Sant’Agnello . Una comunità in festa -Memorabile domenica: dieci anni di don Tonino con noi-
Sant’Agnello / Sorrento , Colli di Fontanelle ( Napoli )
Una comunità in festa
-Memorabile domenica: dieci anni di don Tonino con noi-
La chiesa era gremita di fedeli e i primi banchi erano tutti occupati dai bambini del Catechismo e dai ragazzi dell’ACR che don Tonino segue con attenzione con la speranza di “Farli innamorare di Gesù”, come dice sempre e come già dichiarò al momento della sua nomina in parrocchia, quando chiese a tutti i bambini presenti di salire sull’altare e sedersi sugli scalini.
Don Tonino di tutto questo non ne sapeva niente, ma la sua comunità l’ha festeggiato, a sorpresa, durante e dopo la Messa delle 10.30: per tutto il tempo dei preparativi, i fedeli sono ricorsi al “passaparola” per evitare che lui ne avesse sentore e che la sorpresa svanisse.
Tutto è riuscito al meglio, sebbene sin dall’inizio della celebrazione si avvertisse già l’aria di festa: c’era fermento in chiesa e sui volti dei presenti si percepivano gioia ed emozione.
D’altronde tanti fedeli sono stati coinvolti direttamente: chi per le letture, chi per le preghiere, chi per i canti, chi per l’offerta dei doni.
Commovente è stato la lettura delle preghiere dei fedeli, personalizzate, volte a ringraziare Dio per i doni ricevuti e dedicate alla comunità e al suo pastore, don Antonino De Maio per il quale così si è pregato: “Signore, ti preghiamo per don Tonino, illuminalo con la Tua luce, assistalo con la Tua grazia, sostienilo con la Tua forza. Fa che gli ostacoli non lo avviliscano. Rendici docili alla sua voce. Fa che sia per noi un amico, maestro, padre. Noi ti preghiamo.”
Altro momento significativo è stato quello dell’offertorio quando all’altare sono saliti i rappresentanti dei fedeli che frequentano la parrocchia, vale a dire un bambino dell’A.C.R., un ragazzo dell’ACG, una coppia di novelli sposi e una nonna: uno di loro ha portato in offerta una pianta di orchidea, donata al parroco, mentre un altro ha donato dei fiori ai genitori di Don Tonino, presenti alla Celebrazione Eucaristica.
Ma solo a fine Messa si è compresa l’intenzione del festeggiamento seguente: difatti un membro del Consiglio Pastorale ha chiesto la parola e ha letto dall’altare una lettera condivisa che ha riassunto, in breve, il cammino spirituale della comunità, intesa come Famiglia di Famiglie, in questi dieci anni con don Tonino; ha invitato tutti a restare per la visione della presentazione di un video-ricordo, preparato dalla giovane animatrice Marianna Aversa, nonché a partecipare al taglio della torta e allo stappo dello spumante.
Nel frattempo un altro membro del C.P. ha distribuito ai presenti un segnalibro e un portachiavi che ricordano il cammino “in cordata” di questi dieci anni insieme.
Il testo della lettera di seguito riportato integralmente ben esplicita l’operato del parroco in parrocchia e difatti dichiara : “Caro Don, sappiamo che non ti piacciono i
proclami e nemmeno le manifestazioni esagerate, però vogliamo provare a dirti ciò che la tua comunità sente in questo giorno speciale.
Per farlo vogliamo ricordare le esperienze realizzate, a partire dall’ inizio il nostro cammino insieme.
Ri-cordare, ce l’ hai insegnato tu, significa riportare al cuore e noi, infatti, vogliamo riportare nel cuore di tutti le emozioni di quei primi momenti insieme, quando, nella prima celebrazione come nostro parroco, volesti sull’altare tutti i bambini perché dicevi che il tuo desiderio era farli innamorare di Gesù e i nostri bambini hanno imparato a conoscere te e tramite te l’amore di Gesù per i più piccoli, e amano giocare e scherzare con te.
Come i più piccoli anche noi grandi, forse non facilmente come i bambini, abbiamo imparato delle cose da te; abbiamo imparato a fidarci della Provvidenza come forza dello spirito di Dio che entra nella storia degli uomini.
Ci hai parlato e fatto conoscere una Provvidenza non inerte, ma al contrario operosa che chiede di mettersi a disposizione del progetto di Dio, fidandosi di Lui.
È con questo spirito che in questi dieci anni si sono realizzati progetti che hanno arricchito il nostro tempio, il sacrato, il giardino parrocchiale e tanto altro… ma soprattutto abbiamo visto il concretizzarsi del servizio nel tuo stare accanto ai nostri anziani ammalati fragili: chiunque in difficoltà ha potuto trovarti.
Dal primo momento hai affisso nella bacheca della chiesa il tuo numero di cellulare affinché chi ne avesse bisogno, potesse rintracciarti, in qualsiasi momento e a qualsiasi ora.
A manifestazione di un ulteriore motto con il quale sei solito schernire la tua stessa infinita disponibilità, sostieni che ” Essere Parroco è un Servizio, e se un Prete non Serve, a che serve!!!
Ci sono stati passaggi stretti per la nostra comunità in questi dieci anni: il COVID, incidenti di percorso, separazioni dolorose e tu allora ci hai parlato del fatto che la morte non spezza l’amore ma l’eternizza. Ci hai anche detto che se si rimane con lo sguardo fisso sul crocifisso, si capisce che è dalle feritorie che passa la luce ed è lì che si rende visibile la grazia di Dio.
Questa comunità ha camminato ed è cresciuta, certo anche con battute di arresto, nel cercare di essere famiglia di famiglie.
La famiglia e la sua valorizzazione sono state al centro del tuo ministero: l’hai accompagnata sottolineandone il ruolo centrale nella vita cristiana.
Don, questa comunità che, oggi è in festa, vuole continuare a essere in cordata con te, così come dicesti al tuo arrivo tra noi: “In cordata tra noi e attaccati a Cristo”.
Vogliamo crescere in entusiasmo e consapevolezza nel riconoscerci fratelli e figli di Dio. E magari non farti cantare troppo spesso “Tu scendi dalle stelle”.
Infine, Don, prendendo in prestito le parole di Don Tonino Bello, vogliamo invocare lo Spirito Santo e pregare così:
“Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo,
gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri.
Riempi di amicizie discrete la loro solitudine.
Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze.
Confortali con la gratitudine della gente e con l’olio della comunione fraterna.
Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro.
Liberali dalla paura di non farcela più.
Null’altro si può aggiungere per descrivere la gioia e l’entusiasmo di una comunità in festa, raggruppata sul sagrato della Chiesa per festeggiare il suo amato parroco.
Di certo si percepiva sintonia e armonia.
Animatore della Cultura e della Comunicazione
Anna Guarracino