Gli studenti dell’Istituto Superiore “F. Grandi” di Sorrento alla scoperta dell’eleganza del riccio
Sorrento (NA) “Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti”, questa è forse una delle frasi più significative del capolavoro che firma la filosofa francese Muriel Barbery nel 2006, L’Élégance du hérisson, che fu all’epoca una straordinaria sorpresa editoriale; il testo eleva il riccio a metafora delle nostre fragilità interiori, che abbiamo il sacrosanto diritto di salvaguardare, per impedire che il cinismo e la cattiveria che spesso caratterizzano i rapporti sociali ci feriscano, ne va della nostra stessa sopravvivenza. Parto da una citazione letteraria convinto, come ci insegna Umberto Eco, che il fumetto è Letteratura e l’esperienza che il CMEA intende proporre agli studenti dell’Istituto “F.Grandi” di Sorrento con il suo Corso Concorso “Un fumetto per l’Ambiente”, giunto alla sua Seconda Edizione, è un invito a scoprire l’ambiente della penisola sorrentina con l’aiuto di questo medium, il fumetto, che forse più di altri è capace di parlare alle nuove generazioni spronandole a scoprire, capire, riflettere, studiare il mondo che li circonda arricchendo se stessi senza fermarsi agli aculei, alla superfice delle cose. Con una felice intuizione l’avv. Luca Vittorio Raiola, presidente del CMEA, quest’anno ha proposto ai fumettisti in erba del “Grandi” di cimentarsi nel disegno di cinque animali tipici del nostro territorio, il riccio come avrete intuito, è stato il protagonista della lezione di mercoledì 25 ottobre. L’Erinaceus europaeus è un piccolo mammifero dal corpo tozzo e a forma di pera, animale esclusivamente notturno che si nutre di insetti, lumache, lombrichi, ragni, scorpioni, uova, rettili e anfibi; non disdegna nemmeno di mangiare piccoli mammiferi, soprattutto topi, ma anche vipere: non teme infatti i morsi velenosi, in quanto i denti veleniferi sono più corti degli aculei, infine in caso di necessità, i ricci mangiano senza problemi anche ghiande, bacche e frutta. Un animale più forte di quanto si possa credere, fondamentale per l’intero ecosistema, eppure ogni anno se ne contano a decine morti sull’asfalto anche sulle nostre strade provinciali. Animali investiti dalle auto perché attirati dal tepore dell’asfalto nelle ore notturne o da qualche rettile a sua volta schiacciato da un’autovettura, di questa “strage silenziosa” una denuncia si trova, nero su bianco, in un bel testo “Positano Il Vallone Porto” con copyright WWF Italia edito da Con-fine edizioni nel lontano 2011 ma, ahinoi, a distanza di più di dieci anni nulla è cambiato. A disegnare questo interessante mammifero il CMEA ha chiamato Daniele Cellini, disegnatore cosentino classe 2000, ex alunno della Scuola del Fumetto di Cosenza, splendida realtà calabrese, fucina di idee e creatività in cui vengono formati professionisti della narrazione e della comunicazione visuale che vanta le collaborazioni di fumettisti del calibro di Michela Di Cecio, Quirino Calderone, Paco Desiato, John Pomeroy, Emanuele Virzì, Ivo Milazzo, Giuseppe De Nardo, Bruno Cannucciari e Bruno Brindisi per citarne solo alcuni. Daniele Cellini ha poi frequentato il corso triennale di fumetto e quello biennale di colorazione digitale presso la Scuola Italiana di Comix di Napoli, di lui mi piace ricordare il fumetto breve “Gli Anni Ruggenti” (2019) per la 20 edizione di Moda Movie, la vittoria nel concorso Comix and Digital (2021), con un fumetto europeo collettivo, infine nel 2023 disegna una delle quattro storie del volume “Polpa Napoletana”, edito da Homo Scrivens e vince il premio speciale Graphic Novel Myllennium Award 2023, con pubblicazione Round Robin, realizzando come autore completo la storia “in Neon” del volume “Face Off”. Mercoledì pomeriggio Daniele Cellini, ex alunno di Luca Scornaienchi (Direttore Artistico Festival, Museo e Scuola del Fumetto di Cosenza) ha iniziato gli studenti alla bellezza del bianco e nero nel fumetto. Gli albi a fumetti italiani sono tutti in bianco e nero, eccetto numeri speciali a colori. C’è una lunga tradizione di fumetti in bianco e nero nel nostro Paese, personalmente ricordo splendide tavole di Tex disegnate da Magnus e di come mi sorprese che per realizzarle, il mitico Roberto Raviola in arte Magnus, avesse prima disegnato degli studi a colori, questo per sottolineare che un buon disegno in bianco e nero non deve far sentire la mancanza del colore e per realizzarlo, come mi insegna Daniele, c’è tantissimo studio che nel suo caso è iniziato e si è andato via via affinando seguendo gli esempi di altri grandi maestri assoluti come Victor de la Fuente, Alberto ed Enrique Breccia. I ragazzi del “Grandi” con entusiasmo hanno lavorato alla realizzazione dei loro ricci, a fine corso l’augurio è che la scelta del vincitore della Seconda Edizione di “Un fumetto per l’Ambiente” si riveli ancor più difficile dell’anno scorso. Spronare studenti e studentesse a scoprire e imparare a coltivare il proprio talento, rappresenta la più grande soddisfazione per lo staff del CMEA e per i professori del liceo “F.Grandi” di Sorrento che partecipano al progetto.
di Luigi De Rosa
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Nella foto il presidente del CMEA, Luca Vittorio Raiola, e il disegnatore, Daniele Cellini