Rocco Aversa, il poeta dell’Anima che riempe il vuoto
La raccolta “51 poesie Zen occidentali (pagg. 62, euro 15; casa editrice Kimerik)” è il risultato del cammino poetico del 62enne metese Rocco Aversa, chitarrista classico e Yogi, perché “così è lo Zen: calmare, bypassare la mente per fare emergere lo splendore dell’anima, appunto l’Atman immortale”. 51 illuminazioni frutto soprattutto dello svuotamento dal pensiero con titoli che riportano alla mente comunque campi concettuali che nell’Occidente hanno le loro radici. “Pochi come Francesco d’Assisi / i malati negli ospedali / e i pini nei cimiteri hanno compreso come il Sole sia una tua parola, Padre”. Versi brevi che aspirano ad essere riempiti di Anima dove l’inculturazione viene soprattutto dalla letteratura: “Il Sentiero: Shakespeare”, il cui ritmo è dato dalle primizie “agrifogli d’estate e ciliegie d’inverno… “. L’attesa di Whitman si concreta in luoghi solo in apparenza dissimili “sui treni e sul Cammino di Santiago di Compostela… “. In un Borges alchemico che fa emergere la luna “polverosa da antichi incunaboli e nel bacio sempre nuovo dell’amata”. Ma largo spazio nelle tematiche va all’amore ed alla natura che sembrano essere un tutt’uno nei segni grafici dell’autore: “la rosa spinosa” e “l’impervia salita”; “il dolore passa il fiore resta”. Il sole, la luna, e gli altri elementi naturali – piante, stagioni – sono parte essenziale di questo Mahatma che riusciamo ad esprimere grazie all’arte poetica che “brilla da lontano”. Aversa sembra un Biamonti delle Costiere con in più l’inserzione di luce orientale. (Il testo è in vendita sulle piattaforme ed a Meta nella Cartolibreria de il Casale ‘New S Center’ di Corrado Soldatini).
Vincenzo Aiello