Sorrento, alcune domande al consigliere di opposizione Mario Gargiulo sulla situazione cittadina e l’ Ospedale Unico
Abbiamo posto alcune domande a Mario Gargiulo, rappresentante della opposizione in Consiglio Comunale a Sorrento.
In Penisola Sorrentina il dibattito è attualmente incentrato sulla vicenda dell’Ospedale Unico a Sant’Agnello. Qual è la sua posizione?
Ribadisco la necessità che la penisola sorrentina debba avere una struttura sanitaria idonea. Allo stesso modo ribadisco che la localizzazione della struttura a Viale dei Pini a Sant’Agnello è infelice.
In che senso?
Non faccio valutazioni dal punto di vista urbanistico e/o idrogeologico. Non mi competono. Dico solamente che ubicare una struttura di quella portata in pieno centro, senza una viabilità idonea, senza servizi e strutture annesse significa mortificare Sant’Agnello ed è santanellesi rispetto alle loro aspettative di avere una cittadina che fa della tranquillità e della vivibilità uno dei suoi obiettivi primari. È come se si volesse fare una struttura sanitaria policentrica a piazza
Sant’Antonino a Sorrento. Per quello che occupa l’Ospedale Unico in termini di servizi significa stravolgere il tessuto cittadino.
E quindi?
Il problema sussiste ed è politico. È evidente che lo stato dell’arte è più avanzato rispetto a questa valutazione ed è complicato tornare indietro. Ma i segnali sono questi e ciò mi fa avere il dubbio che la decisione assunta in precedenza non ha visto il coinvolgimento della popolazione interessata e questo è un evidente limite al lavoro fatto in precedenza. Lecito chiedersi il perché ed avere dubbi.
Ed il fatto che la decisione è stata assunta con il confronto di tutti i Sindaci della Penisola?
Rispetto all’obbiettivo dell’Ospedale Unico è normale il consenso dei primi cittadini visto che esso viene previsto in un determinato territorio. Non so se qualcuno si è posto delle domande sull’incidenza della struttura sulla viabilità, soprattutto Massalubrense e Sorrento, ma adesso mi sembra poco corretto lasciare il cerino acceso nelle mani del solo Sindaco di Sant’Agnello. Piuttosto che colpevolizzare e redarguire penso sia il cado di affrontare il problema nelle sedi
opportune con valutazioni e decisioni condivise e definitive.
Eppure la Penisola Sorrentina ha una propria struttura sanitaria alquanto deficitaria. Che ne pensa?
A tal proposito faccio osservare che, quale che sia la sorte dell’Ospedale Unico, alla discussione manca un pezzo: per realizzare la struttura occorreranno anni. Nel frattempo i nostri nosocomi storici, Sorrento e Vico Equense, vivono una lenta agonia da tempo. E tale situazione non è più tollerabile. Ritengo quindi che sia urgente un chiarimento con la Regione Campania e Asl Napoli 3 Sud sul come, nel frattempo, rendere operativi e funzionali i due presidi esistenti. E su questo punto ritengo essenziale il coinvolgimento, anche economico, del territorio per avere strutture efficienti e funzionali. Ad esempio è notorio che molti medici non vengono a lavorare in Penisola per mancanza di alloggi, parcheggi, ecc. Ecco, io credo che di questa problematica, ed anche altre, debba farsi carico il territorio nella consapevolezza che non può essere l’Asl o la Regione a farsi carico di tale problematiche.
Visto lo strappo che si sta consumando, si accantona l’idea dell’Unione dei Comuni?
Assolutamente no. L’Unione dei Comuni della Penisola resta un obbiettivo da conseguire, quale che sia la formula individuata (consorzio, associazione, ecc.). Ci sono tante tematiche e problematiche che riguardano tutti (il traffico, i rifiuti, la sicurezza, l’acqua, la depurazione, la mobilità sul territorio) che impongono scelte comuni al di là dei singoli interessi comunali.
La sua posizione nei confronti dell’Amministrazione di Sorrento?
Resto all’opposizione. Tuttavia sono sempre stato dell’idea che il ruolo di chi sta all’opposizione deve comunque essere costruttiva. Non condivido gli agguati, la polemica fine a se stessa. Chiediamo il confronto sui singoli temi e, se dobbiamo dare un contributo positivo, siamo pronti. Sempre che ciò ci venga richiesto nel rispetto dei ruoli e delle persone.
Una considerazione sulla attuale situazione di Sorrento?
Continuo a vedere luci e ombre. La luce di un’economia che tira, che funziona anche grazie alla capacità e spirito di iniziativa degli imprenditori del territorio. Le ombre sono note e su di esse andrebbero fatte scelte al di là dell’ordinario perché a problematiche di fondo vanno date risposte di fondo, non ignorarle o sottovalutarle rifugiandosi nella sola propaganda.
Uno dei temi è la sicurezza. Che ne pensa?
Sicuramente la sicurezza è uno dei temi. Sorrento di notte diventa terra di nessuno. A mio parere destinerei una parte dei fondi della tassa di soggiorno per garantire maggiore sicurezza al territorio, anche con progetti che coinvolgano l’attuale Comando dei Vigili Urbani sarebbe auspicabile e, aggiungo, fattibile. Noi siamo sempre pronti al confronto.