possa, con l’aiuto di questo sussidio, produrre frutti buoni di giustizia e di pace”.
I vescovi delle Chiese della Campania (http://www.conferenzaepiscopalecampana.it/educhiamoci-alla-custodia-del-creato/)