Trent’anni dalla nascita al cielo di don Alfredo Ammendola. Ecco chi era il sacerdote di Piano di Sorrento
Don Alfredo Ammendola saliva al cielo il 19 settembre 1993. Oggi, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa, vogliamo ricordare chi era il sacerdote carottese. Don Alfredo Ammendola nacque a Piano di Sorrento il 27 maggio 2016 in Via Savino n. 15 da Ciro Ammendola e Teresa Fusco.
Venne ordinato sacerdote il 9 giugno 1940 nella Cattedrale di Salerno e celebrò la sua prima Messa il 10 giugno 1940 all’altare maggiore nel Santuario di Pompei.
Durante la seconda guerra mondiale partì volontario come Cappellano Militare al seguito delle truppe inviate nell’Africa Settentrionale, le seguì vittoriose fino a El Alamein per poi condividerne la sconfitta a Tunisi seguendole nel campo di prigionia nei P.O.W Camps.
Nell’ottobre 1945 torna a Piano ed investe il suo tempo ed i suoi risparmi per conseguire la laurea che gli apre le porte dell’insegnamento e gli permette di essere autonomo economicamente. Molte generazioni di studenti hanno beneficiato dei suoi insegnamenti di italiano e latino. La sua passione per la letteratura lo porta a divenire uno dei massimi esperti nazionali di Dante nonché un profondo conoscitore delle opere del Manzoni. Altra sua grande passione era la storia locale di cui era un’autorevole fonte. Numerose le sue opere su questi temi e sulle questioni teologiche. Molti di questi scritti sono stati pubblicati, altri sono tuttora inediti e si trovano nel patrimonio della biblioteca comunale di Piano di Sorrento. I suoi libri sono conservati nelle biblioteche di tutto il mondo tra cui la Princeton University Library, la Library of Congress di Washington, la Los Angeles Public Library. Alcuni suoi volumi sono stati editi utilizzando degli pseudonimi.
Il nome di Don Alfredo è legato anche ad un periodo storico di grandi sacerdoti che impreziosivano la parrocchia di San Michele Arcangelo, ognuno con le proprie peculiarità ma che insieme erano un punto di riferimento importante per la collettività. All’epoca il Parroco era don Francesco Saverio Sessa, sempre presente in Basilica dietro la sua scrivania. Ad affiancarlo don Alberto Cadolini che si occupava della Marina di Cassano, delle ACLI e delle Confraternite. A San Nicola vi era don Antonino Guarracino la cui vita è stata dedicata all’Oratorio ed ai Pueri Cantores. Ed infine vi era don Alfredo che non aveva un vero punto di riferimento, un gruppo di persone definito cui prendersi cura in via prioritaria, e forse questa fu la sua grande forza ma anche la sua grande debolezza. Don Alfredo era il sacerdote che si rendeva utile dove era necessario. Spesso si recava dalle Suore Agostiniane ed amava raccontare ai bambini la storia dei Santi con l’aiuto di diapositive raccolte in bobine.
Un sacerdote sicuramente austero ma culturalmente preparatissimo ed i cui insegnamenti di vita sono anche oggi preziosissimi.
Altro merito di don Alfredo è avere creato l’Incipit Vita Nova nel 1991. Prima di quell’anno le Confraternite carottesi andavano ognuno per conto proprio ed i cortei della Settimana Santa spesso si tramutavano in incontri/scontri confusionari. Don Alfredo intuì che la soluzione doveva essere la creazione di un organismo di coordinamento dei sodalizi, appunto l’Incipit da cui poi discende il libretto della Settimana Santa che ancora oggi viene distribuito alle famiglie della penisola dato che nel tempo l’Incipit si è allargato a tutte le confraternite della penisola sorrentina escluso Sorrento, quindi anche quell’opuscolo ormai entrato nella consuetudine è merito in larga parte di don Alfredo.
Negli ultimi anni poi pensò di donare la sua biblioteca al comune di Piano e lo fece portando personalmente in biblioteca comunale buste su buste cariche di volumi tra cui 19 suoi inediti con la speranza esplicita che un giorno venissero pubblicati.
Il 02 giugno 1992 venne nominato, su proposta del Consiglio dei Ministri, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
(fonte: Carottese)