La morte di Manuel Cientanni: le indagini svelano nuovi dettagli sull’incidente in barca. Oggi i funerali

La morte di Manuel Cientanni: le indagini svelano nuovi dettagli sull’incidente in barca. Oggi i funerali
Manuel Cientanni, il giovane chef di 29 anni originario di Pontecagnano e cuoco presso la Lega Navale di Salerno, è morto a seguito di un terribile incidente in barca il 14 agosto scorso tra Erchie e Cetara in Costiera amalfitana . Il giovane è scomparso in mare a causa di un forte impatto alla testa sulla parte sinistra, che ha causato lo sfondamento del cranio. Il suo corpo è riemerso 48 giorni , permettendo alla famiglia di celebrarne i funerali.
Ieri, presso l’ospedale “Fucito” di Mercato San Severino, è stato condotto l’esame autoptico sulla salma di Cientanni. Gli esami sono stati svolti dai periti Orazio Cascio di Catania, medico legale, e Luigi Agozzino di Napoli, anatomopatologo. L’esame è stato particolarmente complicato a causa delle condizioni in cui il corpo è stato restituito dal mare, gravemente danneggiato dall’elica del motore.
Il quotidiano Il Mattino a firma di Viviana De Vita riporta che il medico legale, il dottor Cascio, e l’anatomopatologo, il dottor Agozzino, erano assistiti da un consulente di parte nominato dall’avvocato Giovanni Sofia, rappresentante legale della famiglia della vittima, il dottor Fernando Chiumiento, primario di Terapia intensiva del Dea della Piana del Sele. Le conclusioni dei periti saranno depositate tra 90 giorni, ma sembra che la morte di Cientanni sia avvenuta istantaneamente a causa dell’impatto del natante sulla sua testa.
Tuttavia, i periti tendono ad escludere la presenza di una consistente quantità d’acqua nei polmoni, anche se sarà necessario attendere il deposito delle conclusioni per confermare questo aspetto. Attualmente, la Procura sta indagando sull’incidente come un caso di omicidio colposo, distruzione di cadavere e omissione di soccorso. I due amici di Cientanni, un giovane di 19 anni originario del Marocco e un russo di 33 anni residente a Battipaglia, che erano con lui sulla barca il giorno dell’incidente, sono gli indagati principali, insieme al proprietario della società di noleggio della barca.
Gli indagati, assistiti dagli avvocati Carlo Di Ruocco e Francesco Oliveto, hanno scelto di non rispondere alle domande degli inquirenti durante gli interrogatori. Inoltre, le versioni iniziali dei due amici sembrano non coincidere perfettamente.
La Procura sta anche esaminando il telefono sequestrato del giovane marocchino, poiché potrebbe contenere delle stories destinate a Instagram registrate pochi minuti prima dell’incidente. Questo potrebbe aiutare a stabilire chi dei due indagati stesse guidando l’imbarcazione al momento dell’incidente. Inizialmente, sembrava che il giovane marocchino fosse al timone, mentre l’amico russo si era gettato in mare per soccorrere Manuel.
Un altro mistero riguarda il luogo in cui è stato ritrovato il cadavere, a un miglio dalla costa di Erchie in costa d’ Amalfi , quasi nello stesso punto in cui era scomparso. Le operazioni di ricerca erano state avviate lo stesso pomeriggio del 14 agosto con l’ausilio di elicotteri, motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, nonché sommozzatori della Capitaneria di Porto e dei vigili del fuoco da Napoli. Tuttavia, nessuna traccia di Manuel era stata trovata nei giorni successivi, fino a quando il suo corpo è riemerso in condizioni avanzate di decomposizione. Le indagini continuano per fare luce su questo tragico incidente in mare.