Al via il Corso concorso “Un fumetto per l’ambiente” con Leonardo Avagnano

16 ottobre 2023 | 08:41
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Al via il Corso concorso “Un fumetto per l’ambiente” con Leonardo Avagnano
Corso Concorso "Un fumetto per l'Ambiente", CMEA Sorrento, Prima edizione 2023, nella foto la prof. Donatella Amura e Leonardo Avagnano, vicepresidente della Turtle Studio

Sorrento (NA) Mercoledì 11 ottobre, presso la sede dell’Istituto Superiore ad indirizzo RARO F.Grandi di Vico Primo Rota n.2, ha preso il via la II edizione del Corso-concorso “Un fumetto per l’ambiente”, progetto di formazione del CMEA, ideato e promosso dall’avv. Luca Vittorio Raiola, presidente del Centro Meridionale di Educazione Ambientale, con il pieno sostegno del direttore dello stesso ente, dottor Giovanni Fiorentino e del Comune di Sorrento nella persona del Sindaco avv. Massimo Coppola. La prima delle quindici lezioni, che caratterizzeranno il corso di quest’anno, è stata affidata a Leonardo Avagnano, character designer, storyboard artist, animatore e vicepresidente della Turtle Studio, ex studente della Scuola Italiana di Comics, laureatosi presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli in “Design della Comunicazione”, si è messo in evidenza con uno stopmotion “Novavita” e i corti di animazione “La casa sul mare” e Muti come pesci”, opere apprezzate da critica e pubblico, che sviluppano le tematiche ambientali in modo interessante e originale, lo stopmotion ricorrendo anche a materiali di riciclo per la realizzazione di sfondo e costruzione dei personaggi. Al prof Leonardo Avagnano il CMEA ha assegnato come tema la “volpe”, il primo dei cinque animali che gli studenti del “Grandi” dovranno imparare a conoscere per poi realizzare un fumetto che ponga in evidenza le caratteristiche ecologiche di quest’animale per imparare a comprenderne ed esaltarne il ruolo svolto nell’ecositema. La volpe, Vulpes volpe, è il carnivoro con l’areale più vasto, essendo presente in tutto l’emisfero boreale, fortunatamente anche da noi, in penisola sorrentina, non è raro imbattersi in esemplari autoctoni, specialmente percorrendo i sentieri di montagna del Monte Faito. “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” questa citazione, come molti di voi ricorderanno, è pronunciata da una volpe tra i protagonisti de “Il piccolo principe” capolavoro letterario di Antoine de Saint-Exupéry. Un esempio di quanto quest’animale è presente nel nostro immaginario collettivo e nella nostra cultura. E se quella descritta da un altro grande autore, Collodi, è icona della furbizia e dell’inganno, in Giappone essa diviene kitsune, spirito mutevole capace di cambiare forma: ogni inverno Inari, dio del riso e dell’agricoltura, saliva alla montagna dopo il periodo del raccolto e ogni primavera tornava a valle, quando la bella stagione iniziava di nuovo. Tutti gli anni, nello stesso modo, le volpi tornano, avvicinandosi ai villaggi, considerate messaggere divine. Bianche, sono spiriti guardiani che allontanano il male e vederle è segno di buon auspicio. Capace di mimetizzarsi tra le sfumature cangianti della natura, a seconda della stagione, la volpe si muove rapidamente, muta, sa osservare senza essere osservata. Cacciatrice solitaria, essa è anche simbolo del sesto senso.  I ricercatori dell’Università di Cambridge scavando nel cimitero del sito archeologico di Uyun-al-Hammam hanno trovato una sepoltura con un essere umano insieme allo scheletro completo di una volpe rossa. Si pensa che il canide selvatico fosse stato addomesticato: tendente a fidarsi quando è giovane, la volpe diventa diffidente da adulta. Ma questa storia di amicizia, per sempre segreta, fa pensare a quanto vicino abbiano vissuto, per secoli, la selvaggia volpe amante della libertà e l’essere umano, vicini ma non troppo, addomesticandosi a vicenda. Ricorrendo ad altri esempi non meno interessante è la volpe con la quale a Positano, nel Vallone Porto, ha vissuto per anni l’artista bohemien Vali Myers, animale che è poi diventato soggetto principe dei suoi quadri molti dei quali oggi fanno parte della collezione privata di Mick Jagger, frontman dei Rolling Stone. Il CMEA con quest’esperienza intende spronare gli studenti alla conoscenza di alcuni animali che sono parte integrante del patrimonio faunistico e non solo del nostro territorio, stimolare la loro creatività a realizzare tavole che mettano in evidenza la loro importanza negli ecosistemi di cui fanno parte. La scelta del fumetto non deve sorprendere, oltre ad essere un medium capace di carpire con immediatezza ed efficacia l’attenzione dei più giovani è, come ci ha insegnato Umberto Eco, lo strumento che più di altri riesce a comunicare cultura in modo capillare, forse inconsapevole, conquistando persone di tutte le età. Il CMEA desidera con questi corsi raccontare l’ambiente e le sue problematiche a tutti e nel modo più diretto ed efficace possibile. Dulcis in fundo, un ringraziamento particolare va alla professoressa Donatella Amura e al personale scolastico che con entusiasmo e competenza rendono ancora più piacevole lo studio degli studenti.

A cura di Luigi De Rosa

Leonardo Avagnano Leonardo Avagnano, vicepresidente della Turtle Studio